Abbiamo nominato questo brand diverse volte nei nostri articoli. Non siamo certo loro collaboratori né “ambassador”. Semplicemente siamo convinti che la loro ricerca maniacale della qualità sia quello che vuole ogni appassionato di montagna. Ecco perché oggi parliamo delle migliori giacche Arc’teryx: la perfetta difesa da vento, freddo, umidità e pioggia.
Indice
Le migliori offerte per giacche Arc’teryx
- Caratteristiche tessuto: Traspirante, Antivento, Idrorepellente, Isolante, Resistente, Comprimibile
- Attività specifica: Sci alpinismo, Sci alpinismo, Freeride
- Materiale esterno resistente all'umidità.
- Pannelli laterali traspiranti, elasticizzati per maggiore comfort e mobilità.
- Ammortizzati per la mobilità e il comfort
- DELTA - Strato intermedio in pile permeabile all'aria. Termicamente efficiente, confortevole a contatto con la pelle.
- POLARTEC - Tessuto in pile sintetico con proprietà elastiche, termiche e permeabili all'aria. Offre una lunga durata.
- ARRAMPICATA ALPINA E ROCCIA - Attrezzature da arrampicata progettate per un movimento efficiente e protezione in ambienti alpini.
I migliori modelli di giacche Arc’teryx
- PROTON FL HOODY – La felpa Proton FL equilibra la permeabilità dell'aria e la protezione termica durante l'arrampicata alpina e roccia, offrendo comfort su una vasta gamma di temperature, condizioni e livelli di uscita.
- Materiale traspirante: permette al vapore umido, aiutando a regolare la temperatura e aumentando il comfort all'interno del capo.
- ARC'TERYX Essentials – Design versatile ad alte prestazioni per diverse attività e condizioni.
- BETA AR JACKET - Protezione impermeabile ripiegabile, traspirante e durevole in tutto lo spettro di ambienti e attività alpine, la Beta AR Jacket è stata creata per offrire versatilità alle prestazioni.
- Creato per tenere al caldo nelle fredde giorno
- È molto resistente e leggero
- Esso ha una cerniera frontale completa per pratico da indossare
- Comprimibile e confezionabile
- La tecnologia di mappatura composita posiziona strategicamente ogni tessuto per la protezione e la gestione del clima più efficaci
- Il piccolo bottone frontale sul petto mantiene la giacca aperta in posizione consentendo il massimo flusso d'aria
La storia del marchio Arc’teryx
Poco noto in Italia, il marchio Arc’teryx è diventato negli ultimi anni sinonimo di ricerca e tecnologia nell’ambito dell’outdoor. Questa realtà canadese si è distinta in fretta dai concorrenti, proponendo un’identità ben precisa, come vedremo.
Un nome ostico e un logo misterioso non sono certo un ottimo biglietto da visita per un brand. Eppure oggi Arc’teryx ha una fan base che va dagli alpinisti estremi ai marines, dagli uomini d’affari amanti dello stile ai fanatici dell’abbigliamento hi-tech.
Le origini della giacca Arc’teryx
Vancouver, Canada, 1989. Uno scalatore e amante dell’outdoor chiamato David Lane fonda la Rock Solid Manufacturing. Come molte altre realtà del settore (vedi North Face e Patagonia), la Rock Solid nasce dall’insoddisfazione del fondatore.
Lane è un climber appassionato e vive in British Columbia, un paradiso montano. Ma trova che le attrezzature da scalata sul mercato potrebbero fare di meglio. E si propone come alternativa ai prodotti che all’epoca finivano in ogni zaino da montagna.
L’azienda produceva attrezzatura di qualità, ma non riusciva davvero a spiccare il volo, a distinguersi da tutti gli altri concorrenti con una proposta unica.
Nel 1990 Lane incontra Jeremy Guard, un altro climber con grandi sogni imprenditoriali. Insieme a lui e ai soci Blair Murdoch e Tim Duholke ribattezza la Rock Solid “Arc’teryx”.
Il riferimento criptico è all’Archeopteryx lithographica, il primo rettile a sviluppare piume per il volo. E il logo non può che essere una rappresentazione di questo antenato di tutti gli uccelli, e per la precisione la riproduzione di un esemplare conservato a Berlino.
