Che si faccia trekking, trail running, mountain bike o altri sport, frequentare la montagna comporta, purtroppo, alcuni rischi.
Gli incidenti accadono sempre, soprattutto in estate, quando l’afflusso di appassionati cresce e le montagne vedono la presenza di centinaia di escursionisti e bikers.
La buona notizia è che gran parte dei rischi possono essere ridotti al minimo se sappiamo come fare, ecco perché abbiamo pensato a questa guida, che è pensata soprattutto per chi non ha molta esperienza.
Indice
Chi deve fare attenzione
Ovviamente chiunque vada in montagna. Ma facciamo alcuni esempi prendendo in considerazione i più comuni frequentatori della montagna, ovvero chi fa escursioni, chi corre in montagna e chi invece va in mountain bike.
Escursionisti
Purtroppo sono davvero tanti gli incidenti che accadono agli escursionisti. Non solo ai principianti, ma anche a chi ha più esperienza, anche se meno probabile.
Uno dei comuni errori è il fatto di essere convinti che l’escursione sia facile e quindi questo ci porta a sottovalutare i pericoli.
Anche se il giro che abbiamo in mente è semplice, non dobbiamo mai dimenticare che a causa del meteo o della stanchezza o di altri fattori quella che era programmata come una facile escursione può rivelarsi molto più impegnativa, sia per le difficoltà che in termini di tempo.
Molte volte le tragedie accadono in circostanze banali. Un sentiero di facile percorrenza, ma che prevede magari un breve tratto leggermente più esposto può essere il luogo di incidenti fatali.
Conoscere l’ambiente, sapere cosa portare nello zaino, etc. sono le condizioni indispensabili per muoversi insicurezza. Anche il nostro livello di allenamento e la capacità di affrontare situazioni difficili sono fondamentali.
Alpinisti e climber
É chiaro che nel caso dell’alpinismo e di chi arrampica i rischi aumentano rispetto ad una normale escursione. Perché l’alpinismo prevede di cimentarsi in situazioni più complicate, dove è richiesta più preparazione. Ad esempio fare una via normale, ovvero la via più semplice che porta in vetta, può prevedere passaggi in cui si devono usare anche le mani, a seconda del grado; magari bisogna legarsi in cordata con in compagni; può farci trovare chiazze di neve che bloccano il sentiero, ghiaccio su cui è necessario muoversi con i ramponi.
Inoltre di solito ci si muove a quote più elevate rispetto all’escursionismo classico, il che significa fare i conti con temperature inferiori, condizioni meteo anche estreme.
Tutto questo significa che ci deve essere una conoscenza maggiore delle tecniche e dei materiali e che non si può improvvisare.
Trail runner
Nel caso dei trail runner, ovvero di chi ama correre in montagna, la situazioni di pericolo possono essere molte. Questo è dato dal fatto che da un lato correndo su terreni sconnessi e con molti ostacoli (pensiamo alle rocce, sassi, radici…) siamo più esposti a cadute e scivolate. Si corre anche in discesa, il che vuol dire che bisogna avere ottima coordinazione e esperienza.
Dall’altro lato i runner di montagna sono soggetti alle evoluzioni meteo come gli escursionisti, ma con lo svantaggio che spesso non possono portare tanto equipaggiamento quanto ne può stare in uno zaino da trekking.
Amanti della mountain bike
Pedalare sui sentieri è un’attività stupenda e che di solito di fa in zone relativamente sicure. Ma anche qui ci possono essere pericoli legati al meteo, alle condizioni del percorso o alla nostra preparazione fisica. Le cadute ci sono, specialmente sulle parti più sconnesse.
Ci sono poi biker che si cimentano su percorsi esposti, al limite di burroni, che rischiano molto, talvolta senza esserne pienamente consapevoli.
Ovviamente ci sono anche altri sport che prevedono dei rischi, ma ci siamo limitati a citare i principali e più diffusi.
Sia che si tratti di bici o camminate o arrampicate, i pericoli possono essere suddivisi in due grandi categorie: quelli dipendono da noi e quelli che invece dipendono dall’ambiente e da fattori esterni. Vediamo di capirne di più.
I pericoli che dipendono da noi
Forse non tutti ci pensano, ma gran parte dei pericoli che troviamo in montagna dipendono proprio da noi e non dalla montagna stessa. Infatti la scarsa preparazione, l’ignoranza, l’incoscienza sono tutte condizioni che ci mettono a rischio, a volte molto più delle difficoltà oggettive dell’ambiente stesso. É necessario essere preparati su diversi aspetti, ad iniziare da quello fisico.
