Oggi parliamo di scarpe da corsa, ma non di quelle per i classici 10 chilometri sull’asfalto, bensì delle scarpe da ultratrail.

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La corsa

Sappiamo benissimo che correre fa bene. I benefici non si contano: ci mantiene sani, allevia lo stress che i problemi quotidiani provocano, ci rende più forti sia fisicamente che mentalmente, riduce il rischio di sviluppare varie patologie… La lista è lunghissima.

Inoltre, recenti studi hanno sfatato il mito che la corsa rovini le ginocchia e le gambe. É vero proprio il contrario! La corsa rafforza le articolazioni. I problemi piuttosto nascono dal sovrappeso, da problemi di allineamento degli arti, da debolezza muscolare di alcune parti o se sovraccarichiamo continuamente. Ma sono quasi sempre situazioni che si possono aggiustare prima che provochino danni, se seguiti da bravi esperti.

Quindi non ci sono davvero scuse per non iniziare con questa bellissima attività fisica.

E infatti sono sempre di più le persone che scoprono la corsa. Per quanto non sia facile iniziare a correre, perché comporta sforzo fisico, trovare il tempo tra tutti i nostri impegni, essere costanti… il mondo della corsa ha sempre nuovi adepti. Il più delle volte si inizia per dimagrire, per stare in forma ma anche per sfidare sé stessi e mettersi alla prova.

Le associazioni e i gruppi di running sono migliaia. Le gare e le manifestazioni sportive sono altrettanto numerose. E la varie app per la corsa rendono questo sport più “social” e aiutano molti runner a mantenere la motivazione.

Il classico traguardo iniziale è costituito dai 5 o dai 10 chilometri. Passare da una vita sedentaria, come è il caso di tantissime persone, a correre 10 chilometri è un traguardo notevole. La maggior parte dei principianti all’inizio lo vede come un’impresa, e andare oltre questa distanza sembra davvero impossibile.

Eppure, come chiunque abbia un po’ di esperienza potrebbe dirci, una volta arrivati a 10 km si scopre che non era affatto impossibile, e che magari si può fare qualcosa di più, anche solo per mantenere alta la motivazione, che in molti casi ha bisogno di obiettivi sempre nuovi.

Quindi perché non provare a correre una mezza maratona con i suoi 21 km, o addirittura una maratona? Ormai sappiamo che non è affatto impossibile! Che anche chi non ha mai fatto sport in vita sua può correre per molti chilometri, tutto sta nell’allenamento e nella costanza.

E dopo i 42 chilometri della maratona, cosa c’è?

L’Ultrarunning

La risposta alla domanda di prima è proprio questa: le ultramaratone. Tutto ciò che va oltre i 42 chilometri viene indicato come “ultra”. Tecnicamente parlando, arrivare a 43 km vuol dire aver corso un’ultra, ma nel settore si considera una vera ultra un percorso di almeno 50 km.

Questa è definita “short ultra”, anche se di breve ha molto poco! Ma ci sono poi gare in cui la distanza aumenta: 70 o 80 km, 100km, 160 km, fino alle imprese di 300 km e oltre.

Le distanze più lunghe prevedono anche più giorni di corsa, e in molte gare non si dorme affatto.

Per quanto sembrino situazioni estreme, gli appassionati di ultra sono aumentati vertiginosamente negli ultimi anni. Tanto che a volte non fa più molto effetto sentire che qualcuno ha corsa una maratona… la nuova distanza “cool” è oltre i 50km.

La gare ultra esistono da moltissimi anni, ma ultimamente si sono moltiplicate. In Italia ne troviamo davvero molte ormai, tra cui, per nominarne una di famosa, abbiamo la mitica Lavaredo Ultra Trail, un percorso di ben 120 km con un dislivello di 5.800 metri.

Avete letto bene: 5.800 metri.

Se pensiamo che una classica escursione in montagna di medio impegno può andare da 700 a 1200 metri, capiamo bene quanto queste gare siano toste. Ma come in molte altre manifestazioni, ci sono distanze per tutti. La Lavaredo comprende infatti altre 3 gare che si disputano negli stessi giorni, rispettivamente di 80, 48 e 20km.

