Dopo La Sportiva, Hoka e Salomon, continuiamo il nostro viaggio nel mondo della corsa in montagna parlando delle migliori scarpe Inov-8 da trail running.
A qualcuno questo marchio suonerà nuovo, ma chi è appassionato di corsa in montagna sa che è una delle realtà di punta del settore. A essere precisi è il primo brand nato appositamente per il trail running, e recentemente un loro prodotto è stato addirittura definito la migliore scarpa da trail di sempre.
Ottimo marketing o vero capolavoro da corsa su sentiero? In questo articolo racconteremo i loro modelli migliori, cercando di analizzare il perchè del loro successo.
Indice
Le migliori offerte
- Ottima presa su terreni asciutti e bagnati
- Il salto consente una buona e stabile aderenza al metatarso
- Scarpe da uomo: il grafene sia nella suola in gomma che nell'intersuola in schiuma offre una presa su tutti i terreni per corse più lunghe e avventure quando si desidera un'ammortizzazione extra; ugualmente felici su o fuori pista, le alette da 6 mm migliorate in grafene mordono/tengono su tutto il terreno
- Ammortizzazione e rimbalzo dalla schiuma G-FLY – La schiuma imbottita in grafene G-FLY fornisce il 25% di ritorno di energia maggiore che dura più a lungo, mentre una nuova tomaia in rete super resistente, una migliore vestibilità bloccata, una piastra flessibile e un paraurti rinforzato mantengono i piedi al sicuro
- Tomaia super resistente per una maggiore durata: il design della tomaia ADAPTERWEB si adatta ai movimenti e al gonfiore del piede per una vestibilità e una sensazione più adattive; l'intersuola EXTEROFLOW riduce l'impatto degli urti e offre alti livelli di ammortizzazione sotto i piedi
I migliori modelli
- Mesh traspirante - Migliora la ventilazione e la traspirazione.
- Strato protettivo - Fornisce protezione alla parte superiore dei piedi.
- Linguetta leggera Si adatta comodamente alla pelle.
- Mesh - Synthetic Mesh ricopre l'intera tomaia per ventilazione interna e leggerezza.
- PowerFlow - Intersuola ideata per ammortizzare lo shock degli urti al suolo.
- Met-Cradle - In tessuto sintetico, avvolge la tomaia per una calzata sicura e protetta.
- Mesh traspirante - Migliora la ventilazione e la traspirazione.
- Strato protettivo - Fornisce protezione alla parte superiore dei piedi.
- Linguetta leggera Si adatta comodamente alla pelle.
- Tomaia traspirante - La tomaia possiede delle fantastiche proprietà di gestione dell'umidità, così da tenere i tuoi piedi sempre al fresco e all'asciutto.
- Precision Fit - Grado 2
- Linguetta rinforzata - La tomaia possiede anche una linguetta rinforzata che impedisce ai detriti e al fango di entrare all'interno della scarpa.
- Utilizzo - sentieri, strada.
- Suola - Tri-C
- Differenziale - 8 mm
Inov-8 e il record sulla Pennine Way
Luglio 2020. Damian Hall, ultrarunner e ambientalista, frantuma il record di velocità sulla Pennine Way, sentiero di 431 km che parte dalla contea inglese del Derbyshire e arriva a Kirk Yetholm, poco oltre il confine scozzese. La spina dorsale geografica dell’Inghilterra, come per noi lo sono gli Appennini.
Definirlo sentiero è riduttivo visto che solitamente ci vogliono circa 3 settimane per completarlo. Sarebbe più corretto definirlo “Cammino”, come quello di Santiago. Se ai chilometri aggiungiamo i classici strati e strati di fango inglese, ci facciamo un’idea delle difficoltà che si incontrano a percorrerlo tutto.
Evidentemente Damian Hall ha finito le ferie, e non può permettersi di stare lontano da casa per tutto quel tempo. 61 ore e 34 minuti, neanche tre giorni, ecco quanto ci mette a tagliare il traguardo, con tre ore buone di anticipo (!) sul record precedente.
