Esplorare il catalogo delle migliori giacche da sci Patagonia significa scoprire alcuni tra i migliori modelli top di gamma che il mercato possa offrire. Dagli anni ’70 l’azienda californiana è infatti una delle realtà di punta dell’abbigliamento outdoor. Andiamo allora a conoscere più da vicino un brand che da sempre è sinonimo di qualità e attenzione all’ambiente.
Indice
Le migliori offerte
- Tessuto a 3 strati impermeabile / traspirante
- Caratteristiche tasche
- Una ventilazione ottimale
- Patagonia, Snow Uomo Smolder Blue, L
- Cappuccio regolabile
- Tre tasche con cerniera
- 84996-BLK-XS
- Giacca Campeggio ed escursionismo Donna
- W's Calcite Jkt (84996)
- Tessuto caldo, traspirante e impermeabile.
- Cappuccio regolabile.
- Aperture sotto le maniche con cerniera.
- Tessuto flessibile altamente traspirante.
- Cappuccio regolabile.
- Tre tasche con cerniera.
- Due tasche scaldamani con cerniera e due tasche interne integrate; la tasca sinistra si piega come uno zaino con un laccio a moschettone rinforzato
- La cerniera frontale centrale ha una patta per tempeste e un garage con cerniera sul mento per un comfort vicino alla pelle
- L'innovativa costruzione di imbottitura completa l'isolamento stabilizzante e massimizza il loft dei fili PlumaFill con cuciture minime
I migliori modelli
- Tessuto in poliestere resistente H2No Performance Standard a 2 strati
- Protezione completa impermeabile e traspirante.
- Isolamento sintetico ThermogreenÂ
- Patagonia, Snow Uomo Chartreuse, XL
- Cappuccio regolabile
- Tre tasche con cerniera
- Leggero, impermeabile e resistente, il tessuto Gore-Tex Pro a 3 strati con tecnologia Gore Microgrid Backer è il tessuto in gore-tex
- Giacca da campeggio e trekking da uomo
- M's Pluma Jkt (83755)
Patagonia: la storia di un brand
Gli inizi di un businessman riluttante
Dal best seller di Bruce Chatwin alle grandi epopee alpinistiche sul gruppo del Cerro Torre, Patagonia fa rima con avventura. Non è quindi un caso che uno dei marchi di riferimento per tutti gli amanti delle terre selvagge prenda il nome da questa regione estrema, divisa tra Argentina e Cile.
Il brand nasce da un’idea di Yvon Chouinard, che anni dopo si definirà nella sua biografia un “businessman riluttante”. Uno che quando era piccolo sognava di diventare un cacciatore di pellicce in Alaska, non certo Donald Trump. Eppure ha costruito un impero dell’abbigliamento, dandogli un’impronta unica.
Il padre di Chouinard, Gerard, era un tuttofare del Quebec, abituato ad arrangiarsi con ogni sorta di lavoro pur di arrivare alla fine del mese. Gerard si trasferì dal Canada al Maine, sede di una vivace comunità franco-canadese, e qui crebbe suo figlio Yvon.
Fin dall’infanzia il ragazzo si appassiona della vita all’aria aperta, tra arrampicata, pesca ed escursionismo. Una passione che il giovane Yvon eredita dalla sua quasi omonima madre Yvonne, che nel ’46 spinge la famiglia a trasferirsi in una delle mecche dell’outdoor: la California.
Sulla costa occidentale, l’amore di Yvon per il climbing e il trekking cresce, e così la sua insoddisfazione per delle attrezzature che trova inadeguate. Nel ’64 collabora con Tom Frost, un ingegnere aeronautico, mettendo in piedi una società chiamata Chouinard Equipment.
Si specializzano in chiodi da climbing di alta qualità: punte di metallo affilate fatte per essere martellate nelle pareti rocciose come assicurazioni per l’arrampicata. Il loro prodotto di punta, il Realized Ultimate Reality Piton (RURP), ha le dimensioni di un francobollo ed è frutto di una collaborazione ingegneristica tra i due.
Negli anni ’70, Chouinard Equipment ha un giro di affari di $ 400.000 all’anno: è il più grande fornitore di ferramenta per arrampicata e alpinismo negli Stati Uniti. Ma Chouinard non festeggia. Si rende infatti conto che i chiodi da arrampicata che costituivano il 70% della loro attività hanno effetti dannosi sulle superfici rocciose su cui sono state utilizzate.
