Finora abbiamo recensito moltissimo materiale da arrampicata: moschettoni, caschetti, corde e via dicendo. Ma non avevamo ancora visto i dispositivi per l’assicurazione.
Ce ne sono di tanti tipi, ma oggi ne vedremo uno tra i più usati. É quindi il turno dei cosiddetti tuber.
Molto probabilmente la maggior parte delle persone li conosce con il nome di “secchiello”, che è il termine che si usa più comunemente in alpinismo e in arrampicata.
Come diciamo sempre, va posta molta attenzione prima dell’acquisto dell’attrezzatura da climbing, specialmente per quegli strumenti che hanno a che vedere con la nostra sicurezza, come può essere l’imbrago, la corda, il casco, etc.
Il tuber non è da meno e va scelto con cura.
Si sa che quando si è in montagna ci sono dei rischi. Non è mai possibile portarli a zero. Ma si può cercare di ridurli il più possibile. Questo è quello che ogni appassionato, alpinista o scalatore dovrebbe fare, per aumentare la sua sicurezza e quella degli altri.
Vediamo allora come sono fatti i tuber e cosa si deve valutare per scegliere quella giusto.
Indice
Le migliori offerte
I migliori modelli
- Leggero, per una vasta gamma di corde singole, mezze e doppie
- Accoglie la maggior parte dei diam di corda
- Le scanalature a V a forma di frizione consentono la frenatura controllata
A cosa servono i tuber
In montagna vengono utilizzati principalmente per praticare l’alpinismo, il che è una categoria abbastanza ampia visto che può comprendere anche discipline come l’arrampicata, lo sci alpinismo e tutte quelle attività in cui si scalano le montagne, su terreni che vanno dalla roccia al ghiaccio.
Nell’arrampicata sportiva si può salire solo una parte di una montagna, una parete, e farlo cercando di adottare i migliori gesti atletici. Il raggiungimento della cima non è sempre l’obiettivo.
Nello sci alpinismo troviamo invece molte somiglianze con l’alpinismo, con la differenza che vengono usati, per l’appunto, gli sci.
Quale che sia la disciplina, i tuber o secchielli vengono usati moltissimo in tutti i casi e costituiscono una parte importante della catena di assicurazione.
Se stai iniziando con l’arrampicata e magari hai fatto qualche corso o lezione, saprai che si tratta di dispositivi che permettono di rallentare il passaggio della corda così da frenare la caduta di chi sta arrampicando.
Per capirci la corda, presa a forma di cappio, viene messa all’interno del tuber. In questo cappio viene fatto passare un moschettone. La parte della corda che va verso il basso viene poi trattenuta con la mano da chi fa sicura.
Facciamo un esempio classico, ovvero quello di due amici che stanno affrontando una via monotiro attrezzata, in falesia: in pratica la situazione prevede che i due siano legati assieme, e mentre uno sale per primo la parete l’altro resta a terra a fargli la “sicura”.
Quello a terra deve “dare corda” un po’ alla volta, in modo da agevolare i movimenti di quello che sta salendo, senza tirare la corda e senza darne troppa. Se la tirerà, il compagno che sale si troverà in difficoltà ad avanzare; se ne darà troppa invece rischierà di non riuscire a frenare bene in caso di caduta.
Nell’eventualità che il compagno in alto dovesse cadere, quello a terra frenerebbe la caduta proprio grazie al secchiello, semplicemente trattenendo la corda con la mano.
Il funzionamento, dopo averci fatto un po’ di pratica, è abbastanza semplice. Ma il rischio c’è, eccome. Se mentre facciamo sicura ci distraiamo e non teniamo salda la corda, ci potrebbe scappare di mano con conseguenze anche letali per il nostro compagno.
Infatti la corda nel secchiello è libera di scorrere, viene solo frenata se trattenuta.
Ma allora perché non usare invece i dispositivi Gri-Gri, che bloccano in automatico e sono molto più sicuri? Il motivo è molto semplice: i tuber sono più leggeri e più veloci da usare. Ma vedremo meglio la differenza tra i due più avanti in questo articolo.