Il messaggio è chiaro: la Rock Solid vuole staccarsi da terra e distinguersi da tutti gli altri “esemplari” sul mercato. Arc’teryx punta da subito ad essere unica: da amare o da odiare, mai da confondere.
Il primo best seller: la giacca Alpha SV
Nel 1992, un anno dopo essere diventato Arc’teryx, il marchio rilascia la prima imbragatura da arrampicata in schiuma termoformata. Una delle prime tante innovazioni introdotte dai canadesi, che ha svolto un ruolo cruciale nel loro posizionamento all’interno del mercato.
Nel ’95 Arc’teryx ottiene dalla WL Gore & Associates il permesso per utilizzare il celebre tessuto Gore-Tex. Negli anni successivi l’azienda inizia il processo di sviluppo della loro serie di giacche in Gore-Tex Alpha SV, che nasce come un rivoluzionario impermeabile per l’arrampicata su ghiaccio.
SV sta per “Severe Use”, ovvero le condizioni climatiche più impegnative. La nomenclatura di Arc’teryx è particolare e le abbreviazioni che seguono i nomi degli indumenti spesso fanno riferimento al clima per cui sono progettate:
- SV: Severe Use (clima inclemente)
- AR: All-Round (tuttofare)
- MX: Mixed Use (uso misto)
- LT: Lightweight (peso leggero)
- FL: Fast and Light (leggero e traspirante)
- SL: Super Lightweight (peso piuma)
L’Alpha SV si rivela presto il primo grande centro del neonato marchio di Vancouver. La giacca diventa il riferimento nel settore negli ultimi due decenni e contribuisce a trasformare Arc’teryx in uno dei fornitori di abbigliamento outdoor più rispettati al mondo.
Sono già lontani i tempi in cui erano solo uno dei tanti rivenditori di ferramenta da alpinismo.
Il successo
L’Alpha SV non è solo il precursore delle giacche Arc’teryx, ma anche il tassello di base per tutto il loro catalogo, pensato per sistemi. Con “sistemi” si intende la possibilità di abbinare i diversi capi, creando uno scudo impermeabile (e traspirante) dalla testa alla punta dei piedi.
Una sorta di armatura ipertecnologica ritagliata sulle esigenze degli appassionati di sport di montagna, dallo sci alpinismo al trail running.
Dopo l’Alpha SV arrivano sul mercato altri capostipiti del loro catalogo, come il piumino sintetico Proton e Psiphon, una giacca a vento softshell.
La linea è presto tracciata: grandi prestazioni e stile alternativo rispetto ai design sgargianti e appariscenti dei rivali. Arc’teryx preferisce il monocolore, l’uso di tonalità più tenui, adatte anche alla città, e linee eleganti e minimaliste. Un matrimonio bizzarro tra le più brutali condizioni di alta montagna e la moda.
Innovazioni come la laminazione termosaldata, che aumenta l’impermeabilità di un capo, e il piumino tecnico, che somma calore e traspirabilità, sono i capisaldi della loro popolarità.
Presto il brand canadese passa dall’arrampicata ad altri settori della montagna, facendosi notare dalla francese Salomon, che lo rileva nel 2001.
L’interesse della Arc’teryx per lo stile è tale che nel 2009 da una loro costola nasce Veilance, un sotto-brand di abiti casual, tecnologici e minimal.
Veilance sfrutta la ricerca di casa Arc’teryx per proporre abiti da città, con un’enfasi sull’innovazione, tagli eleganti e semplici e una tavolozza tenue e raffinata.
Arc’teryx e gli sport invernali
La collezione Whiteline è nata dall’influenza dell’ambiente circostante di Arc’teryx. Infatti accanto all’arrampicata e all’alpinismo, lo sci e lo snowboard sono le attività più popolari nelle Montagne Rocciose vicino a Vancouver.
Date le richieste simili di scalatori e sciatori, è stato naturale per Arc’teryx personalizzare il prodotto per chi si avventurava nella neve fresca della British Columbia.
Alla fine degli anni ’90 molti sciatori e snowboarder avevano già adottato la prima delle giacche Arc’teryx, l’Alpha SV. Nel 2001 i canadesi scendono quindi in campo con la collezione Descent, dedicata alla neve.
Probabilmente l’acquisizione da parte di Salomon, leader nel settore degli sport invernali, ha contribuito a questo passaggio dalla roccia alla neve.