La roccia si crepa, si buca, si spacca sotto i colpi dell’attrezzatura che porta il suo cognome. Ma a quale imprenditore serio può interessare lo stato di salute di una parete di roccia? A quanto pare, gli imprenditori riluttanti hanno altre priorità: Chouinard ritira il prodotto e cerca un’alternativa.
La nascita di Patagonia
Yvon trova una soluzione per mettere in equilibrio business e natura. Inventa dei dadi in alluminio leggero, che potrebbero essere inseriti nelle fessure già esistenti della roccia e facilmente rimossi dopo.
Inizia così a promuovere un movimento che chiama “arrampicata pulita“. Non si limita a vendere attrezzatura, aumenta anche la consapevolezza su come gli alpinisti possano prendersi più cura dell’ambiente.
Nel 1970, Chouinard acquista una maglia da rugby per usarla durante un’arrampicata. Resistente, a prova di strappo e di sfregamento da materiali, la maglia si rivela perfetta per la roccia. Di ritorno negli Stati Uniti, Chouinard la indossa sempre in parete, e i suoi compagni iniziano a chiedergli dove possano trovare abbigliamento simile.
Tessuto pesante, colletto che protegge dallo scorrere dalle corde, ottima traspirabilità…Chouinard inizia a produrre capi di abbigliamento con queste caratteristiche. Ma questa nuova impresa richiede un nuovo nome. Nel 1973, sul retro di una fabbrica di confezionamento della carne a Ventura, in California, nasce Patagonia.
Il nome deriva dalla regione montuosa del Sud America che comprende la parte meridionale delle Ande. Il logo ricorda le guglie quasi ultraterrene del Monte Fitz Roy, che rimane una delle montagne più difficili da scalare al mondo. Il logo suggerisce che i prodotti Patagonia possono resistere ai terreni e agli ambienti più difficili.
L’attenzione all’ambiente
Una delle prime giacche che l’azienda realizza è la Pile Fleece, del 1977, ispirata alla robusta attrezzatura dei pescatori dell’Atlantico. E al business si affianca l’attenzione all’ambiente. Negli anni ’80, Patagonia inizia infatti ad esplorare materiali e metodi di produzione più eco-sostenibili, tra cui cotone organico, canapa e PET (polietilene tereftalato).
Chouinard scopre un processo mediante il quale 25 bottiglie di plastica riciclate si trasformano in un unico prodotto in pile. È la nascita di “Synchilla”, uno dei materiali di punta di Patagonia, che rappresenta al meglio la sua missione di realizzare prodotti di alta qualità con un minor costo ambientale.
Negli anni, Patagonia ha continuato ad innovare, utilizzando la sua piattaforma per aumentare la consapevolezza e la difesa delle questioni ambientali. È stato uno dei primi brand a rendere la trasparenza del business parte integrante della propria strategia commerciale.
Già nel 1986, Patagonia inizia a donare il 10% dei suoi profitti a organizzazioni ambientaliste. Nel 2011, la società lancia l’iniziativa “Common Threads”, esortando i consumatori a restituire indumenti usati da riparare e rinnovare.
Negli stessi anni, controcorrente, Patagonia pubblica una pagina pubblicitaria per il Black Friday, uno dei più grandi giorni di shopping nordamericano dell’anno. Lo slogan? “Non comprate questa giacca”. Convincere le persone a non acquistare nulla di cui non hanno bisogno è la filosofia del brand californiano.
Per qualcuno furbizia strategica, per altri coerenza decennale, sta di fatto che Patagonia ha decisamente battuto sul tempo ogni moda eco-friendly degli ultimi anni. E lo ha fatto senza perdere di vista qualità e innovazione: non a caso alcuni tra i migliori atleti outdoor al mondo indossano Patagonia.
Giacche da sci Patagonia: guida all’acquisto
Calore e isolamento
Diversi modelli di giacche da sci Patagonia sono disponibili anche in versioni isolate. In generale, il calore in più garantito dall’isolamento è utile per attività relativamente poco dinamiche o per l’uso con climi particolarmente rigidi. Mentre può essere eccessivo per chi fa scialpinismo, o comunque tende a sudare molto.
