Abbiamo recensito le migliori mountain bike e le migliori mtb elettriche, ma ancora non avevamo visto la questione caschi per bici. Rimediamo subito con questa guida su come sceglierli, quali sono le caratteristiche più importanti, come usarli e come farli durare a lungo.
Essendo appassionati di montagna parleremo soprattutto di caschi per mountain bike, ma anche per ciclismo su strada.
Si tratta di una parte importantissima, un elemento indispensabile per chi va in bici, anche se alcuni ciclisti sono ancora restii a metterlo, con conseguenze a volte molto gravi.
Lo sport deve essere vissuto con piacere, ed è nostro compito cercare di attenuare tutti i rischi che possono sorgere durante le nostre uscite.
Vediamo allora come sono fatti i caschi, come sceglierli e quali sono i migliori.
Indice
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A cosa servono i caschi da bici
Il motivo principale per cui si indossano i caschi è abbastanza ovvio: proteggono la testa.
Si tratta di prodotti essenziali per la sicurezza, che devono essere scelti con cura e indossati tutte le volte che la situazione lo richiede.
Ci sono molti validi motivi per indossare il casco, sia quando si fa ciclismo su strada che per mountain bike. Vediamoli tutti.
1-Proteggono in caso di caduta
Andando in bici, anche a velocità ridotte, può capitare di perdere l’equilibrio e cadere. Dopotutto andare in bici significa poggiare su due ruote molto sottili. Spesso capita di cadere quando ci si sta per fermare, oppure se troviamo sporco o sassi sulla strada.
Su strade sterrate può avvenire quando c’è troppa ghiaia e la bici perde stabilità. D’inverno può accadere a causa del ghiaccio. Anche un cane che ci insegue può provocare una caduta.
Per chi fa mountain bike il pericolo poi è ancor più elevato a causa del fondo che può essere sconnesso e accidentato.
2-Proteggono se veniamo investiti
I ciclisti corrono sempre un rischio quando pedalano su strada, che è quello di essere venire investiti da un’auto. Gli incidenti di questo tipo sono, purtroppo, molto frequenti.
Anche se stiamo molto attenti a come corriamo e rispettiamo tutta la segnaletica stradale, non possiamo comunque considerarci al sicuro. Gli errori degli automobilisti possono risolversi con un gran spavento, oppure con conseguenze anche fatali.
Il casco è quindi fondamentale se frequentiamo strade trafficate, ma anche in quelle che sembrano più tranquille, dove a volte le auto arrivano a grande velocità proprio perché la strada è “libera”.
3-Proteggono dalla caduta di sassi
Se si usa la mountain bike in montagna si può essere soggetti ad alcuni rischi che corrono anche gli escursionisti. Uno di questi è la caduta sassi dall’alto. Avviene quando siamo impegnati su tratti che costeggiano pareti o pendii molto ripidi.
Per quale motivo cadono sassi in montagna? La più comune è quando ci sono sopra di noi o più in alto altri escursionisti che, camminando, possono far rotolare qualche pezzo di roccia.
Ma la causa possono essere anche gli animali. Se nell’area dove siamo è nota la presenza di stambecchi o simili, bisogna fare più attenzione del solito.
Dipende anche dal tipo di roccia presente nella zona in cui ci troviamo. Rocce particolarmente friabili sono più soggette all’erosione degli agenti atmosferici, e quindi possono creare le condizioni favorevoli alla caduta di sassi.
4-Proteggono dai rami
Mai capitato di fare un giro in mtb nel bosco? In passaggi fitti di vegetazione può succedere di colpire alcuni rami bassi. Alcuni sono anche spezzati e possono essere taglienti.
Certo, colpirne uno non è così frequente, specialmente se stiamo su strade forestali o sentieri larghi. Ma diciamo che se dovesse succedere, il casco ci garantirebbe anche in questo caso una protezione in più.
Caratteristiche dei caschi da bici
Vediamo quindi come sono fatti i caschi da bici.
Sono generalmente composti da 3 parti:
- la parte esterna
- la parte interna
- il sottogola
La parte esterna, detta anche calotta, è quella più resistente perchè deve proteggere dagli urti, ma anche dal sole e altri elementi. É di solito prodotta in policarbonato o in fibra di carbonio, materiali che garantiscono resistenza ma anche leggerezza.
La parte interna è invece realizzata in materiale morbido, solitamente poliuretano espanso, o altri materiali in schiuma, perché deve essere comoda e stare a contato con i capelli e la testa. Ha anche un compito molto importante, che è quello di assorbire gli urti, lavorando di concerto con la calotta esterna.
Il sottogola è invece la fettuccia che allacciata sotto il mento permette di tenere fermo il casco nella giusta posizione. Questa è di solito collegata ad un sistema di regolazione posizionato sulla parte posteriore del casco, che permette di stringere o allentare.