Uno dei marchi di fabbrica delle collezioni Descent diventa la giacca Sidewinder. Questa presenta una cerniera stagna ricurva che consente al colletto di salire più in alto e offrire maggiore protezione dal freddo, dai venti sferzanti e dalla neve.
La linea sci e snowboard viene ribattezzata Whiteline prima dell’autunno/inverno 2011, ma è una nuova linea solo di nome. Il Sidewinder è ancora presente nelle collezioni Whiteline, così come le giacche Rush e Sabre.
Proprio come con la serie Ascent per gli alpinisti, Whiteline è pensata per essere indossata come un sistema. La collezione include di tutto, dalle giacche rigide leggermente isolate, come la Sabre, agli zaini Voltair con tecnologia antivalanga.
Arc’teryx Essentials: le basi per la montagna
Arc’teryx Essentials è praticamente la spina dorsale del marchio di Vancouver. Si tratta di una collezione meno specializzata di quelle legate ad alpinismo e neve, con prodotti che accontentano l’appassionato generico di montagna.
Il filo conduttore di Essentials sono elementi essenziali in Gore-Tex, che sono leggeri, impermeabili, antivento e traspiranti. Nel tempo, la gamma si è ampliata oltre ai semplici pezzi Gore-Tex, per includere gilet e giacche isolanti, oltre a parka dotati di tecnologia Gore Windstopper.
Se le giacche Whiteline possono essere strette e avere qualche tasca in più, le giacche della serie Alpha da alpinismo sono un po’ più aderenti, mentre i capi Essentials sono estremamente versatili.
Teoricamente chi compra i prodotti della linea Essentials può crearsi un guardaroba “di base”, che sarà utile nella maggior parte delle situazioni in montagna. I prezzi non sono comunque certo “di base”, visto che la qualità rimane quella altissima di qualsiasi altro prodotto Arc’teryx.
Endorphin e Traverse
Endorphin e Traverse sono collezioni meno conosciute rispetto alle best seller già nominate.
Endorphin è orientata verso attività all’aperto ad alta intensità, come ad esempio il trail running. I capi tendono ad essere leggeri e la linea è composta principalmente da strati di base e giacche in softshell traspiranti, ma idrorepellenti.
La linea Traverse colma il vuoto tra Essentials e i loro prodotti da alpinismo. Sono capi più tecnici degli Essentials, ma meno estremi dei secondi. I tagli sono ancora una volta una via di mezzo: non troppo aderenti né troppo “loose”, come quelli dedicati alla neve.
Arc’teryx 24: una collezione per la città
Ascent, Endorphin, Traverse, Whiteline ed Essentials sono tutte interpretazioni diverse di capispalla progettati per la vita attiva in montagna.
Ma da sempre il marchio canadese ha un occhio di riguardo per la modo e lo stile, e molti loro fan non sono nemmeno degli alpinisti, ma dei semplici amanti dei loro design. Preso atto di questo successo trasversale, Arc’teryx ha lanciato 24, una collezione orientata allo stile di vita urbano.
Si tratta di fatto di capi tecnici, ma meno specifici di quelli pensati per la montagna, e con prezzi più economici. Il già citato sottomarchio Veilance invece continua a proporre vestiti di alta moda “travestiti” da abiti tecnici, o viceversa, e ha prezzi decisamente più proibitivi.
Certamente una collezione come 24 è influenzata dall’ambiente dell’azienda: Vancouver è una città cosmopolita a breve distanza d’auto dalle Montagne Rocciose. Con questa pagina del suo catalogo Arc’teryx prova ad accontentare sia il montanaro che il cittadino.
I pezzi sono più aerodinamici e spesso sono disponibili in toni più tenui – nero, oliva, grigio – rispetto ad alcuni degli abiti da montagna offerti da Arc’teryx.
Capispalla tecnici con un tocco casual, riescono a fare bella figura sia a un aperitivo invernale che sulle piste da snowboard: un risultato raro nell’ambiente dell’abbigliamento outdoor.
Arc’teryx Leaf
Arc’teryx LEAF è certo la linea meno conosciuta del marchio, ma è forse il vertice della loro ricerca. LEAF non significa “foglia”, ma è l’acronimo di “Law Enforcement and Armed Forces”.
