Continuiamo con le nostre guide per gli appassionati di montagna. Oggi affrontiamo un argomento che può essere importante per tutti gli escursionisti e alpinisti: il meteo.

Come molti sapranno si tratta di un tema davvero rilevante, perché a tutti sarà capitato di trovarsi nel bel mezzo di un temporale, o nella nebbia, o a dover fare i conti con il freddo o il vento.

Abbiamo quindi deciso di scrivere questo articolo per dare alcuni consigli che riteniamo possano essere utili, soprattutto ai principianti.

Perché è importante conoscere il meteo

Avere qualche nozione di meteorologia è davvero importante per chi frequenta la montagna. Come si diceva prima, prima o poi capita a tutti di ritrovarsi ad avere a che fare con condizioni meteo non ideali. Sapere come comportarsi sia prima della partenza che durante l’escursione è molto importante per evitare problemi.

Purtroppo gli incidenti (anche fatali) dovuti al meteo non mancano. E se da un lato siamo tutti d’accordo che una certa componente di rischio è inevitabile quando si è in montagna, dall’altro troppo spesso questi incidenti si verificano per mancanza di preparazione.

Ribadiamo che può capitare a chiunque di avere problemi, anche a persone esperte e preparate. Potremmo citare molti casi di guide alpine che si sono ritrovate in difficoltà o hanno perso la vita come conseguenza di condizioni meteorologiche avverse. Ma quel che è certo è che più elevata sarà la nostra conoscenza e preparazione, minori saranno le probabilità di ritrovarsi nei guai, e sicuramente migliori saranno le nostre chance di uscirne indenni.

I casi e le situazioni possono essere molto diverse, ma in conclusione possiamo affermare che perdere un po’ di tempo per capirne di più di questi fenomeni non è affatto una perdita di tempo. Inoltre alcuni concetti sono davvero interessanti anche in senso generale, per saperne di più di come funzionano gli elementi con i quali abbiamo a che fare ogni giorno, anche nella nostra vita quotidiana.

Iniziamo allora a vedere i punti principali che riguardano meteo ed escursioni in montagna.

Escursioni in montagna e meteo: alcune nozioni di base

La temperatura

Come sappiamo la temperatura cambia man mano che saliamo: diventa più fredda. Quanto più fredda? In genere si abbassa di circa 6,5° ogni 1000 metri, quindi se a 100 metri sul livello del mare abbiamo 20°, ne avremo circa 13-14 a 1100 metri.

Questo semplice calcolo ci aiuta a stabilire, anche se in modo approssimativo, quanto freddo potremmo sentire se decidessimo di andare a fare un’escursione in montagna.

Un particolare fenomeno che potremmo incontrare in montagna è l’inversione termica. Questo termine sta ad indicare che, a differenza di quanto normalmente avviene, in alcuni giorni d’inverno salendo di quota potremmo incontrare un aumento di temperatura, anziché una diminuzione. Questo avviene perché quando durante il giorno abbiamo temperature basse può accadere che i raggi del sole non riescano a riscaldare a sufficienza il suolo; quando poi il sole tramonta, l’aria più vicina al suolo si raffredda più velocemente di quella più alto. Abbiamo quindi più freddo in basso e più caldo in alto, ovvero temperature più elevate man mano che saliamo di quota.

Questo fenomeno è spesso accompagnato da nebbia o foschia, e tra le altre cose rappresenta anche un problema, soprattutto nelle città, perché vede una forte concentrazione di inquinamento nell’aria.

Pressione e umidità

Conoscere la pressione ci interessa perché quando è bassa tende a salire e questo porta alla formazione di nubi (e quindi di eventuale brutto tempo). Se invece è alta significa che scende e questo generalmente porta a condizioni di bel tempo.

Se l’umidità dell’aria arriva al 100% il vapore acqueo si condensa e avremo la formazione di nuvole.

Queste si formano quando avviene un raffreddamento delle masse d’aria. Vediamo allora di capirne di più sulle nuvole.

