Il lago di Sorapis è forse il più bello e spettacolare delle Dolomiti, caratterizzato da una particolare tonalità di azzurro che gli conferisce una bellezza soprannaturale. Si trova in provincia di Belluno, nel comune della più famosa e splendida Cortina d’Ampezzo: la vicinanza a questa frequentatissima meta turistica, procura al lago un numero molto elevato di visitatori.
In realtà il posto regala la magia dei luoghi incantati e varrebbe la pena di partire già solo per fare questa escursione. È un bacino naturale di origine glaciale che viene alimentato dello scioglimento dei ghiacciai del gruppo dolomitico del Sorapis e, per preservarne le caratteristiche, dal 2019 è stata vietata la balneazione nelle sue acque.
Indice
Scheda Tecnica:
Difficoltà: facile
Tipo di percorso: E
Lunghezza TOTALE a + r: 13,1 Km
Durata TOTALE a + r: 4 h circa
Dislivello: 220 m
Punto più basso: 1805 m
Punto più alto: 1926 m
Luogo di Partenza: Passo tre Croci
Punti di appoggio: Rifugio A. Vandelli
Cartografia: Carta Tabacco 03 – Cortina d’Ampezzo e Dolomiti Ampezzane (clicca qui se hai bisogno di acquistarla)
Come arrivare al punto di partenza e dove parcheggiare
Ipotizzando la partenza dal centro di Cortina d’Ampezzo, bisogna imboccare la SS per Auronzo-Misurina. Percorso qualche chilometro, vi troverete al Passo Tre Croci dove poter lasciare l’auto nel parcheggio dell’albergo lì collocato o, in alternativa, ai bordi dell’ampio prato da cui parte il sentiero per compiere l’escursione.
Itinerario e sentieri da seguire
Il percorso più agevole da seguire è quello del sentiero CAI 215: una tranquilla passeggiata che richiede solo un pò di attenzione in più nel tratto finale per alcuni piccoli passaggi che però sono corredate da funi di acciaio per essere affrontati in assoluta sicurezza. Anche se parliamo di tratti lunghi poco più di un metro, è sempre meglio mantenere un atteggiamento prudente visto che le rocce potrebbero essere scivolose.
Il primo tratto di questo sentiero è largo e pianeggiante, praticamente una passeggiata. Dopo circa un quarto d’ora (con passo comodo!) il sentiero proseguirà per una piccola discesa e per un falsopiano ma, niente paura, è tutto molto ben segnalato. Per un’ora circa di cammino saranno queste le caratteristiche del percorso: non molto impegnative e con la possibilità di godere di panorami incredibili.
Sul fondo si potrà ammirare Auronzo di Cadore con la splendida cornice delle Marmarole e, sulla sinistra i Cadini di Misurina.
Dopo aver affrontato la prima salita si incontreranno i tratti più impegnativi di cui abbiamo parlato. In realtà sono ben attrezzati per essere affrontati in totale sicurezza ma, ovviamente, bisogna prestare attenzione. Il primo ‘impegno’ sarà una piccola arrampicata su un tratto di roccia di pochi metri: il cordino metallico rende la salita agevole anche per i non esperti. Subito dopo si incontrerà un balzello roccioso che però non creerà nessun problema grazie all’installazione di una scala metallica.
Infine la terza e ultima ‘parte difficile’: un sentiero a strapiombo. Anche questo in realtà è munito di fune d’acciaio ancorata alla parete ed è abbastanza largo da non creare problemi per il passaggio: se può servire a farvi sentire più sicuri o ad evitare le vertigini, portate con voi un bastone da trekking ma sappiate che il suo utilizzo è legato solo ad una personale esigenza non ad una reale necessità.
Superata questa terza e ultima difficoltà si affronterà l’ultimo tratto che, a volte, potrebbe presentarsi un pò fangoso quindi valutate bene le condizioni meteo. Ancora qualche tornante nel bosco e, dopo qualche minuto di cammino, vi troverete all’incrocio con i sentieri CAI 223 (che porta ai Tondi di Faloria) e 216 (direzione Forcella Marcoira). L’ultimo sforzo e sarete accolti dall’incanto del Lago di Sorapis: la vista vi ripagherà ampiamente dell’impegno affrontato.
Il servizio fotografico è d’obbligo: è infatti uno di posti più belli che vi potrà capitare di vedere, soprattutto se siete amanti della natura incontaminata!
Da lì nel giro di pochi minuti potrete raggiungere il Rifugio Vandelli in memoria del noto alpinista: vera e propria costruzione di montagna del Club Alpino Italiano che rimane aperto da giugno a settembre. Qui potrete degustare prodotti della gastronomia locale e continuare a godere della veduta offerta dalla sua posizione privilegiata. Una volta fatta la meritata sosta, il consiglio è di riprendere il sentiero per effettuare il percorso a ritroso.
Alternative al percorso:
Sempre partendo dal Passo delle Tre Croci, alle spalle dell’albergo, c’è un altro percorso che segue i sentieri CAI 213 e 216 che incrocia anche il 233 e si ricongiunge, nel tratto finale con il 215. Nel complesso risulta meno agevole di quest’ultimo perché più ripido, con più tratti esposti anche se attrezzati con funi d’acciaio.
Un’altra alternativa è il sentiero 217 che però non è attrezzato e quindi consigliabile solo ai più esperti. Prevede un dislivello di circa 600m partendo dall’Albergo Cristallo, nei pressi di Federavecchia.
E’ pericoloso?
Escursione facile ma allo stesso tempo con alcuni tratti esposti da fare attenzione. Nel sentiero 215 ci sono solo tre punti nei quali tenere un più alto livello di attenzione.
Abbigliamento e attrezzatura consigliata
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Quando andare?
Preferibilmente tarda primavera, estate ed inizio autunno. Con l’abbassamento delle temperature anche il percorso più semplice è idoneo solo agli esperti.
Curiosità:
Il nome del Passo delle Tre Croci è legato al triste destino accorso alla fine del ‘700 a una madre che, con i suoi due figli, era partita da Auronzo di Cadore nel tentativo di raggiungere Cortina d’Ampezzo in cerca di lavoro e, invece, aveva trovato la morte per assideramento proprio nei pressi del valico. In loro memoria sono state erette le tre croci che danno il nome al luogo.
Questo itinerario naturalistico e paesaggistico è anche fortemente intriso di storia. Proprio nei pressi del Passo delle Tre Croci, dove inizia il sentiero CAI 213, sono ancora visibili ben tre casematte costruite durante la seconda guerra mondiale, che avevano il compito di tutelare l’accesso alla statale delle Dolomiti e, conseguentemente, il confine.
Meteo
Dove dormire
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