In termini di specifiche, le loro giacche da sci Snowshot e Snowbelle sono i modelli meno isolati, con 80 g di imbottitura sintetica sul corpo e 40 g sulle braccia. Le loro versioni Insulated Powder Bowl aumentano l’imbottitura a 100 g e 60 g, insieme a un guscio esterno più spesso e resistente alle intemperie.
All’estremità superiore c’è la Primo Puff, una giacca da sci costruita per temperature gelide con un mix del loro isolamento sintetico PlumaFill (135 g sul corpo e 90 g sulle braccia).
D’altra parte, le giacche da sci Patagonia non isolate offrono una maggiore versatilità e possono funzionare bene sia sulle piste che in un’uscita di scialpinismo. La costruzione più sottile non trattiene alcun calore, ma questo ti consente di regolare i tuoi strati di base e intermedi in base alle condizioni.
Nella categoria non isolata, Patagonia offre una gamma di modelli. Si parte dalle versioni leggere delle già citate Snowshot, Snowbelle e Powder Bowl, fino a prodotti specifici per lo scialpinismo come come PowSlayer e SnowDrifter.
Traspirabilità
Quello che si è detto dell’isolamento, vale anche per quanto riguarda la traspirabilità. Una giacca non traspirante non è necessariamente di cattiva qualità, dipende dal tuo stile di sciata e dalle attività che preferisci.
Per i giorni sulle piste, e soprattutto se non spingi troppo sull’acceleratore, la traspirabilità della tua giacca da sci è quasi un fattore irrilevante. Al massimo, vorrai aprire qualche zip.
Ma per le escursioni fuoripista e per i tour in salita, restare freschi dovrebbe essere una priorità. È qui che le giacche come SnowDrifter e PowSlayer eccellono. Le loro costruzioni a 3 strati fanno un ottimo lavoro contro l’umidità, ma possono anche mantenerti sorprendentemente a tuo agio sulla pista della pelle.
Vale la pena notare che la maggior parte delle giacche da sci Patagonia sono completamente impermeabili e con cuciture isolate. Quindi in quanto a traspirabilità non possono competere con una giacca softshell non impermeabile, soprattutto in condizioni miti.
Ma nelle fredde giornate in salita, quando hai bisogno sia di una protezione solida che di una buona ventilazione, SnowDrifter, PowSlayer, Stormstride e Triolet sono ottime opzioni.
Funzionalità
In termini di funzionalità aggiuntive, le giacche da sci Patagonia si distinguono davvero dalle rivali sul mercato.
Ad esempio, un componente comune a tutto il catalogo è un passante sul retro per il fissaggio a un pantalone da sci Patagonia compatibile. Collegando i due, puoi mantenere la giacca in posizione, così da evitare spifferi e ottenere una protezione completa.
La maggior parte delle giacche da sci Patagonia hanno anche una ghetta paraneve o una guarnizione, un’altra bella caratteristica per mantenerti asciutto e caldo.
Il design delle tasche variano da modello a modello, ma solitamente le giacche includono una tasca a scomparsa lungo l’interno per riporre oggetti come occhiali da neve o guanti.
Un’ultima caratteristica comune nel loro catalogo sono i cappucci di alta qualità, compatibili con il casco, facili da regolare e che rimangono saldamente in posizione anche in caso di maltempo.
Resistenza
Tra skilift, urti su roccia e alberi, sfregamento con zaini pesanti o caschi, le giacche da sci hanno una vita molto stressante. Per questo è fondamentale valutare la loro resistenza e longevità.
Il modo più comune per determinare la durata delle giacche da sci Patagonia è verificare il denaro del tessuto (D). Si tratta di un’unità di misura dello lo spessore dei fili utilizzati per il materiale dei pantaloni.
Gli sciatori da pista possono anche accontentarsi dei 75 denari delle giacche Snowshot e Snowbelle. Chi invece si avventura tra rocce e alberi troverà i 150 denari della Powder Bowl molto più adatti.
Per chi non vuole caricarsi troppo peso, vale la pena sacrificare un po’ di durata per un volume e una grammatura inferiori. Questi modelli vanno dalla SnowDrifter (75 denari) ragionevolmente resistente alla dinamica Stormstride (40 denari), abbastanza sottile da richiedere un po’ di attenzione extra.
Peso
Il peso non è una considerazione fondamentale per molti sciatori, ma dovrebbe trovare un posto nell’elenco dei fattori da valutare.