Le nuvole

Le nuvole sono classificate in varie categorie e tipi. Ce ne sono molte: cirri, cirrocumuli, etc. E si differenziano appunto per la forma, o per la trasparenza, o per altre caratteristiche. Ma quello che interessa a noi è capire come riconoscere quelle nuvole che potrebbero generare dei temporali. Perché, come dicevamo più sopra, è una delle situazioni più frequenti e più pericolose.

E nonostante controllare le previsioni prima di partire da casa sia sempre necessario, le cose potrebbero cambiare improvvisamente. E sapere come “leggere” le nuvole ci permette anche di riconoscere quelle più insidiose.

Per saper leggere tutti i segni delle nuvole bisognerebbe frequentare un breve corso specifico, ma possiamo comunque capire come si evolverà il meteo dalla presenza o meno di un particolare tipo di nube, i cosiddetti cumulonembi. Per dirla in modo molto semplice, questo tipo di nuvole si formano in seguito a diverse fasi distinte, in cui un Cumulo inizia ad allungarsi e ad alzarsi verso l’alto. Se la nube non raggiunge una quota molto elevata, le gocce di cui è composta non passano allo stato solido, o magari solo in poca quantità. E inoltre la nube può anche dissolversi senza creare alcun problema.

Ma se invece continua a salire potrebbe succedere che le gocce si congelino, aumentando ancora di più l’altezza della nuvola e provocando la caduta delle gocce e quindi causando pioggia forte o grandine.

La forma dei cumulonembi è riconoscibile perché sviluppata in altezza, come delle torri cilindriche, spesso con presenza di un appiattimento nella parte inferiore e anche nella parte superiore, simile ad una incudine. A volte si può notare che la parte superiore è più luminosa di quella inferiore.

Dovessimo notare la formazione di queste nubi vicino a noi, meglio scendere dalla montagna.

Il temporale

I temporali sono una delle peggiori condizioni in cui ci possiamo ritrovare quando siamo in montagna.

Pensiamo a quanto avviene in pianura: noteremo un abbassamento della temperatura, l’alzarsi del vento, pioggia, grandine, tuoni e fulmini.

In montagna questi fenomeni possono essere amplificati e percepiti in maniera molto più netta. Inoltre quando siamo in città o in un paese possiamo facilmente trovare riparo, basta entrare in casa o proteggersi sotto un fermata dell’autobus, o in un negozio. Se siamo bagnati fradici basterà cambiarsi o entrare in un luogo caldo. In montagna, invece, le cose non sono così semplici.

Innanzitutto la temperatura è già inferiore rispetto alla pianura, perciò se questa si abbassa ulteriormente sarà molto più probabile avere condizioni di freddo intenso, anche in piena estate. Se piove e ci si bagna, la sensazione di freddo aumenterà terribilmente, specialmente se in presenza di vento. Diventa fondamentale sapersi proteggere e mantenere una temperatura adeguata per evitare problemi di ipotermia.

Inoltre i temporali, portando pioggia, creano un terreno instabile perché lo rendono scivoloso: pensiamo alle rocce bagnate, o al fango che si forma, o ancora all’erba bagnata che provoca cadute. Vedremo la questione terreno tra un attimo.

I fulmini

Altro fenomeno molto pericoloso è quello dei fulmini. Oltre ovviamente alle manifestazioni visive che possiamo notare, la presenza di fulmini può essere indicata anche dall’aumento della carica elettrostatica che si manifesta in 3 modi:

  • capelli e peli che si rizzano
  • ronzio che potremmo sentire provenire dagli oggetti metallici
  • sorta di fiammelle di colore bluastro che si notano sugli oggetti metallici

In questi casi è assolutamente necessario liberarsi di tutto quello che è metallico, che siano i bastoncini da trekking, moschettoni, e via dicendo, mettendoli lontani da noi.