Un record che fa parlare il mondo del trail running, che inevitabilmente si interroga su tutti i possibili motivi di questo exploit. Si sa, la corsa in montagna è uno sport essenziale: c’è la preparazione atletica del runner, e poi ci sono le scarpe. Non resta molto altro da analizzare.
Sicuramente Hall si è presentato in piena forma e aveva preparato al meglio con dieta e allenamento questa performance da record. Ma quando si parla di sentieri così fangosi e scivolosi, per forza ci si fa delle domande sulle scarpe. Che modello ha usato per divorare centinaia di chilometri dove il piede affonda e slitta?
Semplice: un gioiello verde acido che “monta” una tecnologia mirata proprio a questo tipo di clima e terreno. Stiamo parlando delle Inov-8 Terraultra G270, non certo di scarpe “normali”. Di anomalo non hanno solo il colore psichedelico, ma soprattutto un’anima in grafene – materiale non usuale nel mondo delle scarpe – e un drop minimale, anzi… inesistente.
Il drop è la differenza in mm tra l’altezza del tallone e della punta. Solitamente in una scarpa da trail si attesta tra i 4 e gli 8mm. In questo caso il drop è 0. Il piede è “piatto”, a terra.
Una serie di particolarità che spinge presto qualche tester (Don Reichelt sul prestigioso sito Road Trail Run) a definirle “le scarpe da trail migliori di sempre”.
La fama di Inov-8 esce presto dai recinti del gruppo di appassionati per arrivare ovunque nel vasto territorio del trail running. Prima di passare alle recensioni, analizziamo quindi le due particolarità che spiccano in questo modello: l’uso del grafene e il differenziale (drop) ridotto a 0.
Inov-8 e l’innovazione tecnologica: l’uso del grafene
C’è un motivo se le migliori scarpe Inov-8 da trail running sono note per essere le migliori “mangia-fango” sul mercato.
2003, Lake District, Inghilterra. Wayne Edy è un runner appassionato, deluso dalla mancanza di scarpe realmente affidabili sugli scivolosi e umidi trail inglesi. Un paradosso, se si pensa che proprio l’Inghilterra è una delle patrie del trail running.
Come spesso accade a inventori, imprenditori e artisti, Wayne Edy ha una soluzione: progettare e produrre lui stesso quello che vorrebbe, e che ancora non c’è. Nasce Inov-8, nel segno dell’innovazione a partire dal nome.
L’intento è duplice: permettere ai runner di andare forte anche sui terreni più instabili e produrre scarpe rispettose dell’ambiente. E questo in tempi non sospetti, prima di Greta e dell’uso anche commerciale del marchio “eco-friendly”.
Presto Inov-8 viene notata dagli atleti di casa, e non solo. L’altra grande patria delle lunghe corse su sentiero, l’America, adotta presto questi nuovi modelli inglesi, che paiono mantenere il loro grip dove tutte le rivali scivolano e si arrendono. Il segreto? Pare essere nei materiali utilizzati, e in particolare nel grafene.
Il grafene è un materiale artificiale, prodotto a partire dalla grafite, estratta proprio dalle miniere del Lake District già dal XVI secolo. E La “G” delle Inov-8 Terraultra G270 sta proprio per “grafene”, mentre 270 è il peso della scarpa in grammi (lo stesso vale per i loro altri modelli).
La Inov-8 non risparmia certo i fondi nel settore ricerca e sviluppo. Ad esempio inizia a collaborare con il National Graphene Institute dell’Università di Manchester, dal quale negli ultimi anni sono usciti ben due premi Nobel.
Lo scopo della ricerca è ottenere il massimo da questo materiale dalle proprietà al limite della fantascienza.
Il grafene è infatti 200 mila volte più sottile di un capello, cento volte più resistente dell’acciaio, flessibile, leggero e impermeabile. Se mischiato alla mescola di gomma delle suole, le rende estremamente “prensili”, ma soprattutto durevoli.
