Continuando con le nostre recensioni della migliore attrezzatura per la montagna, oggi parliamo dei caschi da arrampicata e ferrata.
Imbrago, corde, moschettoni… per tutti la scelta dev’essere fatta con particolare attenzione. E per il casco vale lo stesso.
Si tratta di una parte importantissima, un elemento indispensabile per chi svolge attività in montagna, anche se alcuni escursionisti e climber ancora non li considerano come obbligatori, con conseguenze a volte fatali.
La montagna deve essere vissuta con piacere, ed è nostro compito cercare di attenuare tutti i rischi che possono sorgere durante le nostre uscite.
Vediamo allora come sono fatti i caschi, come sceglierli e quali sono i migliori.
Indice
Le migliori offerte
I migliori modelli
- Progettato per arrampicata, alpinismo e sci, il casco meteor leggero e compatto dispone di eccellente ventilazione e offre un comfort ottimale sia in estate che in inverno; il design avvolgente garantisce una maggiore protezione in tutta la testa
- Come uno dei caschi più resistenti a base di schiuma della nostra collezione Black Diamond, la Vision MIPS è realizzata in schiuma composita EPP con EPS modellato e un guscio in policarbonato per proteggere dalle ammaccature. Allo stesso tempo, il casco è dotato della nuova rivoluzionaria tecnologia MIPS. Il sistema MIPS protegge la testa dalla forza di rotazione che si verifica in caso di urto quando il battito viene effettuato da un angolo inclinato.
- Questo sistema di protezione supplementare riduce la forza di rotazione derivante da un impatto. Grazie alla seconda calotta mobile montata tra il casco e la testa, l'energia non viene trasmessa alla testa, ma viene ridotta dal movimento tra la prima e la seconda scocca. La vestibilità migliorata sui lati e sul retro migliora la protezione e soddisfa i requisiti UIAA proposti.
- Le aperture di ventilazione posizionate strategicamente garantiscono la circolazione dell'aria nelle temperature più calde. Il sistema di fissaggio e il sottogola della visione sono leggeri e comodi, mentre le clip integrate della lampada frontale sono disposte in modo tale che non si aggrappino quando si sovrappongono le cinghie e l'arrampicata è possibile senza problemi dopo il tramonto.
- La Half Dome di Black Diamond è un casco molto popolare nella comunità globale di arrampicata.
- Ora questo casco popula?ren è stato donato un sistema di chiusura più semplice con rotella di regolazione utilizzabile e clip per lampada frontale sottili per maggiore comfort e facilità d'uso. Il sottogola lavorato migliora l'efficienza e la sicurezza sulla roccia.
- Calotta del casco in policarbonato con schiuma EPS modellata, sistema di chiusura semplice, clip per torcia frontale sottile e leggera, rotella regolabile con una sola mano, sottogola facilmente regolabile, taglia: S/M: 50-58 cm, M/L: 56-63 cm, peso: 330 g
- Materiale duro mammut.
- Casco per alpinismo, alpinismo e trekking, unisex, per adulti.
- Casco wall rider (2030-00141)
- Casco robusto e polivalente a protezione rinforzata per donna.
- Progettazione destinata alle donne: taglia specifica per le donne (52/58 cm) e girotesta con apertura marcata per portare il casco con i capelli lunghi raccolti a coda di cavallo. Il girotesta può essere fatto rientrare all’interno del casco per facilitare lo stoccaggio e il trasporto.
- Design avvolgente, abbassato sulla parte posteriore, per una protezione ottimale contro gli urti laterali, anteriori e posteriori (marchio TOP AND SIDE PROTECTION di Petzl).
- Casco rigido in ABS con calotta interna in polistirene espanso
- Numerose opzioni di regolazione per una vestibilità ottima
- Quadrante di regolazione dell'altezza, facilmente azionabile con una mano
- Costruzione ibrida, per un'ottima protezione all'impatto: guscio esterno robusto e protettivo in Carbo Nano Tech (CNT) polimerico-ceramico composito con il 30% di carbonio, per resistere alle cadute accidentali di massi; calotta interna in propilene espanso (EPP) e polistirene espanso (EPS), per assorbire l'impatto
- Miglior aerazione della sua categoria grazie alle ampie aperture sul guscio e sulla calotta
- Regolazione semplice, veloce e intuitiva (con una sola mano); l'intero sistema di regolazione è all'interno del casco
A cosa servono i caschi in montagna
I caschi sono classificati come dipositivi di protezione individuale. Si tratta di prodotti essenziali per la sicurezza, che devono essere scelti con cura e indossati tutte le volte che la situazione lo richiede.