Ovviamente ci si deve allontanare da chiodi in parete, da vie ferrate e da ogni struttura metallica che possiamo avere nelle vicinanze. Altro punto fondamentale: non restare in luoghi come vette, creste o simili, ma non è consigliato nemmeno rifugiarsi in una grotta. Per quanto possa sembrare strano, anche in questi luoghi potremmo essere in pericolo. Se proprio non si può fare a meno di entrare in una grotta, meglio stare lontani dalle pareti.

Inoltre non ripariamoci sotto ad alberi isolati. Se siamo nel bosco è più sicuro.

Le difficoltà legate al terreno

I fulmini sono un evento estremo (che però accade sempre più di frequente), ma non sempre è necessario essere così sfortunati, anzi… i pericoli maggiori sono sotto ai nostri piedi.

Secondo i dati, la causa più diffusa di incidenti in montagna è costituita proprio da scivolate e cadute, e gli escursionisti sono coloro ai quali succedono più incidenti.

Questo dato ci fa anche capire che sport più impegnativi e rischiosi, come può essere ad esempio l’alpinismo o l’arrampicata, hanno si maggiori pericoli, ma il livello di preparazione di chi li pratica è di solito maggiore della gran parte degli escursionisti. Questo porta ad avere meno incidenti, nonostante siano sport più rischiosi.

Dicevamo delle cadute. Basta pensare alle condizioni del terreno, ad esempio durante o dopo un temporale, per capire quanto possa essere pericoloso camminare in montagna.

Vediamo le situazioni di pericolo più comuni.

Erba bagnata

Con la pioggia alcuni pendii erbosi che in giornate di sole ammiriamo per la loro bellezza possono diventare veri scivoli. Se questi pendii vedono la presenza di rocce, alberi, o magari di strapiombi possiamo capire subito la loro pericolosità.

Il fatto che siano semplici prati ci fa a volte sottostimare il pericolo, ed è proprio quando succedono i guai.

Rocce bagnate

Come per l’erba, anche le rocce possono costituire un rischio perché diventano scivolose, e quando ci appoggiamo sopra il piede, specialmente in discesa, possono farci volare. Se siamo in un tratto esposto rischiamo molto, bisogna stare molto attenti a dove si appoggiano i piedi.

Fango

Il fango è un altro pericolo che possiamo trovare sui sentieri. Tra l’altro si accumula sulla suola degli scarponi, rimane attaccato, e può ulteriormente diminuire l’aderenza.

Ghiaccio

Ovviamente è il peggiore di tutti. Il ghiaccio lo possiamo trovare soprattutto d’inverno, ma anche d’estate si può formare, tra l’altro a volte basta un sottilissimo strato, invisibile, per farci scivolare. I ramponi, anche quelli semplici, possono venirci in aiuto. E molta cautela dopo una pioggia.

Controllare il meteo prima dell’escursione

Anche qui è banale dirlo, ma quanti principianti ancora non controllano le previsioni prima di organizzare un’escursione?

Dovrebbe essere la prima cosa da fare.

Chiaro che dipende anche dal tipo di giro che si intende fare: se vogliamo fare un’escursione a bassa quota, il cui percorso passa principalmente su strade forestali, nel bosco, senza pericoli importanti, potremmo anche decidere di andare comunque. Non sarebbe molto appagante camminare tutto il tempo sotto la pioggia, ma i rischi in questo caso sarebbero minimi.

Ma se invece il tragitto prevede passaggi in quota, tratti ripidi, punti esposti, creste o altro, forse è il caso di rimandare ad un altro giorno. Certo, è frustrante, ma in questo modo staremo molto più tranquilli e ci godremo meglio la nostra giornata.

Ci sono molti siti su cui poter vedere le previsioni, ma noi consigliamo di affidarsi a quelli dell’Arpa, cioè l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che di solito hanno previsioni attendibili e hanno una specifica sezione dedicata ai monti.

Nulla toglie che possiate usare il vostro sito preferito, ma accertatevi che diano indicazioni abbastanza corrette.

Come capire se il meteo sta peggiorando

Controllare le previsioni a casa è fondamentale, ma cosa succede se alla fine il tempo fa come gli pare e ci fa trovare nuvoloni neri?