Come scegliere il casco
La scelta va fatta certamente a seconda di che uso dobbiamo farne, ma ci sono molte caratteristiche da tenere in considerazione: il comfort in primis, poi anche il peso, la ventilazione e anche la resistenza.
In tutto questo mettiamoci anche il fattore prezzo, che può incidere sulla scelta.
Vediamo allora come scegliere il casco in base a tutti questi fattori.
Resistenza agli urti
La caratteristica principale di un casco per essere considerato buono è che resista agli impatti. Una caduta può far picchiare la testa sul terreno con una forza terribile. Il casco, se ben indossato, deve assicurarci di ridurre il trauma il più possibile.
A questo proposito basta accertarsi che il prodotto riporti l’indicazione della normativa CE. Questo ci dice che il casco è stato testato secondo la norma specifica e che quindi è resistente e sicuro.
I materiali marchiati CE vengono provati e testati per evidenziarne i difetti, ad esempio quelli che potrebbero sorgere sulla fettuccia che corre sotto il mento, ma soprattutto per capire la capacità di resistere agli urti.
Se i caschi che stiamo adocchiando non la citano, vanno lasciati perdere. Pensare di aver fatto un buon affare con un prodotto economico di scarsa qualità, non omologato, potrebbe farci presto rimpiangere la scelta.
Comfort
Il comfort è il secondo aspetto più importante.
Il casco dovrà a volte essere portato per molte ore, e deve quindi avere un comfort eccellente, non dare fastidi o avere punti che causano strani attriti o irritazioni sulla testa.
Molti caschi sono dotati di un ulteriore strato nella parte interna, in tessuto, che permette di avere un cuscinetto tra la schiuma e la testa.
Se possibile, proviamo i caschi prima di acquistarli. Se lo ordiniamo online e non ci sta comodo, possiamo sempre sostituirlo.
Peso
Considerare il peso può essere molto importante nella scelta di un buon casco. Questo vale in particolare per chi fa giri lunghi di diverse ore, dove il peso si sente.
Solitamente, ma non è una regola sempre valida, i più pesanti sono i più resistenti e i più economici. Quelli più leggeri invece hanno prezzi elevati e durano di meno.
In ogni caso se fate uscite di un paio d’ore non preoccupatevi troppo del peso, pensate piuttosto a scegliere un prodotto che protegga bene e che sia confortevole.
Durabilità
I caschi moderni sono progettati per resistere a molti piccoli colpi e graffi, senza il bisogno di doverli sostituire.
Se li usiamo nel modo corretto ed evitiamo che subiscano impatti, ci possono durare diversi anni.
Ricordiamo però che al primo “trauma” significativo i caschi vanno cambiati. Questo potrebbe anche non essere così evidente come crediamo.
Ma lo vedremo dopo.
Ventilazione
Tutti i caschi per bici sono dotati di bocchette per la ventilazione. Si tratta di aperture che possono essere poste nella parte superiore, sui lati ma anche davanti e dietro, a seconda del tipo di casco. Alcune aperture sono adibite a far entrare l’aria e rinfrescare, altre invece servono per fare uscire sia il calore che l’umidità.
Avere un casco che trattiene il calore e il vapore che si forma, non è il massimo. In primavera e in estate la testa può diventare un punto molto caldo e ha bisogno di traspirare.
I caschi con meno aperture sono di solito più aerodinamici perché bloccano meno l’aria, ma questo significa anche che sono quelli meno “freschi”, che faranno sentire tutto il calore prodotto dall’attività fisica.
Quelli con molte aperture sono ovviamente molto più aerati e confortevoli.
Ma stiamo comunque parlando di dettagli che solo gli atleti più esigenti necessitano di valutare, ad esempio chi gareggia. Per tutti gli altri basta avere un casco ben aerato.
Un accessorio che si può trovare sui caschi è la retina contro gli insetti e contro i detriti. Viene posta appena sotto le aperture di ventilazione per evitare che vespe o altri insetti simili possano introdursi. Molti non la tollerano perché diminuisce l’aerazione, è quindi questione di gusti se averla o meno.
Possibilità di regolazione
Un punto importante, che ha a che vedere con il comfort ma anche con la sicurezza. Se il casco non è bene regolato, fermo sulla testa, stretto al punto giusto, potrebbe sfilarsi o spostarsi di lato e non funzionare a dovere.
Tra i più diffusi sistemi di regolazione del casco per bici troviamo la rotella o manopola posta sul retro. Girandola possiamo stringere o allentare la tensione attorno alla testa.
Altri metodi prevedono invece l’uso di bande in plastica, o cinghie e fettucce. Questo sistema è sicuramente tra i più leggeri, ma può può essere meno immediato di quello con la manopola.
Altra cosa da valutare è la cinghia del sottogola, che può essere fatta con clip classica oppure con magneti che aiutano e rendono più veloce e pratico agganciare le due estremità.