Ci sono molti validi motivi per indossare il casco, sia in ferrata che in arrampicata. Vediamoli tutti.
Proteggono dalla caduta di sassi
Il primo e il più ovvio è che il casco ti protegge dalla caduta di eventuali sassi o pezzi di roccia. Questo accade più spesso di quanto si immagini.
Può avvenire sia su una ferrata che su una via di arrampicata, ma anche quando si sta camminando e si percorrono tratti sotto pareti. Spesso non ci si pensa, ma il casco andrebbe indossato non appena ci si avvicina a queste pareti, perchè non si può mai essere certi di non essere colpiti da qualche scarica.
Ma perchè cadono sassi in montagna? Possono esserci diverse cause: la più comune è quando abbiamo sopra di noi altri escursionisti che, camminando, possono far rotolare qualche pezzo di roccia verso il basso.
In parete, mentre si arrampica, può succedere lo stesso sia con i piedi che con le mani. Quando magari pensiamo di esserci aggrappati ad un buon appiglio, ecco che si stacca, facendoci “volare” ma anche causando la caduta del pezzo instabile.
Ma può anche accadere per via della presenza di animali, come ad esempio gli stambecchi, che di certo non sono consapevoli di metterci in pericolo. Se nell’area dove siamo è nota la presenza di animali, bisogna fare più attenzione del solito.
Molto dipende anche dal tipo di roccia di cui è composta la zona in cui ci troviamo. Rocce particolarmente friabili sono più soggette all’erosione degli agenti atmosferici, e quindi possono creare le condizioni favorevoli alla caduta di sassi.
Proteggono da colpi in parete
Il secondo punto fondamentale quando si parla della protezione che i caschi offrono, è che arrampicando può succedere di cadere e battere la testa contro la parete che si sta salendo.
In ferrata, dove le cadute sono di solito più corte (ma a volte altrettanto pericolose) è necessario riparare la testa anche da eventuali traumi sugli infissi, che sporgono dalla parete.
Proteggono da colpi causati da cadute o in gallerie
Ma anche camminando su tratti tecnici, o ghiaioni, può accadere di cadere e colpire una roccia o il terreno.
In particolare sui ghiaioni, che di solito sono anche divertenti da fare perchè si può “saltellare”, si può rotolare e picchiare la testa. Oppure in presenza di fango o ghiaccio, che ci fanno scivolare.
E anche nei casi in cui si è in gallerie, spazi angusti, grotte, cenge con pareti che sporgono…
Come si vede, le situazioni in cui potenzialmente ci si può far male sono davvero molte.
La sicurezza prima di tutto
Non è insolito vedere in montagna, su ferrate o vie di arrampicata, persone senza il casco.
Le motivazioni in questo caso sono le più disparate: a molti da fastidio, fa caldo, dicono che crei prurito. Per altri toglie quel senso di libertà, quel vivere la montagna senza costrizioni…
A nostro parere il casco deve sempre essere indossato durante attività rischiose. Non ci sono motivi validi per fare il contrario.
La certificazione per i caschetti da alpinismo
Per i caschi, come per i moschettoni e altro materiale per alpinismo, esiste una precisa norma, la EN 12492.
Impone dei requisiti minimi di sicurezza che vanno rispettati per la loro produzione. E inoltre detta le regole per effettuare i test e verificarne resistenza e affidabilità.
I materiali vengono provati e testati per evidenziarne i difetti, ad esempio che possono sorgere sulla fettuccia che corre sotto il mento, ma soprattutto per capire la capacità di resistere sia agli urti che alla penetrazione; poi vengono esaminate anche le caratteristiche legate alla ventilazione, o accertare che i materiali impiegati non siano tossici a contatto la pelle.
La certificazione ci fa stare tranquilli, perchè sappiamo che il casco è stato testato ed ha passato tutti i test. Nonostante questo, c’è sempre da ricordare che questo dispositivo di sicurezza potrebbe non essere sempre sufficiente ad evitare un trauma.
Dipende dalle dimensioni del sasso, dalla caduta, etc. Ma di sicuro diminuisce i danni.
