Dopo aver visto i caschetti da arrampicata e alpinismo della Black Diamond e della Petzl, oggi è la volta di quelli di Salewa, azienda italiana tra le più conosciute.
Avevamo già visto un paio di caschetti di questa marca nel nostro articolo generale sui caschi che vi invitiamo a leggere cliccando qui. Ma oggi li vedremo tutti nel dettaglio.
Salewa è una realtà che opera nel settore dell’alpinismo e articoli da montagna da molti anni, e che non si occupa solo di caschetti ma anche di molto altro materiale ed equipaggiamento. E merita di essere inclusa nella nostra lista perché ha sempre dimostrato di avere prodotti di qualità.
Ma prima di passare alle recensioni vere e proprie, vediamo alcuni aspetti importanti da considerare quando si intende comprare un caschetto.
Indice
Le migliori offerte
I migliori modelli
- Casco rigido in ABS con calotta interna in polistirene espanso
- Numerose opzioni di regolazione per una vestibilità ottima
- Quadrante di regolazione dell'altezza, facilmente azionabile con una mano
- Costruzione ibrida per una protezione ottimale dagli impatti
- Guscio esterno robusto e protettivo per la resistenza alla caduta massi realizzato in composito polimero-ceramica Carbon Nano Tech (CNT)
- Regolazione rapida e intuitiva del quadrante
Alcuni consigli per scegliere
Nei vari negozi fisici o online di attrezzatura da montagna possiamo trovare molte marche di caschetti. Alcune sono certamente migliori di altre. Ma per valutare e capire quale articolo è buono e quale non lo è possiamo seguire alcune indicazioni generali.
Tenete conto che queste non sono regole fisse, che valgono sempre, ma sono consigli che ci sentiamo di dare a chi si avvicina alla montagna e vuole cimentarsi nell’arrampicata, nelle ferrate o per praticare l’alpinismo classico.
Il rapporto qualità-prezzo
Un principiante è facile che guardi al prezzo del prodotto. Dopotutto è molto probabile che quella persona stia per affrontare delle spese importanti, perché quando si inizia ci si deve attrezzare in tempi brevi e le cose da prendere possono essere molte.
Se uno parte proprio da zero e non ha mai fatto attività in montagna si ritroverà a dover acquistare uno zaino, gli scarponi, la giacca, pantaloni, l’imbrago, il kit da ferrata se fa questo tipo di uscite, corde, e tanto altro materiale.
Va da sé che dovrà impegnare una bella cifra per avere tutta questa roba. Quindi cercherà, giustamente, di risparmiare dove può.
In montagna però, avere abbigliamento e attrezzatura di buona qualità è sempre consigliato. Si può magari risparmiare un po’ sull’abbigliamento, ma per quanto riguarda i dispositivi di protezione è meglio avere oggetti affidabili, che garantiscano protezione.
Non significa dover per forza spendere troppo. Vedremo più sotto che esistono soluzioni non al top della gamma ma che offrono comunque alti standard di sicurezza.
Il peso
La questione del peso può essere soggettiva. C’è chi non si preoccupa di alcuni grammi in più, ma chi si cimenta in uscite su vie lunghe dove il peso è fondamentale, tende a scegliere caschi molto leggeri che non vanno ad aumentare il carico complessivo.
Generalmente parlando di quelli molto leggeri sono anche quelli più costosi perché costruiti con materiali specifici. Quindi dipende anche da quanto uno vuole investire.
Il comfort
Un aspetto decisamente rilevante quando acquistiamo un caschetto da arrampicata. Non è difficile immaginare che una cosa scomoda ci farà stressare inutilmente per tutte le ore che la indossiamo.
Se pensiamo al caldo, alla tensione che potrebbe esserci quando si affrontano passaggi delicati in parete, o si è impegnati sulla prima ferrata della nostra vita, possiamo facilmente capire che non possiamo avere in testa un oggetto scomodo. Ci rovinerebbe la giornata.
Questo è un altro motivo per scegliere marche ben conosciute come Salewa: difficilmente produrranno caschi che danno fastidio. Hanno anni di esperienza alle spalle e sanno quali caratteristiche devono avere i loro articoli per offrire un comfort ottimale.