Come dicevamo, la presenza di cumulonembi è un segnale che ci può far preoccupare. Ma ci sono altre indicazioni che possiamo dare per capire se il meteo sta peggiorando. Ad esempio se la pressione si sta abbassando, il che è rilevabile da molti orologi GPS con barometro. Anche l’abbassamento della temperatura in estate può essere un ulteriore segnale, mentre in inverno è invece un suo innalzamento a doverci preoccupare.

Un altro aspetto che può indicare tempo in peggioramento è l’aumento dell’umidità.

Il giusto abbigliamento da avere

Abbiamo visto alcune nozioni di meteorologia, ma ora che ne sappiamo qualcosa di più dobbiamo anche essere sicuri di essere pronti per affrontare eventuali situazioni di meteo brutto in montagna.

Chiaramente è molto importante cercare di evitare di fare escursioni quando non c’è bel tempo, quindi vedere le previsioni prima di partire è sempre consigliato. Ma come dicevamo il meteo in montagna può essere imprevedibile e quindi è molto probabile che ci capiti di ritrovarci sotto ad un bel temporale.

Uno degli aspetti fondamentali per limitare i rischi, è quello di avere un buon equipaggiamento. Questo significa che dobbiamo essere ben protetti dal freddo, dalla pioggia, dal vento, e che dobbiamo avere anche delle calzature adatte che possano limitare le cadute.

In generale possiamo dire che è necessario avere sempre con noi:

Giacca anti-pioggia

La giacca è parte integrante della nostra attrezzatura. Non esiste giorno in cui la si può lasciare a casa: in tutte le stagioni, in qualunque condizione meteo, la giacca va sempre messa nello zaino. Ce ne sono di molti tipi e spessore. Quale scegliere? Ecco i nostri consigli qui di seguito nell’articolo Le migliori giacche hardshell e Le migliori giacche antipioggia. Con queste potremmo stare molto più tranquilli.

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Maglia/pile

Avere una maglia calda è sempre consigliato, anche se le temperature sono elevate. Dovessimo prenderci la pioggia, potremmo rapidamente mettere qualcosa di caldo sotto la nostra giacca e sentirci molto meglio. Anche qui la scelta è molto vasta, possiamo avere dei semplici pile oppure maglie più elaborate, come quelle in lana merino, ad esempio. Per sapere cosa scegliere vedi il nostro articolo sui migliori pile e maglioni per la montagna.

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Cuffia e guanti

Le estremità de nostri arti, sia gambe che braccia, sono tra le parti più sensibili al freddo del nostro corpo. Anche in estate è bene averli con noi, soprattutto se siamo in alta quota dove le temperature possono precipitare.

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Pantaloni lunghi

La maggior parte degli alpinisti e degli escursionisti con esperienza va in montagna con i pantaloni lunghi. Il motivo è che proteggono dall’acqua, dalle rocce, anche dalle zecche. Assicuriamoci di avere un modello resistente ma anche traspirante, così la sua lunghezza non ci darà troppo caldo nei momenti di sudorazione intensa.

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  • Pantaloni Montagna Uomo: Pantaloni da trekking intorno alle parti del Knorne per raffreddare il raffreddamento mentre escursioni e rendono i pantaloni liberi per renderlo più comodo per le caratteristiche pratiche sportive. Pantaloni da trekking rimovibili a due tagli, realizzati con cerniera sul ginocchio, rimosso direttamente i pantaloni per diventare uno stile corto, specialmente per la primavera, la stagione estiva e autunnale.

Scarponi o scarpe da montagna

Potrà sembrare banale ribadire questo concetto, ma i casi di persone che affrontano la montagna in normali scarpe da ginnastica sono ancora molti.