Al momento dell’acquisto bisogna quindi controllare che riporti l’etichetta con l’indicazione della norma. Altri caschi che invece non la citano, vanno lasciati perdere. Pensare di aver fatto un buon affare con un prodotto di scarsa qualità, non omologato, potrebbe farci presto rimpiangere la scelta.
Caratteristiche e tipi di caschi
Ma vediamo quindi come sono fatti i caschi da arrampicata e i caschi da ferrata.
Entrambi rientrano nella categoria più ampia dell’alpinismo e quindi condividono molte caratteristiche, ma mantengono comunque delle differenze.
Sono costruiti in 3 diverse parti:
- la parte esterna
- la parte interna
- il sottogola
La parte esterna, detta anche calotta, è quella più resistente perchè deve proteggere dagli urti.
Quella interna è in materiale morbido, solitamente polistirolo, perchè deve ovviamente essere comoda.
Il sottogola è invece la fettuccia che allacciata sotto il mento permette di tenere fermo il casco nella giusta posizione. É collegata ad un sistema di regolazione posto sul retro del casco, anch’esso con il compito di aumentare la stabilità.
A seconda del modello i caschi possono prevedere la possibilità di fissare una lampada frontale sulla parte anteriore.
Caschi in schiuma
Sono caschi privi della parte esterna classica (o c’è ma parzialmente) e sono fatti interamente in polistirolo e si caratterizzano per la leggerezza.
Di solito usati in arrampicata, dove il fatto di pesare meno incide in modo positivo sulla salita.
Di contro sono caschi solitamente più costosi di quelli tradizionali.
Caschi rigidi
A differenza di quelli in schiuma, i caschi rigidi hanno la parte esterna di plastica. Sono quindi molto resistenti agli urti e di solito sono anche più economici.
Ma quello che si guadagna nel portafogli lo si perde in leggerezza, sono infatti più pesanti dei fratelli in schiuma.
Sono ideali per le ferrate e in tutte quelle situazioni in cui il peso non è fondamentale, ma conta molto la resistenza e la capacità di resistere ai colpi.
Caschi ibridi
Esistono anche caschi ibridi, che sono una via di mezzo tra le tipologie descritte prima. Combinano le caratteristiche migliori di entrambi i tipi e sono di solito ottimi caschi.
Come scegliere il casco
La scelta va fatta in base all’uso che ne andremo a fare, ma ci sono molte caratteristiche da tenere in considerazione: dal comfort al peso, dalla durabilità alla ventilazione. E ovviamente anche il rapporto qualità-prezzo.
Vediamo allora come scegliere il casco in base a tutti questi fattori.
Comfort
Uno dei primi punti per capire cosa prendere è sicuramente il comfort.
Bisogna in fatti ricordarsi che il casco dovrà a volte essere portato per molte ore, se non giorni, e deve quindi avere un comfort elevato, non dare fastidi o avere punti che causano strani attriti.
Inoltre il comfort dipende anche dal tessuto interno, quello che va a diretto contatto con la testa. Si tratta di uno strato in velcro che permette di avere un ulteriore cuscinetto tra la schiuma e la testa.
Considerando poi che ogni testa ha una forma leggermente diversa, appare evidente come alcuni modelli possono andar bene ad alcune persone, ma non ad altre.
Bisogna quindi provarne molti prima di decidere quale prendere.
Peso
Considerare il peso è molto importante nella scelta di un buon casco. Questo vale in special modo per quelli da arrampicata dove, come dicevamo, il peso ha il suo “peso”.
I caschi possono variare anche di molto quando si parla di questa caratteristica. I più pesanti sono i più resistenti e i più economici. Quelli leggeri costano molto e durano di meno.
La scelta va fatta, ancora una volta, in base a cosa ne faremo: per arrampicare meglio sceglierne uno leggero. Per le ferrate il problema non si pone, si può puntare alla maggiore resistenza e accettare i grammi in più.
Durabilità
Sicuramente i caschi con la calotta rigida durano di più di quelli in schiuma. Sono costruiti per ricevere molti piccoli colpi e graffi, senza il bisogno di doverli sostituire.
Ricordiamo però, come vedremo più avanti, che al primo “trauma” importante i caschi vanno cambiati. É un costo, ma ci garantirà la sicurezza.
I caschi in schiuma sono più soggetti a tagli e ammaccatture, e vanno conservati con più attenzione anche durante il trasporto. Ad esempio, meglio metterli in cima allo zaino anzichè sotto.