L’Ultratrail

A chi sta leggendo potrebbe venire una domanda: ma queste gare, essendo in montagna, si corrono su strada o su sentieri?

L’Ultrarunning è un termine che indica tutti i percorsi, di qualsiasi tipo, anche sul classico asfalto della corsa su strada. Ma molto spesso i percorsi delle ultra attraversano paesaggi diversi, strade sterrate, sentieri di montagna, zone collinari… ecco che allora in questo caso il termine corretto è Ultratrail.

I paesaggi possono essere davvero spettacolari, il che aumenta i vantaggi del praticare questo sport.

Ma di certo non si può arrivare impreparati, dopotutto non stiamo parlando della gara amatoriale di 10 km in città. Affrontare queste distanze, che sia in gara o in solitaria, significa fare molta attenzione all’allenamento che facciamo, alla nostra dieta, e anche all’equipaggiamento.

Oltre allo zaino, ai bastoncini, alle varie borracce, dobbiamo ovviamente avere un buon paio di scarpe.

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Ecco alcune delle migliori offerte su Amazon. Per le nostre recensioni invece vedi più sotto.

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Come deve essere una scarpa per ultratrail

Difficilmente potremo usare le nostre scarpe da strada per affrontare un ultratrail, a meno che questo non sia tutto su strade bianche molto facili.

Per essere sicuri di avere successo, una buona scarpa da ultratrail deve rispondere ad alcune caratteristiche fondamentali, ed ora vedremo le principali. É importante però sottolineare che data la grande varietà di terreni molte scarpe, pur essendo assolutamente confortevoli, potrebbero avere altri piccoli svantaggi. Ecco perché è bene informarsi il più possibile.

La comodità

Se una scarpa è un po’ scomoda magari ci può portare comunque al traguardo di una gara da 10 chilometri. Ma se dobbiamo farne 50 è probabile che il tutto si trasformi in un’agonia.

La comodità della scarpa è il primo aspetto da considerare. Deve assolutamente donarci il massimo del comfort.

Più si corre e più i piedi tendono a gonfiarsi, ad essere soggetti a vesciche e ad altri problemi. Ecco perché la maggior parte delle scarpa da ultra hanno una forma leggermente più ampia nella parte anteriore, questo permette alle dita di muoversi più liberamente ed evita che il contatto con i bordi della tomaia provochi sfregamenti e irritazioni.

Maggior ampiezza potrebbe però voler dire meno precisione e tenuta sui percorsi molto tecnici (ad esempio un sentiero di montagna con presenza di roccette e sassi). Infatti per gare brevi si tende ad usare scarpe che fasciano stretto il piede.

Da valutare anche la traspirabilità dei materiali impiegati, la linguetta sotto ai lacci, la zona posta sul tallone, e in generale tutta la costruzione della scarpa.

L’ammortizzazione

Collegato al concetto di comfort c’è la questione ammortizzazione. Le scarpe per le ultra tendono ad essere molto ben ammortizzate perché dopo ore di corsa possiamo aver bisogno di maggiore comfort.

Possiamo avere diversi tipi di ammortizzazione a seconda della scarpa e anche del marchio: Salomon di solito realizza scarpe con ottima ammortizzazione, che tende ad essere confortevole ma non troppo morbida, più orientata a mantenere una certa reattività e agilità per facilitare su percorsi tecnici. Hoka invece ha molti modelli che hanno un vero e proprio “cuscino”, estremamente comodo ma che a volte compromette un po’ la reattività e la stabilità della scarpa.

La scelta dipende anche dai gusti personali.

L’aderenza

L’aderenza (o grip) è un altro aspetto molto importante per le scarpe da trail running.

Generalmente se vogliamo affrontare un percorso molto tecnico dobbiamo puntare a suole con tasselli molto ben marcati, che si “aggrappino” alle rocce, al fango, alle radici e a tutto quello che il nostro piede può trovare.

Mentre se siamo soliti correre su strade sterrate o fondi compatti, i tasselli possono essere meno pronunciati e le suole si avvicinano a quelle da strada.