Ricordiamo che questo aspetto è importante. Non scegliete un casco che abbia sistemi troppo complicati, dev’essere un’operazione che fate in meno di un minuto. E dev’essere confortevole, o ci troveremo a cercare di sistemarlo di continuo mentre stiamo pedalando.
Rapporto qualità-prezzo
Quando ci si avvicina ad uno sport è bene informarsi il più possibile su cosa comprare, ma è comunque inevitabile avere un primo periodo, di mesi o anni, in cui è necessario sperimentare un po’ i materiali per poi individuare quelli più adatti a noi.
Questo vale anche per i caschi per bici. Potrebbe andarci bene al primo tentativo, oppure dopo un paio d’anni potremmo doverlo cambiare perché le nostre esigenze sono cambiate e vogliamo qualcosa di più performante.
Quando si è principianti si tende a spendere meno, magari perché non si è ancora sicuri se il nuovo sport diventerà una vera passione o meno. Oppure perché non si hanno sufficienti informazioni per capire cosa prendere.
Il nostro consiglio è di cercare una via di mezzo anche nel prezzo. Non servirà puntare al top di gamma, ma evitiamo di acquistare attrezzatura a prezzi stracciati o ridicoli.
Anche perché se non si è del mestiere, sarà più facile commettere errori alle prime uscite. E quindi anche le probabilità di farsi male aumentano.
Possibilità di usare luci
Sui caschi si può mettere una lampada frontale, ma ci sono modelli che agevolano la procedura, magari provvisti di apposite clip sulla parte anteriore. Altri modelli invece possono non andar bene.
Valutiamo quindi se intendiamo avere una frontale o meno, che potrebbe esserci utile se facciamo sentieri e vogliamo la libertà di poter puntare la torcia dove desideriamo.
Alcuni caschi hanno luci già incorporate, sia davanti che dietro. Costano un po’ di più ma di solito non sono male e offrono più visibilità.
Visiera o no
Esistono caschetti provvisti di visiera frontale. Sono ideali per chi fa mountain bike e intende percorrere percorsi molto sporchi, con fango e acqua, o se vuole proteggere gli occhi dalla polvere.
Oppure si può optare per i classici occhiali da bici.
Caschi per bici da strada
Se vuoi fare ciclismo su strada ti consigliamo di prendere un casco con forma abbastanza affusolata e che sia il più possibile aerodinamico. E anche leggero. Quasi tutti i caschi da strada cercano di soddisfare questi requisiti, ma alcuni sono più performanti di altri.
Per l’aerazione la questione è soggettiva. Molti la scelgono buona, ma non tale da compromettere l’aerodinamicità complessiva. Dipende anche dal livello a cui vogliamo pedalare.
Caschi per bici da trekking e city bike
In città la vita dei ciclisti può essere messa a dura prova. Possono accadere molti più incidenti che in campagna o montagna. Il casco è quindi sempre consigliato, anche per spostarsi di pochi chilometri.
Per questo tipo di attività non occorrono caschi particolari o con caratteristiche specifiche. Importante che siano marchiati CE e che quindi rispettino la normativa. Avremo così la certezza di avere un buon casco.
Caschi per mtb
In questo caso è bene distinguere a seconda della disciplina che si pratica in montagna.
Chi fa Downhill o Enduro avrà bisogno di caschi che coprano la testa completamente. Il motivo è chiaro: ci sono molte più probabilità di farsi male e di battere la testa in punti diversi rispetto ad altre discipline. Dobbiamo avere un prodotto buono che ci protegga perfettamente.
Invece chi fa mountain bike classica, ad esempio All-Mountain o Cross Country, può indossare caschi normali. Che siano però resistenti, sia per ridurre gli impatti che per durare in condizioni off-road.
Il peso potrebbe non essere determinante, ma l’aerazione lo è, visto che ci troveremo spesso a faticare in salita e a sudare copiosamente.
Caschi per e-bike
Valgono le considerazione fatte per chi usa city bike o bici da trekking.
Ma se la e-bike che avete raggiunge i 45 km/h allora è fondamentale che il casco sia veramente buono. Queste bici sono paragonate a ciclomotori e oltre ad esserci l’obbligo di assicurarle, vanno guidate solo da chi ha il patentino e sempre con il casco, per legge.
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Consigli su come usare i caschi per bici
Innanzitutto ribadiamo la necessità di indossare sempre il casco.
Non è insolito vedere in montagna ciclisti che non ce l’hanno o lo tengono sul manubrio o nello zaino.
In salita corriamo meno rischi di caduta per via della ridotta velocità, ma possono esserci altri pericoli (ne parlavamo prima) quindi noi consigliamo di averlo sempre. Anche se può farci sentire meno liberi: per molti toglie quel senso di libertà, quel vivere la montagna senza costrizioni… ma le conseguenze possono essere terribili.