Ventilazione
Quasi tutti i caschi dispongono di bocchette per la ventilazione. Si tratta di aperture che possono essere poste nella parte superiore, sui lati ma anche davanti e dietro, a seconda del tipo di casco.
É una caratteristica importante, perchè mentre si arrampica o cammina si suda molto. Ed è necessario far uscire il vapore. Avere un casco che lo trattiene non è indicato, si finirebbe col sudare ancor di più.
Ma ormai i caschi da arrampicata e da ferrata dispongono quasi sempre di ottima ventilazione. Prima dell’acquisto però, accertatevi comunque che queste aperture siano abbastanza grandi.
Un’altra cosa: il casco non è adatto per riparare dalla pioggia. In quel caso si può usare il cappuccio di una giacca sopra il casco, se è sufficientemente ampio.
Possibilità di regolazione
Esistono diversi sistemi di regolazione.
Tra i più diffusi troviamo quello con la manopola posta sul retro del casco: una volta posizionato il casco nella giusta posizione, girando la manopola possiamo stringere o allentare la tensione attorno alla testa.
Altri metodi prevedono invece l’uso di bande in plastica, cinghie e fettucce. Questo sistema è sicuramente tra i più leggeri e si trova soprattutto nei caschi in schiuma. Ma può essere un po’ più complicato da usare e meno immediato di quello con la manopola.
Ricordiamo che questo aspetto è veramente importante. Il casco va provato con cura per capire se è adatto a noi. Se invece mentre scaliamo ci tocca fermarci di continuo per cercare di regolarlo perchè non riusciamo a trovare una posizione o regolazione che ci aggrada, rischiamo di compromettere la sicurezza della nostra uscita.
Rapporto qualità-prezzo
Come con tutta l’attrezzatura da montagna, il budget di spesa va considerato in base a quanto e come useremo i materiali. Quando si è all’inizio si tende a spendere meno, magari perchè non si è ancora sicuri se il nuovo hobby o sport diventerà poi una vera passione.
O perchè non si hanno abbastanza informazioni o esperienza per sapere esattamente cosa conviene prendere.
Quando ci si avvicina ad uno sport o disciplina di montagna è bene informarsi il più possibile, ma tutti devono comunque attraversare una prima fase in cui è necessario sperimentare un po’ i materiali per poi individuare quelli più adatti a noi.
Col tempo, acquisendo più esperienza, diventerà più semplice scegliere.
Per il momento, se si è principianti, il nostro consiglio è di cercare una via di mezzo anche nel prezzo. Non servirà puntare al top di gamma, ma evitiamo di acquistare attrezzatura a prezzi stracciati.
Anche perchè se non si è del mestiere, sarà più facile commettere errori alle prime uscite. E quindi anche le probabilità di farsi male aumentano.
Possibilità di usare lampada frontale
Altro punto da considerare prima dell’acquisto del casco è la possibilità o meno di mettere una lampada frontale.
Chiariamo subito che è quasi sempre possibile, su praticamente tutti i caschi da alpinismo, perchè anche in quelli più grandi basta semplicemente allargare la fascia della lampada. A meno che questa non sia veramente corta.
Ma sulla stabilità della stessa il discorso cambia. Se sul casco sono già predisposte delle clip su cui agganciarla, la lampada resterà ben ferma e posizionata correttamente.
Questo aspetto assume molta importanza in chi fa speleologia, ma anche per l’arrampicata e le ferrate. Perchè sul percorso possono esserci gallerie, o perchè l’escursione non è andata come previsto e il buio ci ha sorpresi.
Inoltre, in vie di arrampicata molto lunghe, la lampada può diventare fondamentale per continuare a scalare.
Esistono diversi tipi di clip e agganci. Consigliamo di valutare anche questo punto prima dell’acquisto.
Marchi principali
Tra le varie aziende che producono materiali per la montagna ce ne sono alcune che negli anni si sono specializzate o hanno ampliato notevolmente la scelta in fatto di caschetti.
Tra le più conosciute possiamo citare Salewa, Petzl, Grivel, Black Diamond, Mammut, Camp, Kong… Ce ne sono veramente molte.
Quasi tutte queste aziende hanno modelli diversi e di diverso prezzo, ma solitamente la qualità è buona anche nei caschi più economici.
Si cade quasi sempre in piedi.
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Consigli su come usare i caschi
Vediamo allora alcuni consigli da mettere in pratica quando dobbiamo utilizzare i caschetti in alpinismo.