Quindi quello che ci rimane da fare è provare il casco prima di prenderlo, tanto per vedere che ci vada bene, perché in fondo abbiamo tutti teste di forma leggermente diversa. Ma anche acquistandolo online possiamo stare tranquilli, sarà comodo nella maggior parte dei casi. E se così non fosse si può tranquillamente restituire e avere una taglia o modello diverso.
La durabilità
Si può dire che in generale se prendiamo un caschetto con la calotta esterna rigida durerà di più di quelli che prevedono solo una piccola parte coperta, di solito quella sommitale.
La schiuma è infatti più fragile, si deteriora più facilmente a causa di urti e grafi che il casco può prendere. Ma non è una regola fissa, dipende dal modello che scegliamo. Ci sono caschi di qualità elevata che pur essendo fatti quasi interamente di sola schiuma riescono a durare a lungo.
E poi il fatto di avere meno parti rigide vuol dire, quasi sempre, avere un casco molto leggero, cosa che va considerata prima di acquistarlo.
La ventilazione
La ventilazione è un altro aspetto che bisogna considerare. Perché non dobbiamo dimenticare che i caschi si usano quando si fa attività fisica. E questo significa sudare e molte a volte avere caldo.
Un modello che non lascia uscire l’umidità che il sudore crea, ci farà finire con la testa zuppa d’acqua e potrebbe essere scomodo da portare. Diverso è invece il caso di un casco che presenta molte “bocchette” o aperture: lascerà passare l’aria e potremo godere di una sensazione di maggior freschezza.
Il numero, la forma e la dimensione di queste aperture può variare molto da modello a modello, ma non é necessario andare troppo nel dettaglio. Ci basti sapere che un casco ha bisogno di fori per “respirare” e più sono, meglio è. Soprattutto se siamo persone che sudano molto o si scaldano in fretta.
La certificazione dei caschi
Un punto fondamentale, che avremo dovuto mettere forse per primo in questa lista, è la certificazione dei caschi. Ne abbiamo già parlato nella nostra guida generale, ma è importante ribadirlo ancora una volta.
Per tutti i materiali che hanno a che fare con la nostra sicurezza sono previsti dei test per capire se questi oggetti possono sopportare carichi di rottura rilevanti, come è il caso delle corde o dei moschettoni, oppure se riescono ad attutire bene gli impatti e i colpi ricevuti, come è il caso dei caschi da arrampicata.
La certificazione è presente (almeno dovrebbe) in tutti i caschi immessi sul mercato. Al momento dell’acquisto è bene controllare che il modello riporti una delle seguenti indicazioni: EN 12492 oppure UIAA 106. La prima è quella europea, la seconda si riferisce invece alla International Climbing and Mountaineering Federation.
Entrambe assicurano che il dispositivo di protezione ha passato i test e che è considerato sicuro.
É ovvio che un casco non potrà mai darci la sicurezza al 100%. Ci sono casi in cui non può fare assolutamente nulla, ad esempio in caso di cadute di centinaia di metri o tragedie simili. Ma per tutte le altre situazioni in cui potremmo essere colpiti da un sasso dall’alto, o se la testa dovesse sbattere contro la parete che stiamo salendo, il casco potrebbe davvero salvarci la vita.
Altre indicazioni generali sui caschetti
Ripassiamo anche alcuni altri punti che possono essere importanti, soprattutto per chi ha appena iniziato ad arrampicare.
Non serve dire che noi siamo convinti sostenitori del casco sempre, in qualunque situazione sia necessario indossarlo. Questo significa anche quando siamo ancora lontani dalla parete che vogliamo scalare, ma magari stiamo camminando vicino ad altre pareti, dalle quali potrebbero cadere pezzi di roccia. Oppure quando si discendono ghiaioni ripidi. Le situazioni sono molte, ma può capitare di vedere molti appassionati senza il casco quando invece dovrebbero averlo.
Può fare la differenza, meglio quindi averlo sulla testa.
Poi quando stiamo effettivamente arrampicando, mettiamolo e non togliamolo mai. Diversi climber scalano senza, ma secondo noi non hanno scuse valide per non metterlo. Ormai sono quasi tutti comodi, sufficientemente aerati e non danno fastidi particolari.