Anche nei giorni di discese tranquille, una giacca pesante e voluminosa può avere un impatto negativo su comfort e prestazioni.
Come accennato sopra, sono in particolare gli scialpinisti a voler mantenere il peso basso, bilanciando protezione dagli agenti atmosferici e durata. Tra le giacche da sci Patagonia, la Upstride è la più leggera con i suoi 400g, seguita dalla Stormstide (500 g), PowSlayer (550 g), Triolet (560 g) e SnowDrifter (600 g).
Con l’uso su pista, puoi aggiungere peso per una maggiore durata, ma è bello avere una giacca che non sia pesante e ingombrante. In questo caso, anche gli 880 grammi della Snowbelle isolata posson andare bene.
Giacche da sci Patagonia ed eco-sostenibilità
Come già detto, la Patagonia ha una lunga storia di iniziative eco-friendly e uno dei loro ultimi sforzi si è concentrato proprio sulle giacche da sci.
Negli ultimi anni hanno infatti aggiornato o introdotto nuovi modelli che utilizzano tessuti, fodere e isolanti riciclati. Oggi, l’intera collezione di giacche impermeabili (compresi i modelli non specifici per lo sci) utilizza materiali riciclati.
Inoltre, tutti sono certificati per il commercio equo e solidale. Il che significa che Patagonia investe denaro extra nella loro produzione per garantire un ambiente di lavoro sicuro e un equo compenso.
Questo comporta che le giacche Patagonia costino in media di più rispetto alla maggior parte del mercato. Ma comprando Patagonia sappiamo che l’impatto ambientale e sociale del nostro acquisto sarà ridotto, rispetto alla maggior parte dei marchi concorrenti.
Giacche da snowboard
L’intera gamma di giacche di Patagonia descritta sopra è venduta per “sci / snowboard“. È vero che ci sono marchi specifici per lo snowboard, che si concentrano su un design streetwear e “freeride” (vestibilità un po’ più ampia, da skateboard).
Ma Patagonia è uno dei migliori produttori di giacche da sci, e sia gli sciatori che gli snowboarder si troveranno bene con i suoi prodotti. Non è infatti raro trovare alcuni modelli Patagonia nelle classifiche dei siti specializzati sullo snowboard.
Abbinamento con i pantaloni da sci
Le giacche da sci Patagonia sono fondamentali per godersi una giornata sulle piste, ma non dobbiamo dimenticarsi l’altra faccia della medaglia: i pantaloni da sci.
Altrettanto importanti per mantenerti asciutto e comodo, giocano un ruolo chiave su passi molto tempo su uno skilift o in seggiovia (o se sei alle prime armi e cadi spesso!).
La buona notizia è che le collezioni di pantaloni da sci spesso si completano perfettamente con le giacche da sci. Ad esempio le già nominate giacche Snowshot / Snowbelle si abbinano ai pantaloni Patagonia con lo stesso nome (modelli entry level, ma di ottima qualità).
Certamente non è necessario abbinare i modelli di giacca e pantaloni, ma così facendo otterrai una vestibilità, un look e delle prestazioni coerenti.
Le migliori offerte
Chiariti quali sono i criteri per scegliere la tua giacca da sci Patagonia, diamo un’occhiata alle migliori offerte che si trovano su Amazon. Nel capitolo successivo proporremo invece le nostre recensioni dei migliori modelli secondo noi.
- Tessuto a 3 strati impermeabile / traspirante
- Caratteristiche tasche
- Una ventilazione ottimale
- Patagonia, Snow Uomo Smolder Blue, L
- Cappuccio regolabile
- Tre tasche con cerniera
- 84996-BLK-XS
- Giacca Campeggio ed escursionismo Donna
- W's Calcite Jkt (84996)
- Tessuto caldo, traspirante e impermeabile.
- Cappuccio regolabile.
- Aperture sotto le maniche con cerniera.
- Tessuto flessibile altamente traspirante.
- Cappuccio regolabile.
- Tre tasche con cerniera.