LEAF è infatti una collezione di pezzi altamente tecnici progettati per funzionare in modo ottimale anche negli ambienti più difficili. Come da acronimo, si tratta di capi progettati per le forze dell’ordine e i militari, che però hanno avuto un certo successo anche tra i civili, visto l’alto livello delle loro performance.
I negozi di outdoor e montagna che vendono i prodotti Arc’teryx generalmente non hanno disponibile la linea LEAF. Questa è riservata ai negozi specializzati al servizio delle forze armate e di polizia.
La presenza di Arc’teryx su un mercato così esigente e rigorosamente attento alle prestazioni in condizioni estreme la dice lunga sul loro livello di qualità.
Le giacche Arc’teryx: uno stile inconfondibile
Dallo sci al combattimento, dalle pareti nord alla corsa in montagna, le giacche Arc’teryx si suddividono in diverse famiglie, ma un evidente filo rosso le unisce.
Dopo aver sfogliato il catalogo canadese ci si rende conto che una giacca Arc’teryx non può essere confusa con nessun’altra. Ma cosa le distingue in maniera così netta?
Linee nitide, design minimalista, quasi ascetico, spesso con tasche, lacci e zip nascosti. Colori abbinati con gusto e meno appariscenti della media dell’abbigliamento outdoor. E un basso profilo che ribalta lo stereotipo dei capispalla da montagna.
Infatti le giacche Arc’teryx sembrano semplici, quasi basilari. Ma basta toccarle e indossarle per rendersi conto del grado di tecnologia che ci sta dietro. Difficile trovare prodotti che uniscano meglio traspirabilità e calore, resistenza e dinamicità.
Semplicemente il top di gamma per quanto riguarda le giacche da montagna, con uno stile che permette di indossarle ovunque, anche in città sopra un abito elegante.
Il prezzo è di fascia alta, ma è direttamente proporzionale alla leggendaria durata delle giacche Arc’teryx: un investimento per un “guscio” pensato per durare in eterno.
L’ossessione per la perfezione
Dietro le giacche Arc’teryx c’è una filosofia ben precisa, che si traduce nella grande coerenza tra tutti i loro prodotti.
Utilizzando solo materiali di alta qualità avanzati, dettagli meticolosi e processi di costruzione unici, il brand di Vancouver crea prodotti tecnici affidabili, pronti ad ogni condizione in montagna.
Si inizia con il processo di controllo qualità sui rotoli di tessuto che arrivano in magazzino. Messi in quarantena, vengono ispezionati su base casuale per la consistenza del colore, i difetti di fabbricazione e l’etichettatura corretta.
Il tessuto viene quindi ispezionato visivamente prima del processo di taglio e vengono rimosse eventuali porzioni difettose.
Una volta tagliate, le varie parti delle giacche Arc’teryx vengono divise i fasci, e i pezzi vengono controllati di nuovo per la qualità del taglio e del tessuto. Si passa poi alle stazioni di assemblaggio per laminazione, ricamo, sigillatura delle cuciture, fissaggio di cerniere e cordini.
Qui il tessuto è ancora sottoposti alla verifica individuale degli operatori del controllo qualità.
Tutti i pezzi di finitura – cordino, occhielli, bottoni automatici, linguette per polsini e alamari – sono fissati a mano e ogni artigiano ispeziona visivamente ogni componente prima dell’assemblaggio.
Oltre a questo, i controlli in linea vengono eseguiti in modo casuale su 1/3 di tutti i componenti assemblati. I componenti – cappucci della giacca, maniche, ecc. – sono inoltre testati casualmente per l’impermeabilità.
Dopo l’assemblaggio, tutte le cuciture, le cerniere e le tasche vengono ispezionate al 100% e il prodotto deve passare un’ispezione di controllo qualità finale per la lavorazione e difetti estetici.
Una vera ossessione per la perfezione, che fa la differenza.
Le migliori offerte per giacche Arcteryx
Chiariti quali sono i criteri per scegliere le tue giacche Arc’teryx, diamo un’occhiata alle migliori offerte che si trovano su Amazon. Nel capitolo successivo proporremo invece le nostre recensioni dei migliori modelli secondo noi.