Forse troverete dei tasselli che fanno maggiore presa di quelli delle Inov-8. Ma è impossibile trovarne altri che durino così a lungo senza logorarsi e perdere le loro proprietà. E questo aumenta di molto il valore di queste scarpe.
Inov-8 e il drop 0
Tra le migliori scarpe Inov-8 da trail running sicuramente figurano le già nominate Terraultra G270. Oltre a essere leggere e sfruttare le proprietà del grafene, queste scarpe hanno un drop 0.
Ma cosa significa? È un dato davvero importante, o fa parte delle tante manie dei runner più nerd?
Come già detto, il drop, o differenziale, è il dislivello in millimetri tra il tallone e la punta dei piedi.
Ad esempio, quando indossiamo una scarpa con drop 8, il nostro tallone è di 8 mm più alto delle nostre dita dei piedi. Di fatto abbiamo quindi un piccolo “tacco” e la pianta è lievemente inclinata.
Ma questo ha una ricaduta sulla nostra corsa? Indicativamente, minore è il differenziale (e quindi più tendente allo zero), più otterremo questi vantaggi:
- maggiore stabilità
- migliore sensibilità
- tendenza ad appoggiare per primo il mesopiede. Evitando eccessivi tecnicismi, possiamo dire che questa è ritenuta la tecnica più “corretta”, perché favorisce un perfetto allineamento piede-gamba-schiena, una riduzione dell’urto del tallone e un minore tempo di contatto col suolo. In breve, una corsa più efficiente e sostenibile
Ma più ci si avvicina al drop 0 più andiamo incontro anche a dei rischi:
- se il corpo non è abituato a drop bassi, si rischiano infortuni a polpacci, fasce plantari e tendine di Achille, che con questo tipo di scarpe subiscono maggiore stress
- affidarsi eccessivamente alla scarpa che “ci fa correre meglio”. Piuttosto è vero il contrario: se corriamo bene, possiamo permetterci una scarpa drop 0, che si adatta meglio al nostro stile di corsa già collaudato
Per concludere, il drop 0 – piuttosto raro nel mondo delle scarpe da trail – ha i suoi vantaggi ma anche i suoi rischi. Se non siete abituati a una drop 0, il passaggio a questo tipo di scarpa dovrà essere lento e graduale.
Bisogna quindi usarle per brevi tratti, aumentando la distanza nel corso di mesi. Il consiglio è di aumentare i km a differenziale nullo di non più del 10% di settimana in settimana.
Va detto che anche la maggior parte dei professionisti non corre sempre con delle drop 0. Sono scarpe da performance, utili anche per lavorare sulla tecnica di corsa, che vanno alternate con altri modelli dal drop moderato (ad esempio delle 4 mm).
Per concludere ricordiamo che, malgrado i molti studi scientifici sulla ricaduta del drop su infortuni e prestazioni, non sono ancora emersi dati univoci e incontrovertibili.
Le migliori offerte
Per cominciare diamo un’occhiata alle migliori offerte di scarpe Inov-8 da trail running. Nel prossimo capitolo proponiamo invece le nostre recensioni dei migliori modelli secondo noi.
- Ottima presa su terreni asciutti e bagnati
- Il salto consente una buona e stabile aderenza al metatarso
- Scarpe da uomo: il grafene sia nella suola in gomma che nell'intersuola in schiuma offre una presa su tutti i terreni per corse più lunghe e avventure quando si desidera un'ammortizzazione extra; ugualmente felici su o fuori pista, le alette da 6 mm migliorate in grafene mordono/tengono su tutto il terreno
- Ammortizzazione e rimbalzo dalla schiuma G-FLY – La schiuma imbottita in grafene G-FLY fornisce il 25% di ritorno di energia maggiore che dura più a lungo, mentre una nuova tomaia in rete super resistente, una migliore vestibilità bloccata, una piastra flessibile e un paraurti rinforzato mantengono i piedi al sicuro
- Tomaia super resistente per una maggiore durata: il design della tomaia ADAPTERWEB si adatta ai movimenti e al gonfiore del piede per una vestibilità e una sensazione più adattive; l'intersuola EXTEROFLOW riduce l'impatto degli urti e offre alti livelli di ammortizzazione sotto i piedi
Le 5 Migliori Scarpe Inov-8 da trail running: recensioni
Inov-8 Terraultra G270
Non possiamo che iniziare le nostre recensioni delle migliori scarpe Inov-8 da trail running con le già nominate Terraultra G270, che hanno fatto tanto parlare di sé dopo il record sulla Pennine Way.