- Due tasche scaldamani con cerniera e due tasche interne integrate; la tasca sinistra si piega come uno zaino con un laccio a moschettone rinforzato
- La cerniera frontale centrale ha una patta per tempeste e un garage con cerniera sul mento per un comfort vicino alla pelle
- L'innovativa costruzione di imbottitura completa l'isolamento stabilizzante e massimizza il loft dei fili PlumaFill con cuciture minime
Le 5 migliori giacche da sci Patagonia: recensioni
Insulated Snowshot
Tra le giacche da sci Patagonia, la Insulated Snowshot è la loro versione isolata e calda di un popolare modello entry level. Il che non significa che gli sciatori più esperti non debbano essere interessati alla Snowshot.
L’isolamento Thermogreen strategicamente posizionato mantiene il core e le braccia al caldo, pur mantenendo totale libertà di movimento. E il tutto utilizzando il 90% di materiali riciclati, per ridurre l’impatto sul pianeta.
La Snowshot ha tutte le tasche di cui ogni sciatore ha bisogno, e con la tecnologia impermeabile e traspirante H2No mantiene il contenuto isolato e asciutto.
Il tessuto attorno al viso è in poliestere da 75 denari, con rifinitura DWR (idrorepellente). Progettata per un’ampia gamma di usi, dallo zaino in spalla allo sci e allo snowboard, questa giacca eccelle soprattutto nelle attività a dinamismo medio-basso.
L’isolamento è di 80 grammi sul corpo e di 40 sulle maniche, in poliestere approvato bluesign®. Questa certificazione ci informa che la giacca offre il massimo livello di sicurezza, e viene da una filiera che riduce al minimo l’impatto sulle persone e sull’ambiente.
Il fit è regular, e la giacca può essere indossata sopra diversi strati. Troviamo due tasche scaldamani con cerniera e fodera spazzolata: una sul petto e una interna. Ci sono inoltre delle prese d’aria sulle ascelle, ottime per regolare la traspirabilità a seconda del tipo di attività e della temperatura.
Il cappuccio di questa giacca da sci è regolabile a 2 vie ed è compatibile con casco. Caratteristica molto interessante, la Snowshot ha anche un riflettore Recco nascosto. Di cosa si tratta?
É un’aggiunta pensata per gli sciatori che escono dai limiti delle piste, e visitano aree in cui possono subire il pericolo di valanghe. Il riflettore RECCO integrato nelle giacche da sci Patagonia è solo un’unità passiva, che quindi non richiede batterie o manutenzione.
In caso di valanga, verrà individuato dai rilevatori radar RECCO utilizzati dai soccorritori.
Insulated Snowbelle (giacca da donna)
La Snowbelle è la versione da donna della Snowshot. Combinando un robusto guscio H2No Performance a 2 strati con una finitura DWR (idrorepellente a lunga durata), la Snowbelle è una giacca molto efficace nel sigillare l’acqua.
Per una maggiore protezione, l’ampio cappuccio si adatta facilmente ai caschi da sci e le tasche per le mani sono dotate di sostanziosi “cappucci” antipioggia. Inoltre la ghetta antineve si attacca facilmente ai pantaloni da neve Patagonia e il collo alto copre la maggior parte del viso.
La giacca da sci Snowbelle resiste estremamente bene anche ai venti brutali. Come giacca da sci isolante entry-level, questo modello fornisce una buona dose di calore in condizioni invernali moderate.
La Patagonia Snowbelle è stata progettata soprattutto pensando allo sci da pista, e quindi la traspirabilità non è un problema così grande come una giacca più incentrata sullo scialpinismo. Detto questo, la membrana impermeabile interna H2No di Patagonia non è molto areata, ma la Snowbelle è dotata di zip per scaricare rapidamente il calore.
In base al suo design, questa giacca è sconsigliata per lo scialpinismo o qualsiasi avventura in cui è richiesto un dinamismo intenso. Ma le cerniere sulle ascelle offrono una ventilazione sufficiente per la maggior parte dei giorni sugli impianti.
Per quanto riguarda il peso, con i suoi 800 grammi la Snowbelle è chiaramente una giacca incentrata sulla protezione, più che sulla leggerezza.
Le due tasche scaldamani foderate in pile sono di dimensioni generose e le loro cerniere sono angolate in diagonale per evitare che gli oggetti cadano, anche se aperte. Queste tasche contengono anche cordoncini per regolare l’orlo.
La restante tasca esterna, una tasca sul petto a sinistra, contiene il passaggio dei cavi per il collegamento a un telefono e l’ascolto di musica.
La Snowbelle presenta anche una tasca interna con cerniera e fodera in rete e una tasca per occhiali e guanti.