Preparazione fisica
Una delle più ovvie è la preparazione fisica della persona. É necessario sapere in che stato siamo fisicamente, cioè se siamo allenati abbastanza per poter affrontare quello che abbiamo in mente di fare. Troppo spesso si sopravvalutano le proprie capacità e si finisce con l’accorgersene troppo tardi.
Un esempio: facciamo una vita sedentaria, non facciamo alcuno sport, ma decidiamo di fare un’escursione che prevede 1300 metri di dislivello. Magari la giornata può finire nel migliore dei modi, senza problemi, ad eccezione di un bel mal di gambe. Ma potrebbe anche prendere una brutta piega e lasciarvi bloccati in quota perché troppo stanchi per scendere, oppure perché c’è un temporale ma si è talmente esausti da non riuscire a prendere una decisione sul da farsi. In questi casi, anche in presenza di sentieri molto facili, può essere necessario l’intervento dell’elisoccorso, che tra l’altro in alcune regioni non è affatto gratuito.
Per avere una buona preparazione fisica si può fare un po’ di palestra. Andare in montagna a camminare ogni fine settimana è però il modo ideale. O anche meglio se camminiamo anche durante la settimana, anche in città, o magari facciamo un po’ di corsa o trail running. La parola chiave è abitudine: se abituiamo il corpo poi sarà molto più facile chiedergli uno sforzo maggiore.
Il grado di allenamento richiesto dipende poi da cosa intendiamo fare: per escursioni facili può bastare un allenamento di base, ma per alpinismo deve essere fatto più seriamente, e ancor di più quando facciamo corsa in montagna o arrampicata.
Preparazione mentale
La montagna può richiedere sforzo fisico intenso, ma anche a livello mentale può essere impegnativa. Questo è particolarmente evidente nelle situazioni di pericolo, ad esempio un temporale, o nel caso in cui il nostro compagno/a di escursione si trovasse in difficoltà. L’ansia, l’agitazione, il nervosismo e la paura possono prendere il sopravvento e farci prendere decisioni sbagliate o affrettate.
Riuscire a mantenere il controllo non è semplice, talvolta anche per chi è esperto non è facile. Ma maggiore è l’esperienza e la conoscenza tecnica e maggiore sarà la facilità nello scegliere cosa è giusto fare. Ecco perché è necessario procedere per gradi, abituandosi alle varie situazioni che la montagna ci pone davanti in modo graduale, ad esempio iniziando con giri molto semplici, per poi aumentare di durata, lunghezza o magari iniziando a provare qualche ferrata, poi una via normale, e così via.
Recenti studi danno spunti molto interessanti sul ruolo della mente in situazioni di fatica, arrivando a dire che in tante occasioni la capacità di sopportare deriva più dal cervello che dai muscoli. Questo ci fa capire quanto sia rilevante abituarsi allo sforzo per mezzo di esperienze dirette.
Preparazione tecnica
Un altro grosso fattore che incide notevolmente sulla sicurezza è la nostra preparazione tecnica. Questa include molti aspetti, dalle conoscenze tecniche generali, all’abbigliamento da mettere, al materiale da portare, fino anche all’alimentazione.
Se non abbiamo mai fatto montagna un buon consiglio è quello di affidarsi a chi ha esperienza. Un esempio può essere partecipare alle uscite organizzate dal CAI, oppure iscriversi ad uno dei loro corsi di escursionismo o alpinismo, che sono tra l’altro ottime opportunità per conoscere altri appassionati.
Lo stesso vale per i corsi offerti dalle guide alpine. Quasi sempre si tratta di esperti davvero ben preparati, che prima diventare guide devono passare esami rigorosi e che ci possono insegnare moltissimo.
Altrimenti un’altra soluzione è farsi accompagnare da un amico che ne sa più di noi. Infine si può anche essere autodidatti, l’importante è, come dicevamo, fare le cose con gradualità.
Abbigliamento
Quello che indossiamo dipenderà dal tipo di percorso, dalla stagione e così via. Ma ci sono alcuni indumenti che devono sempre esserci: la giacca anti-pioggia deve sempre essere inclusa nel nostro zaino, assieme a una maglia calda. Ripetiamo che vanno sempre portate, anche quando fa un caldo infernale, perché non possiamo sapere come evolverà il meteo, anche se abbiamo visto le previsioni. Un classico esempio di errore del principiante è non portare la giacca anti-pioggia perché tanto “il tempo è buono”. Se ci si bagna si sentirà molto più freddo e saremo esposti anche al vento.
Avere sempre qualcosa per coprire la testa, perché in quota il sole picchia più forte e i colpi di sole non sono rari; e magari portare dei guanti.
Attrezzatura
In montagna bisogna portare tutto il necessario cercando di non sovraccaricare lo zaino. Anche questo diventa più facile con l’esperienza, ma in ogni caso bisogna essere sicuri di aver portato tutto quello che ci potrà servire, anche in caso di emergenza. Ovviamente la quantità e il tipo di attrezzatura dipenderà da cosa vogliamo fare.