Innanzitutto si tratta di scarpe per piante larghe, il che per qualcuno sarà una manna, per altri un problema. Le dita si sentono molto più libere, anche dopo ore di corsa, ma non otterremo l’effetto fasciante di altri modelli.
In generale, è una scarpa pensata per le lunghe distanze, e sulle corse veloci e brevi, che richiedono più precisione, potrebbe sembrare non sufficientemente avvolgente.
La tomaia ADAPTERFIT è leggera e traspirante, con strategiche protezioni nelle zone critiche: puntale e tallone. È pensata per adattarsi al movimento naturale del piede e all’eventuale gonfiore che sopraggiunge nelle gare lunghe.
Nel caso di pioggia, pozzanghere o guadi, il piede si bagna velocemente, ma altrettanto velocemente si asciuga. Anche fango e detriti scivolano via facilmente, grazie alle strisce di poliuretano che ricoprono lateralmente il mesh (tessuto tecnico in rete) della tomaia.
Il suo meglio lo dà su terreni fangosi e umidi, ma senza troppe rocce appuntite. Una tomaia così leggera non garantisce infatti la protezione di altri modelli ibridi tra scarpe da trail running e scarpe da avvicinamento.
La suola è di certo la parte della scarpa che attira di più l’attenzione, vista la G di grafene nel nome della scarpa. I tasselli in gomma e grafene profondi 4 mm non sono i più prensili sul mercato, ma come già detto sono i più longevi.
Il battistrada è anche attraversato da quattro “canalette” che aiutano a disperdere acqua e detriti, migliorando ulteriormente la trazione sui terreni per i quali questa scarpa è pensata.
La nuova intersuola POWERFLOW Max è realizzata con una schiuma mista di EVA (etilene vinil acetato) e TPU (poliuretano termoplastico). Aggiunge 3 mm di ammortizzazione per dare maggior comfort, ritorno di energia e “rimbalzo”.
All’interno troviamo anche la comoda soletta BOOMERANG, progettata per restituire “fino al 40% in più” di energia ad ogni falcata rispetto ai precedenti modelli.
Per concludere, sì, si tratta di drop 0, quindi non sono per tutti. Richiedono infatti un periodo di avvicinamento graduale nel caso l’atleta sia abituato a usare drop più alti. Va però detto che sono le più versatili drop 0 sul mercato, e un ottimo accesso al mondo delle scarpe “minimali”.
Centrano infatti quel sottile equilibrio tra protezione e sensibilità, ammortizzazione e reattività.
Siete atleti preparati e correte spesso su lunghi sentieri collinari o di media montagna, che in caso di pioggia diventano degli scivoli? Ecco le scarpe che fanno per voi. E se pensate che siano care, ricordate che hanno un ciclo di vita che può arrivare ad essere il doppio rispetto a quello di altri modelli.
- Mesh traspirante - Migliora la ventilazione e la traspirazione.
- Strato protettivo - Fornisce protezione alla parte superiore dei piedi.
- Linguetta leggera Si adatta comodamente alla pelle.
Inov-8 Trailtalon 290
Tra le migliori scarpe Inov-8 da trail running è inevitabile nominare l’ultima incarnazione della serie Trailtalon, pensata per le lunghe distanze.
Il punto di forza della scarpa è sicuramente un grip stellare (che è quasi consueto in casa Inov-8). Ma la scarpa non è solo trazione: è davvero un’ottima tuttofare degli alti chilometraggi su terreni impegnativi.
Un paracolpi in gomma protegge da rocce taglienti la punta dei piedi su salite ripide, mentre una tomaia completamente ridisegnata migliora la traspirazione. E quando le condizioni climatiche sono particolarmente difficili, degli appositi gancetti ti consentono di attaccare le ghette per tenere i detriti lontani dalla scarpa.