- Caratteristiche tessuto: Traspirante, Antivento, Idrorepellente, Isolante, Resistente, Comprimibile
- Attività specifica: Sci alpinismo, Sci alpinismo, Freeride
- Materiale esterno resistente all'umidità.
- Pannelli laterali traspiranti, elasticizzati per maggiore comfort e mobilità.
- Ammortizzati per la mobilità e il comfort
- DELTA - Strato intermedio in pile permeabile all'aria. Termicamente efficiente, confortevole a contatto con la pelle.
- POLARTEC - Tessuto in pile sintetico con proprietà elastiche, termiche e permeabili all'aria. Offre una lunga durata.
- ARRAMPICATA ALPINA E ROCCIA - Attrezzature da arrampicata progettate per un movimento efficiente e protezione in ambienti alpini.
Le 5 migliori giacche Arcteryx: recensioni
Condizioni estreme: Arc’teryx Alpha SV
L’Alpha SV è il cavallo di battaglia delle giacche Arc’teryx per condizioni estreme. Innanzitutto, il Gore-Tex Pro a 3 strati con la struttura più robusta dei vecchi modelli è a prova di bomba.
Il materiale è un robusto 100 denari e la membrana e il tessuto Pro di Gore sono noti per la loro eccezionale impermeabilità. Per una maggiore sicurezza, c’è anche una resistente finitura idrorepellente (DWR) all’esterno, oltre a cuciture nastrate di alta qualità e cerniere isolate WaterTight.
In pratica, la giacca ti difende da qualsiasi cosa, dalla pioggerella primaverile alla neve bagnata e pesante.
Le cerniere all’altezza delle ascelle aiutano a traspirare quando la si indossa in attività dinamiche, dove il Gore-Tex tende a riscaldare.
Con questa ultima incarnazione della giacca Alpha SV otteniamo una protezione da vento, pioggia e neve unica sul mercato. Il prezzo non è certo alla portata di tutte le tasche, ma dobbiamo considerare che altri modelli dureranno solo poche stagioni, mentre questo ci accompagnerà molto più a lungo.
Aggiungiamo un peso più che ragionevole, il cappuccio StormHood ottimamente regolabile e uno stile accattivante e pulito. Un classico senza tempo.
Arrampicata: Arc’teryx Proton FL
Tra le giacche Arc’teryx, il modello Proton FL per i climber si distingue per leggerezza e traspirabilità. Il cappuccio non è isolato, e si adatta al meglio sotto un casco. Anche il pannello sotto le braccia non è isolato per una migliore traspirazione.
Le tasche esterne sono incredibilmente funzionali. Hanno un tessuto morbido che riscalderà rapidamente le tue mani ed eliminerà il sudore.
Come la maggior parte delle giacche della linea di arrampicata Arc’teryx, la Proton FL ha inserti in schiuma per non avere problemi di sfregamento con l’imbracatura.
La giacca offre un ottimo mix tra calore e traspirabilità, che la rende adatta anche per scialpinismo, corsa o uso quotidiano in città.
Un altro importante pro è la velocità con cui questo softshell si asciuga, anche quando è zuppo.
La vestibilità è ben aderente, pensata per sport dinamici, dove i movimenti non devono essere ostacolati.
Nel complesso, un prodotto che farà felici i climber, ma non solo. Qualsiasi appassionato di montagna nelle quattro stagioni troverà il modo di mettere in luce le qualità di questa giacca per gli sport d’alta quota.
- PROTON FL HOODY – La felpa Proton FL equilibra la permeabilità dell'aria e la protezione termica durante l'arrampicata alpina e roccia, offrendo comfort su una vasta gamma di temperature, condizioni e livelli di uscita.
- Materiale traspirante: permette al vapore umido, aiutando a regolare la temperatura e aumentando il comfort all'interno del capo.
- ARC'TERYX Essentials – Design versatile ad alte prestazioni per diverse attività e condizioni.
Giorni di pioggia battente: Arc’teryx Beta AR
La giacca antipioggia Arc’teryx Beta AR presenta una forma ergonomica per una vestibilità eccellente e confortevole. Si adatta perfettamente al corpo ed è stato costruita pensando alle attività ad alta intensità all’aperto.