Se intendiamo fare un’escursione avremo lo zaino, magari i bastoncini (importanti per non affaticare troppo le gambe), ovviamente delle borracce o dei thermos in cui mettere la nostra scorta di acqua, tè o altro liquido a piacere; il kit medico contenente garze, disinfettanti, forbici e il telo termico, che è un altro oggetto che non pesa nulla e che è necessario avere sempre con noi. Un altro oggetto importante è la lampada frontale, che troppe volte lasciamo a casa pensando che tanto torneremo prima del buio e poi un imprevisto ci fa cambiare i nostri piani…
I ramponcini possono essere davvero utili dovessimo trovare un tratto di neve o ghiaccio, e questo può succedere anche in piena estate su percorsi relativamente semplici. Molto utile può essere un orologio GPS o un palmare che oltre a darci informazioni sul dislivello fatto ci possono informare sull’evoluzione del meteo ed eventuali pericoli. Inoltre molti palmari includono opzioni per inviare messaggi e chiamate di emergenza in caso di necessità.
E chiaramente corde, imbrago, caschetto, etc. nel caso volessimo fare una ferrata o arrampicare.
Infine attenzione agli occhi: il riflesso del sole su neve e ghiaccio può essere veramente intenso e provocare problemi seri alla nostra vista. Premesso che in generale se si va in montagna bisognerebbe sempre proteggere gli occhi dal sole, se intendiamo fare ghiacciai dobbiamo avere lenti con filtro di categoria 4, la più elevata, che ci garantirà una protezione completa.
Ciò che è importante sottolineare è che è necessario capire cosa ci serve e dedicare un po’ di tempo prima dell’escursione alla preparazione del materiale, perché se dimentichiamo qualcosa potremmo pentircene moltissimo nel momento del bisogno
Alimentazione
Non alimentarsi correttamente può portare a sentire maggiore stanchezza, fatica, indebolimento. In questi casi la nostra capacità di giudizio viene alterata e peggiora. Lo stesso vale, e anzi è addirittura più importante, per l’idratazione. Sempre meglio avere un po’ di acqua e cibo in più.
Anche la scelta di cosa mangiare è rilevante: un esempio di un buon alimento per le escursioni è la frutta secca come noci, nocciole, mandorle, uvetta, etc.
Vedi anche la nostra guida su cosa portare per un’escursione in montagna.
I pericoli che dipendono dall’ambiente
Abbiamo visto i rischi che dipendono da noi. Ma ora vediamo invece quelli che dipendono dall’ambiente in cui ci troviamo, che possono essere altrettanto pericolosi.
Meteo
Il meteo può diventare un grosso problema in montagna. Purtroppo ci sono sempre casi di persone che si trovano in difficoltà o addirittura perdono la vita a causa del meteo. Esempi di alpinisti ed escursionisti ce ne sono tantissimi, ma anche di biker o trail runner, non ultimo la tragedia in Cina dove durante una gara di ultrarunning sono morte 21 persone.
Il freddo è sicuramente uno dei pericoli maggiori. La temperatura può calare improvvisamente e se non siamo ben equipaggiati rischiamo l’ipotermia e l’assideramento. Per chi non non conosce la montagna è bene sempre ribadire che queste situazioni non si verificano solo d’inverno, anzi. I casi di ipotermia in piena estate sono comuni.
Temporali: altra situazione di pericolo è rappresentata dai temporali che in montagna possono essere davvero violenti. La pioggia crea fango e rende il terreno più scivoloso, anche sulle rocce, e il vento può farci raffreddare rapidamente. La temperatura esterna può essere ad esempio di 10 gradi, ma potremmo sentirne 5 o anche zero per effetto del cosiddetto Windchill, che ci fa percepire temperature ben inferiori a quelle reali.
Ma anche un altro elemento può costituire un grosso pericolo: i fulmini. Se siamo in vetta, in cresta o in altre situazioni simili possiamo essere colpiti. Il pericolo ovviamente aumenta se indossiamo metalli: moschettoni e materiale vario che contiene metallo deve essere allontanato da noi. Questo vale anche per i bastoncini da trekking. E chiaramente se siamo impegnati in una ferrata è necessario allontanarsi il prima possibile da chiodi, fittoni e funi di metallo.
Un altro nemico di noi appassionati di montagna è la nebbia. Per chi non ha esperienza diretta la nebbia può sembrare solo un fastidio, ma in realtà può essere una vera trappola. Non permettendoci di capire la direzione giusta (a meno che non ci sia un chiaro sentiero) ci porta a vagabondare e a correre dei pericoli reali, come l’avvicinarsi troppo a punti esposti.