Ma le indicazioni non si limitano a quando siamo in ambiente. Riguardano anche quando torniamo a casa e dobbiamo mettere via il casco: mai metterlo sotto il peso di altra roba pesante o troppo vicino a fonti di calore. E meglio non a contatto con flaconi di sostanze che potrebbero rovinarlo.
Se durante le nostre uscite il casco si è sporcato di terra, polvere o altro, basta pulirlo con un panno bagnato e del sapone neutro. Non si devono usare altre sostanze, a meno che non siano consigliate dalla casa che li fabbrica. In questo caso potrebbero esserci delle indicazioni all’interno della confezione. Ma di solito, come dicevamo, basta poco per dargli una pulita.
Per asciugarlo mettiamolo in un punto ventilato, ma mai al sole.
Altra questione rilevante che non possiamo non citare: quando cambiare il casco? Se ha subito un urto o colpo grave, va cambiato subito. Attenzione che a volte alcuni colpi non lasciano segni evidenti. Potrebbe esserci una crepa poco visibile che comprometterebbe la sicurezza.
In ogni caso, anche se non ha mai subito traumi importanti, è bene sostituirlo ogni 5 o al massimo ogni 10 anni. Ci sono opinioni diverse sugli anni, c’è chi dice che non serve cambiarlo affatto. Ma chi esegue i test di solito consiglia di cambiarli dopo 5 anni, per essere sicuri davvero che ci protegga sempre.
Ricordiamoci anche di controllare le cinghie e le fettucce, non solo le parti in schiuma o policarbonato. Infatti sono anch’esse soggette ad usura, forse anche di più degli altri componenti del casco.
Il marchio Salewa
Eccoci allora al marchio Salewa.
La sede dell’azienda è Bolzano, ed è interessante per il design in quanto presenta delle pareti d’arrampicata artificiali di tutto rispetto, oltre ovviamente ad ospitare gli uffici del personale.
Ma nonostante ora la direzione generale sia a Bolzano, non è lì che la storia di Salewa è iniziata, bensì a Monaco, in Germania. Qui negli anni ’30 alcuni amici artigiani, esperti di cuoio e tappezzeria, decidono di dare vita a una fabbrica per lavorare questi materiali.
Se all’inizio non c’era forse l’intenzione di concentrarsi sull’attrezzatura da montagna, successivamente la cosa divenne evidente quando iniziarono a produrre zaini e altro materiale come bastoncini.
Da lì è stato un susseguirsi di nuovi oggetti e attrezzi dedicati all’alpinismo e alle spedizioni, fino ad arrivare ai nostri giorni in cui Salewa è tra i leader del settore anche anche per quanto riguarda l’abbigliamento e le calzature.
É presente in più di 30 nazioni e in migliaia di negozi di articoli da montagna.
I caschi da arrampicata Salewa
I caschi da arrampicata e alpinismo che ha in catalogo Salewa sono principalmente 5.
Si distinguono per la qualità elevata, tutti, ma alcuni sono più buoni di altri, in rapporto al tipo di attività. Alcuni modelli sono infatti specifici per una disciplina, altri invece possono essere usati per fare cose diverse.
Ma prima di vederli uno per uno, analizziamo quali sono le tecnologie e i materiali usati da Salewa nei suoi caschi.
Il Carbon Nano Tech (CNT)
La Carbon Nano Tech (CNT) è una tecnologia usata da Salewa per alcuni modelli. Si tratta di un materiale polimerico-ceramico che presenta il 30% di carbonio al suo interno. Permette di alleggerire il peso complessivo del casco e di dargli un’eccellente stabilità. Questo materiale è composto da microscopici tubicini di carbonio che garantiscono anche maggior sicurezza perché rendono il tutto molto resistente in caso di impatti dovuti a sassi caduti o traumi su parete.
EPS – Polistirene Espanso
Un materiale molto usato e ben diffuso su tantissimi caschetti di varie marche, il polistirene non è altro che il polistirolo, ovvero un polimero termoplastico. Nella sua forma espansa è impiegato in molti settori, tra cui appunto quello delle attrezzature da montagna e caschetti. Si distingue per l’eccellente leggerezza ma anche per la resistenza. Riesce ad attutire efficacemente gli impatti, ecco perché viene usato nei caschi, soprattutto per realizzare la parte della calotta interna, di solito poi rivestita all’esterno da materiali più rigidi.