Il secchiello va fissato all’imbrago tramite un moschettone HMS. Questo fa da tramite e va agganciato all’anello di servizio dell’imbrago.
I moschettoni HMS, come visto nell’articolo dedicato, sono moschettoni di solito a forma di pera, e il nome deriva dal tedesco Halbmastwurf-Sicherung, ovvero “assicurazione con mezzo barcaiolo”.
Dal nome si deduce che sono indicati per l’assicurazione con questo nodo, perchè infatti la parte più larga del moschettone permette di farlo ribaltare. Sono dotati di ampia apertura che facilita l’aggancio e servono appunto per collegare più elementi, come più corde o altri dispositivi, per fare assicurazione.
Questi moschettoni dispongono di chiusura a ghiera, ma ne possiamo trovare di 2 diversi tipi, quelle manuali e quelle automatiche.
Il sistema manuale, detto anche screw-lock, consiste in una ghiera che va avvitata manualmente, dopo aver chiuso la leva del moschettone. É un sistema che può essere usato con una sola mano. Questo tipo di sistema può andar bene per quei moschettoni che non devono essere aperti di frequente, come è il caso di quelli che collegano l’imbrago al dispositivo di assicurazione.
Un altro tipo di ghiera è invece quella automatica, (auto-block; twist-lock): con questo sistema, una volta chiusa la leva del moschettone, la ghiera si blocca automaticamente grazie ad una rotazione su sé stessa. É un metodo rapido e molto sicuro perché anche quando ci si dimentica di serrare la ghiera, è comunque già chiusa perfettamente (anche se di norma è sempre bene controllarla comunque).
La sicurezza è fondamentale
Come sempre noi di Montagna Made In Italy stressiamo molto sull’importanza della sicurezza quando si è in montagna.
Non è insolito vedere escursionisti, climber, alpinisti impegnati su pareti o vie ferrate o altro percorso senza indossare o avere i materiali giusti.
Ad esempio quando abbiamo recensito i migliori caschetti da arrampicata e ferrata abbiamo citato casi di persone che non indossano il casco.
Per l’attrezzatura da arrampicata c’è generalmente maggior attenzione, perchè in molti casi si rischia davvero moltissimo, ma anche qui possiamo incontrare qualcuno che si sente forse troppo sicuro di sé e non osserva tutte le regole.
Noi consigliamo sempre di usare tutte le protezioni e tutti i dispositivi nel modo migliore.
La certificazione per i tuber
Iniziamo col far notare che, come per molti altri materiali da montagna, esiste una precisa normativa per i tuber. Si tratta della marcatura CE o UIAA.
Questa norma impone dei requisiti minimi di sicurezza che vanno sempre rispettati in sede di produzione. Per essere approvata, l’attrezzatura viene testata per evidenziarne i difetti.
Perchè prestare attenzione alle indicazioni sulla norma? Perchè ci garantisce tranquillità. Certo, non significa che non ci possiamo fare male, ma se il materiale è stato testato possiamo ridurre i rischi di cui parlavamo prima.
Al momento dell’acquisto è sempre bene controllare che ci sia l’etichetta con l’indicazione della norma. Dovessimo trovare un tuber che non la riporta, lasciamolo dov’è.
Quello che si cerca di fare in laboratorio è cercare di replicare quello che avviene durante una caduta.
Si è osservato che il secchiello ha una capacità frenante sufficiente, e tra le qualità ha il fatto che riduce le sollecitazioni sulla catena di assicurazione proprio perché non blocca completamente la corda.
Di contro, i test hanno evidenziato che i secchielli classici non hanno una capacità frenante adeguata quando si recupera il secondo di cordata, ed è per questo motivo che esistono anche quelli con modalità a “guida”, che vedremo.