Prima di partire per una ferrata o arrampicata, è bene controllare il casco: ha qualche difetto? Segni di usura importanti? Le cinghie sono a posto?
Quando poi dobbiamo indossarlo assicuriamoci che il casco sia posizionato correttamente sulla testa: non deve essere troppo spostato all’indietro, come spesso si vede fare. Deve restare orizzontale, con la fronte ben coperta.
Regoliamo la manopola o le cinghie. Il casco deve restare fermo, ma evitiamo di stringere troppo sulla testa o potrebbe darci fastidio. Questa regolazione può essere aggiustata durante l’escursione o la scalata, se sentiamo che non è buona.
Infine non dimentichiamoci di chiudere il sottogola. Ma non lasciamolo lasco, deve essere aderente, senza soffocare. Se proviamo a tirarlo in avanti esce dalla sua posizone sotto il mento? Allora forse non è regolato bene.
Consigli sulla manutenzione e quando cambiarlo
Il caschetto da arrampicata non va mai lasciato al sole, quando non si usa. A lungo andare il sole può indebolirne la plastica e renderlo più fragile.
Se dovesse sporcarsi, si può pulire con un panno e sapone neutro.
In caso di caduta o se abbiamo ricevuto una scarica di sassi, anche solo uno ma di un certo peso (ne basta uno delle dimensioni di una pallina da golf per fare seri danni, o anche più piccolo) il casco va cambiato.
A molti sembrerà una cosa assurda doverne comprare un altro anche quando il casco sembra avere ancora vita davanti. Succede di ricevere colpi importanti, ma non su rocce aguzze o taglienti, per cui non si nota un danno così evidente.
Ma va comunque cambiato, perchè la sicurezza potrebbe essere compromessa e al prossimo trauma potrebbe non funzionare come deve.
Altro motivo per sostituirlo con uno nuovo: se sono passati più di 5 anni. Sembrano pochi, e in effetti non sono molti, considerando che altri materiali durano più a lungo.
Ma i caschi possono deteriorarsi anche quando non li usiamo molto. Vogliamo dormire sonni tranquilli? Cambiamoli.
I 9 migliori caschi da arrampicata e ferrata
Petzl Meteor
Un casco con calotta esterna rigida. Molto ben ventilato, dall’ottimo comfort. Provvisto di clip per agganciare la lampada frontale o una visiera.
Ideale per l’alpinismo e l’arrampicata, può essere usato anche per sci alpinismo.
Molto compatto e leggero. Con Petzl difficilmente si sbaglia.
- Progettato per arrampicata, alpinismo e sci, il casco meteor leggero e compatto dispone di eccellente ventilazione e offre un comfort ottimale sia in estate che in inverno; il design avvolgente garantisce una maggiore protezione in tutta la testa
Black Diamond Vision MIPS
In schiuma composita, ma provvisto di un ulteriore parte superiore rigida, è un casco di elevata qualità. Leggero, dispone di clip per la frontale ed è molto ben aerato.
Presenta la nuova tecnologia MIPS, che aumenta la protezione da colpi ad angoli inclinati.
Decisamente un gran bel casco.
Petzl Sirocco
Altro casco della Petzl, che si denota per l’elevato comfort. Presenta un piastra in policarbonato sulla parte superiore, ma tutto il resto è costruito in schiuma EPP, che riesce a far “rimbalzare” i colpi subiti e mantiene un peso decisamente basso.
Prezzo competitivo considerando la qualità di questo casco da arrampicata.
Black Diamond Vapor
Altro modello della Black Diamond, questo Vapor ha un nome particolarmente azzeccato, perchè veramente leggerissimo. Ti dimentichi di averlo sulla testa.
Ben ventilato, in schiuma EPS, presenta un guscio in policarbonato con barre in carbonio.
Un acquisto perfetto per l’arrampicata.
- Come uno dei caschi più resistenti a base di schiuma della nostra collezione Black Diamond, la Vision MIPS è realizzata in schiuma composita EPP con EPS modellato e un guscio in policarbonato per proteggere dalle ammaccature. Allo stesso tempo, il casco è dotato della nuova rivoluzionaria tecnologia MIPS. Il sistema MIPS protegge la testa dalla forza di rotazione che si verifica in caso di urto quando il battito viene effettuato da un angolo inclinato.