E qui troviamo uno dei problemi del correre le ultra: la varietà dei terreni che incontriamo nella maggior parte dei casi ci porta a cercare un compromesso, una suola che vada bene un po’ per tutto, così da passare agevolmente da sentiero a strada bianca, dal fango all’asfalto. Ecco allora che molti modelli hanno tasselli di medio spessore, sotto i 4mm, e mescole che combinano buona aderenza generale, senza eccellere in un particolare terreno, e ottima durata.

La protezione

Le scarpe per ultratrail devono proteggere i nostri piedi sia sui lati, sia sulla pianta. Sui lati si trovano rinforzi e punti più spessi che ci dolori quando sbattiamo contro le asperità del terreno. Sulla pianta invece possono esserci i cosiddetti rock plate, ovvero strati in materiale rigido inseriti nell’intersuola, che evitano di sentire i sassi più aguzzi.

Alcune scarpe non hanno questo rock plate, ma forniscono comunque protezione grazie a suole voluminose.

Il peso

Le scarpe da ultratrail possono essere pesanti, vuoi per via della maggiore ammortizzazione o perché viene aggiunto ulteriore materiale per aumentare la protezione generale.

Ma è anche vero che per le ultra non si mantengono ritmi elevati, ad eccezione degli atleti di élite, perché la lunghe distanze costringono ad abbassare il ritmo. Questo significa che generalmente non dobbiamo preoccuparci troppo se la scarpa pesa un po’ di più. Se però troviamo un modello adatto a noi che riesce a combinare comfort e leggerezza, tanto meglio.

Il drop

Il drop viene definito anche differenziale tacco-punta ed è la differenza di altezza che c’è tra queste due parti. Non ha a che vedere con il livello di ammortizzazione.

Il drop delle scarpe da trail può andare da 0 a 10mm. Perché fare attenzione a questo dato? Perché cambia il modo in cui usiamo i nostri piedi, come appoggiano, come sfruttiamo alcuni muscoli, etc. Un drop elevato fa stare il tallone leggermente sollevato da terra, mentre un drop basso pone il piede in una posizione più naturale e piatta, simile a quella che si ha quando si è scalzi.

Ci sono diverse correnti di pensiero, ma generalmente possiamo dire che i drop bassi favoriscono un appoggio del piede con la parte centrale o di punta, mentre un drop alto porterebbe ad appoggiare di tallone. Quest’ultimo potrebbe portare a più infortuni rispetto a quello più naturale sul mesopiede, ma la scienza su questo punto non è proprio esatta.

Di sicuro drop bassi utilizzano di più i polpacci e le caviglie, sollecitando anche il tendine d’Achille.

Unico consiglio che diamo a chi è principiante è di non passare a scarpe di drop molto diversi: ad esempio, se abbiamo corso per mesi con un modello drop 9mm e vogliamo acquistarne uno da trail, cerchiamo di non scendere sotto i 7mm. Questo perché cambiare di molto e velocemente drop può portare a infortuni.

Oppure si può fare con un passaggio graduale, che prevede l’affiancamento di scarpa nuova e vecchia, esercizi per rinforzare i piedi e altre strategie simili.

Le Migliori Scarpe per Ultratrail

Vediamo allora quali sono le migliori scarpe per Ultratrail, a seconda dei diversi marchi.

La Sportiva Akasha

Iniziamo con un modello prodotto da una eccellente realtà italiana, La Sportiva. Famosissima sia in Italia che all’estero, produce alcune tra le migliori scarpe da trail running. Queste Akasha sono nate nel 2016 e dopo anni continuano ad essere scarpe di successo.

Peso: 310 grammi

Drop: 6mm

Tomaia: in Airmesh forato, traspirante e confortevole sul piede

Ammortizzazione: la Akasha hanno un’intersuola EVA ad iniezione, con l’aggiunta del Cushion Platform. Il risultato è una scarpa abbastanza morbida, ma senza esagerare

Suola: i tasselli sono ben pronunciati e ci fanno capire che le Akasha sono adatte ai terreni montani; usano la FriXion rossa, ovvero il tipo di mescola di La Sportiva che bilancia aderenza e durabilità

Protezione: protegge davvero bene dalle asperità del terreno, sia sotto che sui lati e in punta

Stabilità: è una scarpa che riesce ad essere molto stabile su tutti i tipi di terreno

Comfort: nonostante la suola importante e ben scolpita, e l’elevata protezione, sono un modello molto comodo

Per chi: il loro successo è dovuto al fatto che sono semplicemente perfette per le ultra in montagna, ma sono comunque comode anche sugli sterrati

La Sportiva Akasha, Scarpe da Ginnastica, Multicolore (Nero/Giallo/Rosso), 42
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  • Rinforzi frontali Dynamic ProTechTion: offrono protezione e struttura seguendo il movimento del piede, per un movimento dinamico e senza restrizioni.