Una tomaia leggera ed elastica e un’intersuola in due pezzi che aumenta l’assorbimento degli urti e il ritorno di energia fanno brillare le Trailtalon 290 sulle lunghe distanze.
Se poi aggiungiamo una suola con tasselli triangolari multidirezionali profondi 4 mm e un battistrada composto da tre mescole di gomma resistente, otteniamo una delle migliori compagne di corsa per maratone e ultramaratone su fango e detriti.
- Mesh - Synthetic Mesh ricopre l'intera tomaia per ventilazione interna e leggerezza.
- PowerFlow - Intersuola ideata per ammortizzare lo shock degli urti al suolo.
- Met-Cradle - In tessuto sintetico, avvolge la tomaia per una calzata sicura e protetta.
Inov-8 Roclite G275
Le Inov-8 Roclite G275 sono un’altra delle migliori scarpe Inov-8 da trail running, nonché il loro più versatile tuttofare che sfrutta le proprietà del grafene nella suola.
L’intersuola garantisce un’ammortizzazione non troppo morbida né troppo dura: una via di mezzo che restituisce energia senza affaticare troppo il piede.
Rispetto ad altri modelli di casa Inov-8, il tessuto e il design della tomaia sono più strutturati e robusti, e sembrano essere pensati per durare più a lungo, pur senza infastidire il piede.
La protezione è presente nei punti dove ce n’è più bisogno, come un robusto paraurti sul puntale e un’ulteriore “scudo” in plastica dura lungo i lati della scarpa e fino ai lacci.
Anche l’area del tallone è realizzata con un tessuto più rigido e spesso, così da fornirci una scarpa adatta anche ai sentieri più “ruvidi”, a differenza delle Terraultra G270.
Chiaramente la scarpa si comporta molto bene in termini di aderenza, con tasselli profondi in gomma e grafene, ideali nel fango ma anche sulla roccia asciutta.
Un altro vantaggio è il peso: a 275 g si tratta di scarpe molto leggere e comodo, soprattutto per essere pensate per le lunghe distanze.
Anche in questo caso abbiamo una vestibilità a pianta larga, che a qualcuno piacerà molto e ad altri meno.
Il drop è di 8 mm, quindi siamo all’estremo opposto rispetto alle minimaliste Terraultra G270, e di nuovo sta a noi valutare se questo sia un pro o un contro. Chi è abituato a drop elevati potrà metterle ai piedi e coprire subito grandi distanze, senza bisogno di periodi di adattamento come nel caso delle drop 0.
- Mesh traspirante - Migliora la ventilazione e la traspirazione.
- Strato protettivo - Fornisce protezione alla parte superiore dei piedi.
- Linguetta leggera Si adatta comodamente alla pelle.
Inov-8 X-Talon G210
Come non inserire le X-Talon G210 in un elenco delle migliori scarpe Inov-8 da trail running? Le X-Talon non sono altro che la versione peso piuma degli altri “artigli da fango” del marchio inglese, con l’immancabile aggiunta del super-materiale grafene.
Si tratta della nuova versione delle amatissime X-Talon 190, flessibili e agilissime, ma poco resistenti. Le X-Talon 210 hanno invece una tomaia in mesh molto più “chiusa” e resistente all’abrasione e agli urti. Il tutto senza rinunciare a morbidezza ed elasticità.
Anche il contrafforte del tallone è morbido e flessibile, e si adatta a chi ha speroni calcaneari o talloni “ingombranti”, ma non offrirà alcun supporto eccessivo a chi non ne ha bisogno.
Questo perché le X-Talon 210 sono progettate per consentire al piede di muoversi nel modo più naturale e senza ostacoli possibile, offrendo grande sensibilità del terreno.
Sotto i piedi c’è ora un’intersuola migliorata realizzata in EVA Fusion iniettato. Questa è molto leggera e flessibile e offre anche più protezione sotto i piedi rispetto alla precedente intersuola.