Il cappuccio a falda è compatibile con il casco, caratteristica molto utile se ti piacciono gli sport sulla neve o l’alpinismo. E in caso di tempesta ci sono cordini elastici apparentemente ovunque. Questo consente di “bloccare” davvero la giacca in luoghi vulnerabili alla penetrazione dell’acqua.
Le tasche sono dotate di cerniere a tenuta stagna, così puoi essere sicuro che tutto ciò che tieni dentro rimarrà asciutto. C’è anche una tasca interna con cerniera sul petto molto utile, e sono tutte raggiungibili anche se si indossa un imbrago.
La giacca è dotata di un tessuto impermeabile laminato a tre strati Gore-Tex Pro Shell. È resistente alla neve, antivento, traspirante, leggero e resistente. Il top della difesa dalla pioggia e dalla neve!
Le cuciture nastrate (come in una tenda) aggiungono ancora più resistenza alle intemperie. La finitura idrorepellente esterna aiuta a filtrare l’acqua dalla superficie del tessuto.
La maggior parte delle giacche antipioggia leggere è nota per la sensazione di umidità, “appiccicosità” e umidità che si avverte all’interno della giacca. Ecco, la Beta AR ti faranno dimenticare quella frustrante sensazione di essere bagnato dall’interno.
La miglior giacca antipioggia sul mercato, punto.
- BETA AR JACKET - Protezione impermeabile ripiegabile, traspirante e durevole in tutto lo spettro di ambienti e attività alpine, la Beta AR Jacket è stata creata per offrire versatilità alle prestazioni.
Softshell tuttofare: Arc’teryx Gamma LT
L’Arc’Teryx Gamma LT è un softshell di medio spessore, il che spiega anche il peso leggermente superiore alla media. È composto da un mix di 56% nylon, 34% poliammide e 10% elastan.
Il tessuto è leggermente elastico, è molto comodo da indossare e segue i movimenti senza alcun problema.
Le tasche sono capienti e profonde, e sono chiuse con una cerniera. Sono anche posizionate abbastanza in alto da poter essere utilizzate se indossi uno zaino con una cintura in vita o un’imbracatura da arrampicata.
Il cappuccio della Arc’Teryx Gamma LT ha una forma molto performante. È abbastanza grande da essere usato con un casco, e anche la patella rinforzata fa un ottimo lavoro. Inoltre c’è molto tessuto extra intorno al collo che rende la libertà di movimento eccellente. Sul retro del cappuccio c’è un cordino da usare per adattarlo alla testa.
Trattandosi di una giacca softshell, non è 100% impermeabile. Tuttavia il rivestimento idrorepellente DWR è molto resistente, e la giacca è quasi completamente antivento, con una traspirabilità eccellente.
- Creato per tenere al caldo nelle fredde giorno
- È molto resistente e leggero
- Esso ha una cerniera frontale completa per pratico da indossare
Trail running e mountain bike: Arc’teryx Incendo Hoody
La Incendo Hoody è una giacca antivento leggera e aderente, pensata per il trail running e la mountain bike. I lati del tronco e le aree ascellari sono realizzati in una rete super permeabile, per una maggiore ventilazione, ma la loro posizione significa che sono ancora ben protetti dalla pioggia.
Il cappuccio è aderente e non regolabile, e offre una piccola protezione in più soprattutto durante le brevi soste.
Non è progettata per l’uso in caso di pioggia molto forte, ma va comunque bene con piogge leggere, soprattutto con temperature non troppo rigide. Anche quando sei bagnato, il tessuto antivento ti tiene abbastanza al caldo, soprattutto tenendo conto del fatto che è una giacca pensata per gli sport dinamici.
Troviamo anche una piccola “tasca multimediale” con cerniera, progettata per contenere un lettore MP3, con un’uscita per gli auricolari.
L’orlo a goccia è regolabile e i polsini ordinati e semi-elastici non sono né troppo larghi né troppo stretti, e hanno abbastanza elasticità per poter essere arrotolabili.
Arc’teryx mira all’eccellenza, e la raggiunge anche con la Incendo Hoody: la migliore giacca da antivento da trail running sul mercato.
- Comprimibile e confezionabile
- La tecnologia di mappatura composita posiziona strategicamente ogni tessuto per la protezione e la gestione del clima più efficaci
- Il piccolo bottone frontale sul petto mantiene la giacca aperta in posizione consentendo il massimo flusso d'aria