EPP – Polipropilene Espanso
Un materiale simile all’EPS, che è impermeabile, resiste agli urti, ha buone capacità di isolamento termico e anche un’ottima elasticità. Anche questo viene impiegato nella parte interna della calotta.
ABS – Acrilonitrile Butadiene Stirene
Un nome lunghissimo e difficile per questo materiale costituito da un polimero termoplastico usato spesso anche per creare parti per automobili, ma anche per i conosciuti pezzetti Lego.
Caratteristica principale, anche per questo, è la capacità di resistere agli impatti pur mantenendo una straordinaria leggerezza. Viene usato per realizzare la parte esterna dei caschetti, quella che sta sopra la parte in schiuma in EPP o EPS, e che di solito è rigida.
Come scegliere il casco Salewa
Anche qui come per tutte le altre marche che abbiamo recensito vale sempre la regola di scegliere il casco secondo l’uso che dobbiamo farne.
Di solito chi fa soprattutto ferrate non ha bisogno di privilegiare l’aspetto della leggerezza. É certamente importante, ma non così rilevante come invece potrebbe essere nell’arrampicata, dove ogni grammo in più si fa terribilmente sentire su braccia e gambe. Ecco perché chi può permetterselo sceglie sempre caschi tecnologicamente avanzati, che impiegano i materiali migliori, per fare arrampicata: ne guadagnano in termini di peso.
Ma come dicevamo, se invece si percorrono solo ferrate o si fa alpinismo classico, ci si può anche accontentare di modelli un po’ più pesanti, ma che garantiscono comunque elevata resistenza e garantiscono sicurezza quanto quelli più leggeri, se non di più.
Chi invece adora addentrarsi in grotte e caverne, come nell’ambito della speleologia, potrebbe puntare su caschi molto resistenti a graffi e urti, visto che in grotta se ne ricevono molti. E inoltre da considerare anche la facilità o meno di poter agganciare una torcia frontale, che in grotta si usa di continuo.
Le migliori offerte su Amazon
Ecco alcune offerte di Amazon. Per le nostre recensioni invece vedi più sotto.
I 5 migliori caschi Salewa
Ora vediamo finalmente i migliori caschi da arrampicata e alpinismo della Salewa. Ne abbiamo selezionati 5.
Salewa Pura
Casco caratterizzato da una calotta esterna rigida in ABS e una calotta interna in polistirene espanso. L’imbottitura interna, quella a diretto contatto con la testa, è rimovibile per essere lavata. Dotato di ghiera per regolarlo e ganci per mettere la lampada frontale.
É un modello relativamente economico, che sa coniugare doti di comfort e resistenza. Un unico svantaggio, ma come dicevamo non lo è necessariamente, è il fatto che è un po’ pesante se confrontato con gli altri caschi della Salewa. Ma garantisce protezione eccellente in tutte le situazioni, ed è quindi perfetto per chi non vuole spendere troppo o per il principiante che ha bisogno di qualcosa di molto affidabile.
Ideale soprattutto per chi percorre vie ferrate.
I vantaggi in breve:
- economico
- resistente
- per ferrate
- Casco rigido in ABS con calotta interna in polistirene espanso
- Numerose opzioni di regolazione per una vestibilità ottima
- Quadrante di regolazione dell'altezza, facilmente azionabile con una mano
Salewa Vayu 2.0
Un modello degno di nota. Si tratta di un ibrido, che presenta una calotta esterna con costruzione in Carbon Nano Tech, il materiale di cui parlavamo prima che offre resistenza eccellente grazie alla presenza di carbonio. Altro aspetto che vale la pena menzionare è la ventilazione di questo casco, davvero ottima, grazie alle bocchette distribuite su tutti i lati. L’interno è realizzato con i classici EPS e EPP.
Ha poi una fibbia magnetica per il sottogola, dettaglio che facilita la chiusura e la rende molto rapida e semplice.
Il sistema di regolazione, azionabile con una mano sola, è tutto posto all’interno del casco.