- Questo sistema di protezione supplementare riduce la forza di rotazione derivante da un impatto. Grazie alla seconda calotta mobile montata tra il casco e la testa, l'energia non viene trasmessa alla testa, ma viene ridotta dal movimento tra la prima e la seconda scocca. La vestibilità migliorata sui lati e sul retro migliora la protezione e soddisfa i requisiti UIAA proposti.
- Le aperture di ventilazione posizionate strategicamente garantiscono la circolazione dell'aria nelle temperature più calde. Il sistema di fissaggio e il sottogola della visione sono leggeri e comodi, mentre le clip integrate della lampada frontale sono disposte in modo tale che non si aggrappino quando si sovrappongono le cinghie e l'arrampicata è possibile senza problemi dopo il tramonto.
Black Diamond Half Dome
Un casco dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, questo Half Dome è decisamente resistente e durevole. Chiaramente da qualche parte deve esserci un contro e sta nel peso: non é un casco leggero.
Ideale per ferrate.
- La Half Dome di Black Diamond è un casco molto popolare nella comunità globale di arrampicata.
- Ora questo casco popula?ren è stato donato un sistema di chiusura più semplice con rotella di regolazione utilizzabile e clip per lampada frontale sottili per maggiore comfort e facilità d'uso. Il sottogola lavorato migliora l'efficienza e la sicurezza sulla roccia.
- Calotta del casco in policarbonato con schiuma EPS modellata, sistema di chiusura semplice, clip per torcia frontale sottile e leggera, rotella regolabile con una sola mano, sottogola facilmente regolabile, taglia: S/M: 50-58 cm, M/L: 56-63 cm, peso: 330 g
Mammut Wall Rider
Casco cosiddetto ibrido.
Con tecnologie MIPS (Multi-directional Impact Protection System) e BPS (Brain Protection System) è un casco abbastanza pesante, ma non vi deluderà per quanto riguarda la protezione, che è veramente ottima.
É anche decisamente comodo da indossare.
- Materiale duro mammut.
- Casco per alpinismo, alpinismo e trekking, unisex, per adulti.
- Casco wall rider (2030-00141)
PETZL Borea
Un casco appositamente pensato per le donne, ma anche uomini, che portano i capelli lunghi, perchè ideato con una migliore vestibilità per andare incontro a questa esigenza.
Molto ben aerato. Adatto per diversi tipi di attività.
- Casco robusto e polivalente a protezione rinforzata per donna.
- Progettazione destinata alle donne: taglia specifica per le donne (52/58 cm) e girotesta con apertura marcata per portare il casco con i capelli lunghi raccolti a coda di cavallo. Il girotesta può essere fatto rientrare all’interno del casco per facilitare lo stoccaggio e il trasporto.
- Design avvolgente, abbassato sulla parte posteriore, per una protezione ottimale contro gli urti laterali, anteriori e posteriori (marchio TOP AND SIDE PROTECTION di Petzl).
Salewa Pura
Casco con calotta esterna rigida in ABS e calotta interna in polistirene espanso. Presenta imbottitura rimovibile per essere lavata.
Economico. Un po’ pesante, ma resistente.
Ideale per chi si sta avvicinando al mondo delle ferrate.
- Casco rigido in ABS con calotta interna in polistirene espanso
- Numerose opzioni di regolazione per una vestibilità ottima
- Quadrante di regolazione dell'altezza, facilmente azionabile con una mano
Salewa Vayu 2.0
Un altro casco del marchio Salewa degno di nota. Si tratta di un ibrido. Ventilazione ottima. Con calotta esterna in Carbo Nano Tech, fatto di carbonio al 30%. Molto resistente contro gli urti, grazie anche alla parte interna in EPP e EPS.
Ha una fibbia magnetica sotto il mento, per facilitare la chiusura.
Di contro troviamo il prezzo, un po’ elevato, e il peso. Ma viste le qualità, non ci si può proprio lamentare di questo caschetto, che vi accompagnerà nelle vostre migliori uscite.
- Costruzione ibrida, per un'ottima protezione all'impatto: guscio esterno robusto e protettivo in Carbo Nano Tech (CNT) polimerico-ceramico composito con il 30% di carbonio, per resistere alle cadute accidentali di massi; calotta interna in propilene espanso (EPP) e polistirene espanso (EPS), per assorbire l'impatto
- Miglior aerazione della sua categoria grazie alle ampie aperture sul guscio e sulla calotta
- Regolazione semplice, veloce e intuitiva (con una sola mano); l'intero sistema di regolazione è all'interno del casco