Tipo di terreno
Nel caso dell’escursionismo, ma anche in mountain bike bisogna stare molto attenti al terreno, che essendo di montagna sarà quasi sempre non regolare e comporterà dei pericoli.
La presenza di rocce, radici e sassi può far inciampare; se invece è bagnato rischiamo di scivolare. Questo può portare a cadute: se accadono su percorsi semplici magari ce la caviamo con qualche graffio, ma se invece ci troviamo in punti esposti e pericolosi, le conseguenze potrebbero essere molto più gravi.
Accade spesso che ci si trovi in pericolo anche su pendi erbosi che a prima vista possono sembrare facili. Infatti se questi sono bagnati le probabilità di scivolare aumentano esponenzialmente.
Il ghiaccio è un altro pericolo che possiamo incontrare. L’utilizzo di ramponi, che siano da alpinismo o da escursione, può essere molto utile. Ma a volte si può trovare ghiaccio in forma un po’ più subdola, non lo si nota perché presente sotto forma di un leggero strato che ricopre rocce ed erba, e quindi estremamente pericoloso in zone con forti pendii.
Caduta sassi
Un altro rischio molto comune in montagna è la caduta di rocce e sassi dall’alto. Questo può succedere per vari motivi: sopra di noi ci sono altri escursionisti che accidentalmente muovono sassi; magari ci sono animali come camosci e simili che spostandosi colpiscono frammenti di roccia che inevitabilmente rotolano verso il basso; oppure la causa può semplicemente essere l’erosione, che avviene continuamente in montagna. In quest’ultimo caso ci si può anche informare sul tipo di roccia che incontreremo.
Il casco è sicuramente importante in questi casi, da mettere non solo quando arrampichiamo o siamo in ferrata, ma anche mentre camminiamo vicino a pareti che potrebbero scaricare.
Animali
La montagna in quanto ambiente naturale prevede ovviamente la presenza di animali.
Tra questi ci sono degli insetti che possono veicolare alcune malattie gravi come la TBE e il morbo di Lyme, parliamo ovviamente delle zecche. Esiste un vaccino per la TBE che funziona molto bene e che gran parte dei frequentatori assidui di montagna fanno. La TBE può infatti essere molto pericolosa e mettere e rischio la nostra vita. Invece per il morbo di Lyme non esiste vaccino, ma si può quasi sempre curare se viene preso per tempo.
In caso di morso di zecca è necessario estrarla tramite apposita pinzetta, senza applicare alcuna soluzione liquida o olio. Nelle settimane successive bisogna controllare la parte del corpo colpita per vedere se appare una chiazza rossa che potrebbe indicare l’infezione del Lyme. E in ogni caso se compare febbre o altri sintomi è necessario rivolgersi subito al medico.
Altri animali che possono essere aggressivi sono il cinghiale e l’orso. In entrambi i casi gli attacchi sono rari, ma è bene sapere come comportarsi in queste situazioni. Anche i cervi possono talvolta essere pericolosi.
Il consiglio è di evitare, dove possibile, di disturbare la fauna.
Piante
Non sono molte le piante che possono far male a noi montanari. Esistono però alcune specie che possono essere irritanti o velenose, meglio quindi informarsi se nella zona che vogliamo visitare è presente qualcuna di queste specie.
Un esempio: recentemente in alcune zone in Italia è stata riscontrata la presenza di una pianta velenosa chiamata Panace di Mantegazza, che può costituire un serio rischio per la nostra salute. Ma niente allarmismi, si tratta di piante rare che probabilmente non incontreremo mai. Ma sempre meglio informarsi.
Conclusioni sui pericoli della montagna
Abbiamo visto quali sono i pericoli della montagna, a cosa fare attenzione, come prepararsi fisicamente, mentalmente e cosa portare. Speriamo di avervi fornito quante più informazioni possibile per iniziare ad andare in montagna con un po’ più di sicurezza.
Ma ribadiamo che per conoscere bene la montagna ci vuole tempo. Con l’esperienza arriva anche un po’ di saggezza.
Per avere una buona preparazione ed evitare il più possibile i rischi il consiglio che noi diamo è di frequentare corsi o lezioni specifiche, che sono davvero molti e si possono trovare in ogni città, tramite il Club Alpino Italiano o le guide alpine.
Esistono ovviamente anche molti testi che trattano questi argomenti, alcuni molto specifici e tecnici, altri che invece tramite racconti di esperienze ci permettono comunque di imparare moltissimo.
Se siamo disposti a impegnare un po’ di tempo per imparare quanto più possibile su questo fantastico ambiente, ne trarremo enormi vantaggi in termini di sicurezza, e frequentare la montagna diventerà anche molto più piacevole.