Il diametro delle corde
Perché parliamo di corde quando stiamo approfondendo i secchielli? Perché a seconda del tipo di corda che useremo avremo un certo tipo di comportamento col secchiello.
Più è grande il diametro e più la corda farà fatica a passare nel secchiello. Questo può essere un bene perché significa che viene frenata meglio, ma può anche diventare più difficile da “dare” al proprio compagno.
Diametro maggiore
Per i principianti potrebbe essere una buona idea acquistare una corda di diametro maggiore, perché farà più fatica a passare nel gri-gri o nel secchiello.
Questo significa che l’eventuale caduta sarà ulteriormente rallentata, il che non guasta quando si è agli inizi.
Inoltre sono di solite corde più economiche di quelle più sottili, anche se ovviamente hanno un peso maggiore. In definitiva, consigliate a chi sta muovendo i primi passi in questo sport, o a chi ha esperienza ma cerca comunque queste caratteristiche.
Diametro minore
Quando le corde hanno un diametro minore di 9,4mm sono in genere considerate sottili. Presentano molto meno attrito rispetto a quelle più grosse, e non sono quindi adatte a principianti che devono far sicura.
Ottime invece per chi è esperto e vuole il massimo della scorrevolezza. Ideali per l’alpinismo e grandi pareti. Sono corde generalmente dal prezzo elevato.
La via di mezzo
Una buona via di mezzo è costituita dalle corde che hanno diametro compreso tra i 9,4 e i 9,6mm.
Questo tipo di corde sono generalmente le più diffuse perché si adattano a molte situazioni diverse e a diversi dispositivi. Si possono trovare a prezzi molto diversi tra loro, ma sono il giusto compromesso tra peso e durabilità.
Ma vediamo ora i vari modi per assicurare e i tipi di tuber. Poi vedremo invece come sceglierli in base a cosa dobbiamo fare e quali sono secondo noi i migliori sul mercato.
Tipi di assicuratori
Una volta si usava il mezzo barcaiolo per fare sicura, era l’unico modo. Poi con con l’introduzione del tuber e dei vari altri dispositivi è diventato meno diffuso, ma tutt’ora usato. Iniziamo proprio con questo metodo.
Con mezzo barcaiolo
Nonostante l’avvento di molti altri dispositivi, nulla vieta di continuare ad usare l’assicurazione con il mezzo barcaiolo.
Si tratta di un metodo tradizionale che si usava molto in passato. Consiste nell’agganciare un moschettone all’anello di servizio dell’imbrago e farci passare la corda dentro tramite appunto un nodo mezzo barcaiolo.
Si usa sia per il primo che per il secondo di cordata, ma anche per le soste di un traverso o per le calate in doppia. Se il compagno cade, il mezzo barcaiolo lascia scorrere leggermente la corda e questo aiuta a dissipare le forze di arresto.
É uno dei motivi per cui tanti alpinisti continuano ad usarlo, soprattutto quando la sosta che hanno approntato non è particolarmente salda: come dicevamo questo metodo dà uno strappo più “leggero” in caso di caduta e quindi protegge meglio la sosta.
Ha il grande vantaggio di non aver bisogno di nulla, se non di un moschettone di tipo HMS. Si può usare su vie lunghe di più tiri.
Pro e contro:
- per chi ha già esperienza
- il più economico
- veloce
- leggerissimo
- non è autobloccante
- sia per il primo di cordata, che per il secondo
- protegge bene la sosta
Assicuratore ad 8
Sono assicuratori tradizionali, conosciuti per la forma che richiama il numero 8. Si tratta di assicuratori dal prezzo molto basso, che vanno bene sia per far da sicura al primo di cordata, sia per recuperare il secondo che sale.
In questi dispositivi si passa la corda da una parte e dall’altra si aggancia all’ancoraggio. Di contro hanno che possono consumare eccessivamente la corda.