- Tessuto in poliestere resistente H2No Performance Standard a 2 strati
- Protezione completa impermeabile e traspirante.
- Isolamento sintetico ThermogreenÂ
Powder Bowl
Essendo l’offerta di fascia media tra le giacche da sci Patagonia, la Powder Bowl ha un design di qualità, altamente protettivo dalle intemperie. Innanzitutto, implementa una collaudata costruzione Gore-Tex a 2 strati, del tessuto spesso per il viso e un rivestimento idrorepellente (DWR) efficace e duraturo.
Il resto del design è ugualmente ben eseguito per la protezione dagli elementi. La giacca fa un ottimo lavoro isolando l’umidità senza essere scomoda o troppo voluminosa. Il che è sorprendente, data la sua costruzione a 2 strati più economica.
Il colletto abbastanza alto e il cappuccio regolabile si stringono efficacemente intorno al viso per massimizzare la copertura. Troviamo anche un orlo regolabile, una ghetta antineve per sigillare la neve sull’orlo e cinturini in velcro per i polsi, che si adattano bene sui guanti da sci.
Inoltre, le cerniere a vista utilizzate per la cerniera principale e alcune tasche sono dotate di un rivestimento resistente all’acqua.
Il punto in cui il Powder Bowl sorprende di più è la sua traspirabilità nelle uscite di scialpinismo. Per essere chiari, questo è ancora un modello da impianto, e non dovrebbe essere confuso con una giacca hardshell altamente traspirante.
Ma nelle giornate fredde e con le cerniere sulle ascelle aperte, la Powder Bowl lascia respirare la pelle e non ci sottopone al rischio di surriscaldamento.
Upstride
Nella line-up delle giacche da sci Patagonia, l’Upstride è il modello minimal, pensato per avventure dove ogni grammo risparmiato conta.
Utilizzando una costruzione softshell che rinuncia a una membrana impermeabile, la giacca offre una traspirabilità e un comfort fantastici ed è estremamente leggera a soli 400 grammi.
Sono state incorporate delle belle caratteristiche specifiche per lo sci alpinismo. Ad esempio una visiera sul cappuccio progettata per funzionare senza casco (una scelta comune in salita). Oppure le ampie tasche sul petto, che fungono da prese d’aria grazie a una fodera in rete.
Il tessuto frontale in maglia di poliestere e il rivestimento DWR sono sono l’unica difesa contro gli agenti atmosferici. Ma se le condizioni sono favorevoli, è il tipo di giacca che puoi indossare tutto il giorno.
In quanto a peso e traspirabilità, una giacca da sci senza pari.
- Patagonia, Snow Uomo Chartreuse, XL
- Cappuccio regolabile
- Tre tasche con cerniera
Pluma
Poco più di 400 grammi per questa giacca in Gore-Tex a 3 strati con tecnologia Gore Micro Grid Backer. Un modello che combina prestazioni impermeabili / traspiranti superiori in un tessuto leggero ma resistente.
I giorni di tempesta o nevicata e le stagioni di precipitazioni intermittenti richiedono la protezione di giacche hardshell impermeabili. E Pluma è questo, e non solo. Ha un peso peso piuttosto basso e ha le caratteristiche per essere una giacca versatile, e non solo uno scudo contro le intemperie.
Il Gore-Tex Pro da 40 denari offre un buon equilibrio tra durata ed elasticità. All’interno, il Pluma utilizza Micro Grid Backer di Gore. Si tratta di un sottile rivestimento in tessuto a bassa densità che consente al capo di scivolare facilmente sugli strati interni.
Il cappuccio si regola con il sistema di blocco del cavo integrato Cohaesive a tiro singolo per funzionare altrettanto bene con qualsiasi tipo di casco o con la testa scoperta.
In quanto a traspirabilità non può competere con softshell, ma fa comunque meglio della maggior parte delle hardshell, soprattutto se si abbassano le zip sulle ascelle.
Per quanto questo modello non sia pensato esplicitamente per gli sci, il mix di impermeabilità, ariosità e dinamismo lo rendono perfetto anche sulla neve.
- Leggero, impermeabile e resistente, il tessuto Gore-Tex Pro a 3 strati con tecnologia Gore Microgrid Backer è il tessuto in gore-tex
- Giacca da campeggio e trekking da uomo
- M's Pluma Jkt (83755)