La suola è composta da anse da 8 mm ben distanziate. Sono progettati per offrire una buona presa su terreni morbidi senza intasarsi di detriti. La gomma di cui è composta la suola è la Sticky Grip di Inov-8, progettata per offrire una presa superiore sia su roccia bagnata che asciutta.
Il differenziale tra tallone e avampiede è di soli 3 mm: minimale, ma non radicale come le Terraultra. Questo consente al piede di lavorare in modo più naturale favorendo un atterraggio di mesopiede, come già detto.
Rimane il fatto che se siamo abituati a un drop 8 mm dovremmo prevedere un periodo di adattamento graduale.
Grazie al design Precision Fit di Inov-8 le X-Talon 210 fasciano il piede in maniera più precisa degli altri modelli qui recensiti, pur permettendo ancora alle dita dei piedi di muoversi senza costrizione. Questo anche grazie all’incredibile flessibilità delle scarpe.
La scarpa si adatta molto bene al terreno in modo da ottenere più superficie di contatto rispetto a quella che avresti con scarpe più rigide, e questo aiuta molto in condizioni scivolose.
In definitiva, le X-Talon 210 si rivolgono a quei corridori che amano una scarpa più minimale e flessibile, o per chi cerca un’alternativa più comoda ai rigidi modelli da cross country. In puro stile Inov-8, queste piume danno il meglio di sé su fango e sentieri umidi.
Sul mercato non c’è niente di così leggero e flessibile, ma allo stesso tempo resistente e dal grip superiore.
- Tomaia traspirante - La tomaia possiede delle fantastiche proprietà di gestione dell'umidità, così da tenere i tuoi piedi sempre al fresco e all'asciutto.
- Precision Fit - Grado 2
- Linguetta rinforzata - La tomaia possiede anche una linguetta rinforzata che impedisce ai detriti e al fango di entrare all'interno della scarpa.
Inov-8 Parkclaw 275 GTX
Cerchi una scarpa che ti porti dalla porta di casa alla cima della montagna, su qualsiasi tipo di sentiero, e anche con la pioggia? Dai un’occhiata alla Parkclaw 275 in Gore-Tex, una delle migliori scarpe Inov-8 da trail running proprio per le sue doti ibride, che la fanno brillare sia su strada che su trail.
La vestibilità è ancora una volta spaziosa, ottima per chi ha un pianta larga. Il che potrebbe essere un pro o un contro, a seconda delle tue esigenze. Se gareggi su terreni tecnici o vuoi avere grande precisione nei cambi di direzione, potrebbe essere il caso di scendere di mezza taglia.
La tomaia è quanto di più impermeabile troverai sul mercato. Il che significa che puoi correre nell’acqua, e a meno che non la faccia entrare dal polsino, non ti bagnerai i piedi. D’altro canto questo comporta una tomaia un po’ più rigida e pesante del normale, il che comunque non si avverte in fase di corsa.
L’intersuola è realizzata in schiuma PowerFlow+, che secondo Inov-8 “offre il 10% in più di assorbimento degli urti e il 25% in più di ritorno di energia rispetto alle intersuole standard”.
I corridori che preferiscono un’ammortizzazione più morbida potrebbero cercare un marchio diverso: la maggior parte delle scarpe Inov-8 condivide una corsa altrettanto solida.
La scarpa ha un drop di 8 mm (da 20 mm nel tallone a 12 mm in punta), che accontenterà il corridore classico, scontentando l’amante del radicale drop 0, che si rivolgerà alle Terraultra.
Nel complesso, la corsa con le Parkclaw 275 GTX è un ottimo mix di sensibilità e protezione, che ci offre un appoggio stabile e reattivo, senza farci temere gli urti di rocce e radici.
Com’è tradizione in casa Inov-8, la suola si sente a casa su fango e detriti, e in particolare in corse road to trail. Per pendii ripidi e molto tecnici meglio passare ad altri modelli.
- Utilizzo - sentieri, strada.
- Suola - Tri-C
- Differenziale - 8 mm