Pro e contro:
- per chi ha già esperienza
- economici
- veloci
- leggeri
- non sono autobloccanti
- consumano la corda
I secchielli classici
I secchielli sono definiti freni dinamici perché utilizzano l’attrito per frenare e quando il compagno cade la corda, anche se trattenuta bene, scorre sempre un po’. Questo garantisce di attutire ulteriormente la caduta, di renderla meno secca.
Ma ce ne sono di diverse forme e caratteristiche, vediamoli assieme.
I secchielli più semplici, quelli nati per un unico scopo, quello di frenare la caduta del primo di cordata, sono definiti classici.
Un esempio è il famoso Petzl Verso. Con questi secchielli si possono fare anche altre manovre oltre all’assicurazione del compagno che sta salendo. Ma la principale resta quest’ultima.
Perfetti per esempio se stiamo arrampicando su una via monotiro in falesia. Ma anche su vie molto lunghe, usati da chi ha buona esperienza.
Ricapitoliamo pro e contro:
- frenata e assicurazione dinamiche
- si possono usare con mezze corde e corde di diversi diametri
- semplici da usare
- di solito economici
- peso molto contenuto
- non sono auto bloccanti
- non si può fare sicura al secondo di cordata
I secchielli-guida
Dicevamo prima che i secchielli non sono adatti per recuperare il secondo di cordata. In arrampicata è molto comune usare una piastra detta “GiGi” a questo scopo.
I secchielli-guida sono nati proprio per integrare questa piastra al loro interno in modo da non doverla più usare per questo scopo.
A differenza dei secchielli classici hanno infatti un anello che li rende ideali per assicurarli ad un ancoraggio, e poi recuperare il compagno che sta sotto e sta salendo verso di noi. Inoltre si possono usare per la calate in doppia.
Sono quindi molto più versatili dei secchielli semplici.
Riassumendo, i secchielli guida ci permettono di:
- fare assicurazione al primo di cordata
- fare assicurazione al secondo di cordata con sistema autobloccante
- effettuare delle calate in corda doppia
Gli autobloccanti
Quando parliamo di assicuratori auto-bloccanti intendiamo quei dispositivi che in caso di caduta del climber mettono in atto la frenata assistita. Questo significa che bloccano la corda, anche se come dicevamo prima non lo garantiscono.
Quello che possono garantire è di frenarla decisamente, ma non di arrestarla completamente al 100%. Un esempio è il classico Gri-Gri.
Questi assicuratori sono ideali per chi ha appena iniziato ad arrampicare perché molto facili da usare, ma sono usati anche da chi ha molta esperienza. Sono adatti all’uso in palestre indoor, ma anche all’aperto, per vie brevi.
Ricapitoliamo pro e contro:
- si possono corde singole di diametro diverso
- semplici da usare
- sono auto bloccanti
- pesano più degli altri assicuratori
- costano di più
- meno rapidi nel dare corda
Come scegliere il tuber
La scelta va ovviamente fatta in base all’uso che ne andremo a fare, ma anche considerando, se necessario, il rapporto qualità-prezzo.
Come con tutte le altre parti che costituiscono l’attrezzatura da montagna, il budget di spesa va considerato in base a quanto e come useremo i materiali.
É sempre da mettere in conto un periodo iniziale, che può durare anche anni, in cui dobbiamo necessariamente sperimentare con materiali diversi prima di trovare quello che è ideale per noi.
Può succedere che un principiante scelga prodotti più economici, magari perchè ancora non sa se continuerà a scalare negli anni a venire. Oppure può succedere l’esatto opposto, ovvero che per timore che l’attrezzatura non funzioni, spende una fortuna nei prodotti top di gamma, che magari non sa nemmeno utilizzare correttamente.
Noi consigliamo sempre di cercare una via di mezzo anche nel prezzo. Lasciamo stare prodotti a prezzi stracciati o di marche sconosciute. Ma non serve nemmeno svuotare il portafogli.
Ricordiamoci sempre di controllare se il secchiello riporta il marchio della certificazione, ci farà stare più tranquilli.