C’è un motivo se chi ha esperienza consiglia di avere gli scarponi, o almeno delle buone scarpe da trekking o da avvicinamento. A differenza delle scarpe da città, quelle realizzate per la montagna hanno alcuni importanti differenze. La prima è sicuramente la suola: per aumentare l’aderenza sul terreno vengono applicate particolari suole con tasselli ben marcati e vengono usate mescole specifiche che riescono a dare migliore trazione su roccia e fango. Inoltre le scarpe da montagna aumentano anche la protezione generale del piede: sono di solito robuste, sia sotto che tutto attorno, per proteggere il piede da eventuali colpi con il terreno, rocce, radici. Ma lo proteggono anche dall’acqua. Hanno anche una maggiore stabilità, ovvero sostengono efficacemente il piede. Per sapere quali scarponi scegliere, abbiamo un articolo dedicato.

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Ghette

In presenza di neve o forte pioggia è consigliato avere anche le ghette, che proteggono il collo del piede e impediscono all’acqua di entrare negli scarponi. Mantenere i piedi caldi è estremamente importante, meglio quindi averle con noi se sappiamo già alla partenza che le condizioni saranno quelle citate.

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Telo termico

Questo piccolo accessorio è tanto economico quanto vitale. Realizzato in un materiale simile alla carta stagnola, il telo termico o coperta termica si usa nelle situazioni di emergenza in cui il freddo è intenso, ma anche quando la temperatura non è molto bassa, perché spesso ci vuole poco a sentire freddo quando si è sudati e ci si ferma.

Basta avvolgersi nel telo per aumentare la temperatura corporea, proprio perché grazie al tipo di materiale riesce a tenere il calore all’interno e anche ad attrarlo dall’esterno. A volte può davvero salvare la vita.

Kit medico

Un altro accessorio che dovrebbe esserci nel nostro zaino ma che troppo spesso viene sottovalutato, il kit medico è la classica cosa che viene usata raramente e perciò si commette l’errore di pensare che non serva portarselo dietro. Poi quando serve davvero ci troviamo nei guai se non ce l’abbiamo…

Se ne trovano di già pronti, molto comodi, compatti, e quindi non è per forza necessario farsene uno da zero. Non sono sempre economici, ma se pensiamo alla loro importanza diventa subito chiaro che sono soldi ben spesi. Non appena ce ne siamo procurati uno, non mettiamolo nello zaino e basta, cerchiamo di capire cosa c’è all’interno, come si usa e in che situazioni. Altrimenti in un momento di emergenza non sapremo da dove cominciare e rischieremo di perdere tempo prezioso.

Proteggere la roba nello zaino

Attenzione a mettere la roba nello zaino senza proteggerla dalla pioggia: se non abbiamo una sacca impermeabile per coprire il nostro zaino è consigliato procurarsene una.

In alternativa possiamo mettere i vestiti di ricambio o le maglie in sacche impermeabili e inserirle nello zaino. Questo ci permetterà di avere indumenti asciutti, pronti per essere indossati dopo una pioggia battente.

Evitiamo di usare normali borsette di plastica, non tengono sufficientemente. Meglio orientarsi verso sacche da alpinismo che costano di più ma proteggono decisamente meglio.

Ritrovarsi con il ricambio (maglietta, calzini) fradicio quando già siamo raffreddati può essere fastidioso ma anche pericoloso. Inoltre dobbiamo cercare di proteggere anche eventuali guanti o cuffie, se non li stiamo usando.

Avere una sacca dedicata permette anche di conservare apparecchi elettronici come il cellulare o eventuali palmari GPS all’asciutto. Il che è davvero fondamentale per poterli usare in situazioni di vera emergenza.

Conclusioni su escursioni in montagna e meteo

Abbiamo visto perché è importante conoscere il meteo, alcune nozioni di base come la temperatura, la pressione, il formarsi delle nubi e dei temporali. Inoltre abbiamo dati alcune indicazioni sull’abbigliamento da avere e cosa portare per poter riuscire ad affrontare meglio eventuali situazioni di tempo brutto.

Non ci resta che ricordarvi che frequentare la montagna è sempre bellissimo, ma è necessario essere adeguatamente preparati ad ogni evenienza. In ambiente naturale non si scherza, i pericoli e i rischi sono presenti sempre. L’importante è sapere come ridurli il più possibile.