Prima di partire per un giro in bici diamo un’occhiata veloce al casco: ha qualche difetto? Segni di usura importanti? Le cinghie sono a posto?
Quando poi dobbiamo indossarlo assicuriamoci che il casco sia posizionato correttamente sulla testa: deve restare orizzontale, con la fronte ben coperta.
Regoliamo poi la manopola o le cinghie. Il casco deve restare ben fermo sulla testa, non si deve muovere. Attenzione però ad evitare di stringerlo troppo.
Infine non dimentichiamoci di chiudere il laccio sul sottogola: aderente, ma senza soffocare. Se proviamo a tirarlo in avanti esce dalla sua posizione sotto il mento? Allora forse dobbiamo stringerlo ancora un po’.
Consigli sulla manutenzione e quando cambiarlo
In caso di caduta o se abbiamo ricevuto una scarica di sassi, anche solo uno ma di un certo peso (ne basta uno delle dimensioni di una pallina da golf per fare seri danni) il casco deve essere cambiato.
Per quanto possa sembrare esagerato, a volte non si riesce a stimare facilmente l’entità del danno. E nell’incertezza è meglio andare sul sicuro o la volta successiva potrebbe non funzionare come dovrebbe: quindi casco nuovo.
Altro motivo per sostituirlo è se sono passati più di 5 anni. Perchè anche se usato poco il materiale si deteriora comunque.
Il caschetto da bici non va mai lasciato al sole, quando non si usa. A lungo andare può indebolirne la plastica e renderlo più fragile.
Se dovesse sporcarsi, si può pulire con un panno e del semplice sapone neutro, lasciandolo poi asciugare all’aria (ma non al sole). Anche la parte interna è di solito staccabile e lavabile.
Inoltre, quando lo mettiamo via a casa cerchiamo di riporlo nel modo corretto, non sotto il peso di altre cose e non vicino a solventi o altre sostanze.
I 4 migliori caschi per bici
Uvex Finale 2.0 – Per mtb
Diciamo subito che un casco costoso, circa 100€. Ma è anche di ottima qualità per chi cerca il massimo da un casco. É perfetto per fare All-Mountain ma anche per Enduro.
- Ventilazione eccellente garantita da ben 20 bocchette
- Leggero, peso di circa 300 grammi
- Struttura super resistente
- Imbottitura ad asciugatura rapida
- Provvisto di retina anti insetti
X-Tiger – Per mtb
Casco resistente realizzato con materiali PVC e PC e schiuma EPS. Veramente leggero essendo solo 260 grammi sulla bilancia.
- Comodo, provvisto di fascia molto morbida
- Dotato di visiera che si può anche rimuovere
- Retina anti insetti inclusa
- Resistente, realizzato in materiali antideformabili
- Regolazione posteriore a rotella
Cairbull – Per mtb
Ottimo casco da mountain bike per fare un po’ di tutto. Molto competitivo nel prezzo.
- Parte interna in schiuma EPS
- Realizzato con tecnologia di stampaggio ad iniezione
- Dotato di ben 22 aperture per l’aerazione
- Provvisto di retina anti detriti
- Visiera parasole con sgancio rapido QuickRelease
Diridero – Per bici da strada
Vediamo anche un modello per bici da strada. Questo Diridero è un casco di buona qualità e dal look decisamente notevole. Ha luci LED incorporate per una migliore visibilità.
- Realizzato in policarbonato e EPS ad alta densità
- Molto leggero
- Ottime capacità di resistenza
- Provvisto di LED di Segnalazione
- Design aerodinamico
- Visiera rimovibile
Conclusioni sui caschi per bici
Eccoci arrivati alla fine di questa nostra guida sui caschi da bici. Abbiamo cercato di capire tutte le caratteristiche più importanti da valutare, come decidere quale potrebbe essere quello ideale per le nostre uscite e abbiamo indicato alcuni modelli che possono essere valide scelte.
Sappiamo bene che decidere non è mai semplice, specialmente se siamo agli inizi e non abbiamo mai acquistato un casco prima d’ora.
I punti fondamentali però non sono poi molti: sappiamo che se hanno il marchio CE ci garantiscono di essere stati testati e quindi dovrebbero essere caschi affidabili; il comfort è l’altro punto importante, dopo la sicurezza, e deve essere sempre ottimale, soprattutto se intendiamo pedalare per molte ore; la ventilazione non è necessario che sia eccellente, ma deve essere perlomeno sufficiente.
Detto questo, sai tutto per scegliere il tuo casco ideale. Buon acquisto!
Ricorda che se vuoi saperne di più sulle mountain bike, sia classiche che elettriche, abbiamo due articoli dedicati proprio a questo, li trovi qui per quelle classiche e qui per quelle elettriche.