Marchi principali
Come sempre, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Le aziende sono molte, ma noi consigliamo le più famose e affidabili, come la Petzl, la Black Diamond, Mammut…
Diciamo che quando acquistiamo qualcosa di queste aziende di solito si cade sempre in piedi. La qualità è buona anche nei prodotti più economici, sono marchi di cui ci si può fidare.
Le migliori offerte su Amazon
Ecco alcune offerte su Amazon. Per le recensioni invece vedi più sotto.
Consigli sulla manutenzione e quando cambiare il secchiello
Prima di ogni utilizzo dobbiamo ricordarci di esaminare attentamente lo stato di tutto il materiale che abbiamo. Questo vale anche per il nostro assicuratore. É vero che solitamente sono molto resistenti, ma possono nascere comunque problemi.
É sempre bene controllare che non abbia parti danneggiate.
Quando va cambiato il secchiello? Sicuramente se presenta segni importanti o difetti che ne possono compromettere l’efficacia va cambiato.
In linea generale dopo 10 anni è bene cambiarlo, anche se non sembra in cattive condizioni. Questo ci garantirà di usare solo attrezzatura in ottimo stato.
I 5 migliori tuber da arrampicata e alpinismo
BlackDiamond ATC Guide
Un classico della Black Diamond, molto diffuso. Si tratta di un secchiello-guida, ottimo per l’assicurazione e la discesa in doppia.
Ultimamente è stato rivisto il peso, che ora circa il 10% in meno rispetto alle versioni precedenti. Il cavetto è caratterizzato da buona resistenza ed evita di impigliarsi.
Nel complesso un tuber molto efficace.
Petzl Verso
Probabilmente il più conosciuto al mondo, il Verso della Petzl è uno tra i più diffusi in assoluto.
Facile da usare, dispone di gole scanalate e di un design arrotondato per ridurre al minimo l’usura della corda.
Si tratta di un assicuratore di dimensioni molto compatte e dal peso minimo, tra i più leggeri sul mercato (solo 55 grammi). Può essere usato per calate in corda doppia.
Adatto a tutti i diametri di corda, ad esempio per le corde singole accetta dall’ 8,5 all’ 11.
- Leggero, per una vasta gamma di corde singole, mezze e doppie
- Accoglie la maggior parte dei diam di corda
- Le scanalature a V a forma di frizione consentono la frenatura controllata
Petzl Reverso
Il fratello del Verso è il Reverso. Si tratta di un secchiello-guida, quindi adatto anche per il recupero del secondo di cordata. Ottimo anche per calate in doppia. Presenta un foro di sbloccaggio con cui si dà corda al secondo usando solo un moschettone.
Ideale per vie alpinistiche e di più tiri, ma anche in falesia.
Come per il Verso, anche questo ha un design appositamente studiato per evitare l’eccessiva usura della corda quando passa al suo interno. Adatto a tutti i diametri di corda.
Il peso è di 57 grammi.
Mammut Bionic Alpine
Altro secchiello con modalità guida, il Bionic Alpine della Mammut è un dispositivo molto affidabile e robusto.
Frena molte bene grazie a delle nervature ben disegnate. Progettato per ridurre al minimo l’usura della corda.
Pesa 80 grammi. Ottimo per corde gemelle, mezze corde e corde singole da 7,5 a 10,5 mm di diametro.
Climbing Technology Be Up
La Climbing Technology è un’azienda italiana ormai molto conosciuta nel settore. Con questo Be Up propone un assicuratore multiuso, facile da usare, consente il recupero dei secondi di cordata con metodo autobloccante.
Si può usare con singole, mezze corde e corde gemelle. Ottimo per alpinismo e falesie.
Conclusioni
Siamo giunti alla fine di questa nostra guida sui migliori tuber (o secchielli) per alpinismo e arrampicata. Abbiamo visto quali sono le loro caratteristiche, i diversi usi che se ne fanno e quali sono secondo noi i migliori sul mercato al momento.
Non vi resta altro che mettervi l’imbrago e andare a scalare!