Di contro troviamo il prezzo, un po’ elevato, e il peso. Ma viste le qualità, non ci si può lamentare di questo modello, che vi accompagnerà nelle vostre migliori uscite.
I vantaggi in breve:
- ventilazione eccellente
- fibbia magnetica
- resistenza a urti
- regolazione rapida
- Costruzione ibrida per una protezione ottimale dagli impatti
- Guscio esterno robusto e protettivo per la resistenza alla caduta massi realizzato in composito polimero-ceramica Carbon Nano Tech (CNT)
- Regolazione rapida e intuitiva del quadrante
Salewa Toxo
Un altro caschetto per chi cerca la semplicità senza dover rinunciare alle caratteristiche di protezione che contraddistingue tutti i caschi Salewa. É un modello versatile, che può essere impiegato sia per ferrate che per alpinismo, ma non per tutte le situazioni di arrampicata. Perché di contro c’è da citare il peso, relativamente elevato, e la ventilazione che non è sicuramente tra le migliori. Ma a questo prezzo è comunque un modello affidabile che può andare benissimo per un principiante o chi non ricerca le tecnologie da top di gamma.
I vantaggi in breve:
- economico
- solido
- versatile
Salewa Vega
Un modello che unisce comfort e leggerezza, il Salewa Vega è caratterizzato anche da eccezionale resistenza grazie al Carbon Nano Tech che riveste tutta la calotta esterna e alla parte interna interamente realizzata in EPP.
Sicuramente il vantaggio principale di questo casco è che pesa pochissimo, appena 250 grammi. Perfetto quindi per chi cerca di limitare il peso durante le ascensioni, ma vuole anche il massimo in termini di prestazioni.
Anche la ventilazione è stata curata in modo particolare su questo modello: nonostante le aperture non siano numerose come su altri modelli, sono state progettate per offrire comunque un’aerazione di tutto rispetto.
Conclude la lista delle caratteristiche la possibilità di rimuovere la parte interna imbottita per lavarla e ovviamente le clip per agganciare la lampada frontale, utile in moltissime occasioni, e soprattutto per chi fa speleologia.
Il prezzo è un po’ più elevato degli altri caschi, ma è considerato tra i top di gamma.
I vantaggi in breve:
- leggerezza
- resistenza
- comfort
Salewa Vert
Ecco invece un modello che Salewa ha pensato per chi ama fare sci-alpinismo e che offre una doppia certificazione: sia da sci che da arrampicata. Il Vert è tutto quello che serve per salire in sicurezza sulla neve e ridiscendere.
É stato realizzato pensando alla protezione completa della testa, infatti scende a coprire le tempie e la nuca, ed è dotato di paraorecchie, sia per proteggerle che per mantenerle al caldo quando si è in quota.
Presenta un sistema di regolazione a manopola, posta sulla parte posteriore, e inoltre offre un sistema anti-appannamento quando si indossano occhiali.
Per essere un casco da sci è davvero leggero: pesa 400 grammi, che se confrontati con altri caschi per questa disciplina sono davvero pochi.
Dotato anche di fibbia magnetica, come quella che troviamo sul Vayu, che permette un aggancio rapido e facilitato.
I vantaggi in breve:
- doppia certificazione
- comodissimo
- resistente
Conclusioni sui caschi Salewa
E siamo alla fine anche di questo articolo sui caschetti Salewa. Negli articoli precedenti abbiamo visto i modelli anche di Black Diamond (trovi l’articolo qui) e Petzl (vedi qui), altre due aziende davvero affidabili, che offrono dispositivi di protezione eccellenti.
Di case produttrici ce ne sono molte, ma ci siamo soffermati su queste 3 in particolare perché sicuramente tra le migliori sul mercato, in quanto hanno molti anni di esperienza alle spalle, progettano e realizzano attrezzatura da montagna e abbigliamento ormai da tempo e sanno cosa dev’esserci in un casco per garantire sicurezza e comfort a chi ama arrampicare.
Che si scelga un modello Black Diamond, Petzl, o Salewa si cade sempre in piedi.
Ricordatevi che a proposito di caschi, abbiamo la nostra guida generale, dove approfondiamo come sceglierli e a cosa fare attenzione prima dell’acquisto.
Non ci resta che augurarvi, come sempre, una buona salita!