La Sportiva Jackal

Restando sempre in casa La Sportiva vediamo le Jackal, aggiunte recentemente alla linea.

Peso: 305 grammi

Drop: 7mm

Tomaia: in Sandwich Mesh con rinforzi in TPU

Ammortizzazione: molto buona, senza essere esagerata; lavora molto bene sui terreni compatti

Suola: i tasselli non sono troppo marcati, è infatti una scarpa fatta anche per affrontare strade bianche, ma non terreni troppo tecnici; adotta la suola FriXion rossa

Protezione: più orientate al comfort che alla protezione, ma fanno comunque sentire sicuri sui sentieri difficili

Comfort: La Sportiva ha voluto dare maggior spazio alle dita dei piedi e impiegare materiali molto confortevoli, le Jackal sono davvero comode

Per chi: ottime per allenamenti brevi ma anche se si affrontano ultra non troppo impegnative dal punto di vista tecnico

LA SPORTIVA Jackal, Scarpe da Trail Running Uomo, Nero Giallo, 44.5 EU
  • Scarpe da corsa da montagna
  • Ideale per le corse fuoristrada su ultra distanze e allenamenti su distanze
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Hoka One One Speedgoat

Entriamo invece nel mondo delle superammortizzate. Le Hoka sono infatti scarpe che offrono i famosi “cuscini” di cui parlavamo prima. Le Speedgoat sono sul mercato da alcuni anni e sono arrivate all’edizione numero 4.

Peso: 306 grammi

Drop: 4mm

Tomaia: in Mesh traspirante

Ammortizzazione: decisamente elevata, comoda, con effetto “spugnoso” che dona eccellente comfort

Suola: l’aderenza di queste scarpe è fantastica su tutti i tipi di terreno

Protezione: ottima in tutte le condizioni; sulla pianta non si sente davvero nulla

Stabilità: nonostante siano scarpe pensate anche per i terreni tecnici, le Speedgoat soffrono un po’ nei punti più difficili a causa della loro mole

Comfort: tendono a calzare abbastanza strette e non sono quindi ideali per chi ha piedi molto larghi, ma a parte questo sono scarpe che offrono un comfort fantastico

Per chi: chi ama le scarpe con massima ammortizzazione, super morbide, e che affronta trail che passano una varietà di fondi come gli sterrati, i fondi compatti, i sentieri tecnici di montagna

Hoka One One Challenger ATR

A differenza delle Speedgoat le Challenger sono più orientate verso percorsi meno difficili. Sono definite scarpe ibride, che hanno il loro habitat naturale tra l’asfalto e gli sterrati.

Peso: 279 grammi

Drop: 5mm

Tomaia: Unifi Repreve

Ammortizzazione: si sente che è una Hoka, ma l’ammortizzazione non è tra le più “spugnose” della casa, mantiene una buona reattività

Suola: dicevamo che si tratta di un ibrido, quindi la suola prevede tasselli molto bassi, con zone che assomigliano più ad una scarpa da strada che da trail; non adatta a terreni tecnici o in condizioni di bagnato, dove soffre molto

Protezione: molto buona, anche nel caso di pietre e altre asperità

Stabilità: sufficiente, migliorata rispetto alla versione precedente

Comfort: le Challenger sono tra le scarpe più confortevoli che si possano trovare sul mercato, non danno mai alcun fastidio e anzi rendono la rullata del piede molto piacevole

Per chi: perfette per chi vuole fare ultra su percorsi non troppo accidentati, collinari, con lunghi tratti di asfalto dove le Challenger rispondono davvero bene

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Inov 8 Terraultra G 270

Ecco invece un modello eccellente di Inov 8, azienda inglese. Si tratta di una scarpa molto performante, leggerissima, con drop zero.

Peso: 235 grammi

Drop: 0mm

Tomaia: in Mesh e TPU

Ammortizzazione: ben ammortizzata, ma mantiene un’elevata sensibilità col terreno

Suola: i tasselli sono di 4 mm e hanno ottima aderenza soprattutto su roccia, meno su fango

Protezione: nonostante sia adatta a terreni tecnici, non offre elevata protezione perché non ha rock plate e lo spessore dell’intersuola è ridotto; ma è ideale per chi ama un contatto naturale

Stabilità: si tratta di un modello che riesce ad offrire stabilità anche sui terreni più complicati

Comfort: veste molto precisa, il che la rende ottima anche per terreni tecnici, ma forse non ideale per chi ha piedi larghi

Per chi: scarpa ideale per chi cerca drop zero e movimento naturale del piede, leggerezza, sensibilità e stabilità, anche su fondi tecnici di montagna.

Inov-8 Scarpe Terraultra G-Grip 270, Green-Black, UK 8
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Saucony Peregrine

Altra scarpa che ha visto diverse generazioni, ed è arrivata alla versione numero 11, la Peregrine è un modello che ha avuto molto successo tra i trail runner.

Peso: 319 grammi

Drop: 4mm

Tomaia: in mesh, molto protettivo

Ammortizzazione: di ammortizzazione ce n’è tanta, il che le rende perfette anche per le discese più impegnative e dona comfort sufficiente anche per giri molto lunghi

Suola: molto “appiccicosa”, si aggrappa a tutto con facilità e ha un’ottima durata; è forse la parte migliore di questo modello

Protezione: buona su tutti i terreni, senza eccellere; include un rock plate

Stabilità: molto stabile, anche su terreni tecnici

Comfort: veste nel modo giusto, non troppo stretta, c’è abbastanza spazio per lasciare liberi i piedi durante le uscite più lunghe; in generale il comfort delle Peregrine è eccellente

Per chi: vuole una scarpa con drop basso, grip superiore, comodità, stabilità su tutti i tipi di terreno; per varie distanze, dalla breve alle ultra

Brooks Cascadia

La Brooks è famosa per le sue scarpe da strada, ma anche nel trail si difende molto bene. Le Cascadia sono arrivate alla 15esima edizione e sono ormai un classico.

Peso: 311 grammi

Drop: 8mm

Tomaia: tessuto Mesh ingegnerizzato e 3D Fit Print

Ammortizzazione: elevata, si fa sentire senza esagerare

Suola: tasselli di 4 mm, con una buona aderenza in quasi tutte le condizioni

Protezione: provviste di rock plate e di rinforzi sui punti più esposti, ottima nella maggioranza dei casi

Stabilità: tra i modelli più stabili di questo articolo, ottima su tutti i tipi di terreno, grazie ai 4 punti del sistema Pivot

Comfort: la parte anteriore lascia il piede libero di muoversi e i materiali offrono comfort eccellente

Per chi: trail runner che amano percorsi su molti tipi di terreno, compresi tratti di asfalto, e cercano stabilità, protezione e comfort

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Scarpa Spin Ultra

Scarpa è un marchio italiano di qualità. Conosciuto soprattutto per le scarpette d’arrampicata e gli scarponi, negli ultimi anni ha creato ottime scarpe da trail running, come questa Spin Ultra e anche le Spin RS.

Peso: 280 grammi

Drop: 6 mm

Tomaia: mesh traspirante e poliuretano

Ammortizzazione: molto ben ammortizzate, ma anche piuttosto reattive; non hanno il rock plate

Suola: il Vibram Megagrip funziona davvero bene, anche in condizioni di fango

Protezione: nonostante non sia presente alcun rock plate, le Spin Ultra proteggono benissimo il piede, non temono rocce e altre asperità

Stabilità: sono scarpe che donano un’ottima stabilità, anche nei tratti più impegnativi

Comfort: vestono strette, ma sono molto comode; la sensazione è di avere il piede avvolto e sostenuto

Per chi: le Spin Ultra sono un modello pensato per chi vuole comfort, protezione, grip eccellente e predilige ritmi non troppo sostenuti, su tutti i tipi di terreno, anche per ultramaratone