Da recenti indagini statistiche risulta che il 20% della popolazione mondiale ha i piedi piatti, ovvero una caratteristica morfologia particolare in cui tutta (o quasi tutta) la pianta del piede è a contatto con la suola.

 Tuttavia, i principali produttori di scarpe da running non solo soliti creare dei prodotti specifici per il corridore con piedi piatti. Ecco perché in questo articolo presentiamo diversi modelli di scarpe da corsa che possono rivelarsi perfetti per tutti i corridori che hanno i piedi piatti. Ma prima, andiamo oltre e partiamo dai concetti di base!

L’approccio “taglia unica” è imperfetto perché ogni corridore è diverso, così come ogni modello di scarpa, anche se sono dello stesso marchio o della stessa categoria.

Un processo di acquisto equilibrato può guidare il corridore attraverso una varietà di potenziali opzioni dopo aver preso in considerazione la storia della scarpa, le preferenze personali, il budget e le condizioni di corsa oltre alle caratteristiche dei propri piedi. 

Per carità, è anche probabile che una scarpa della categoria “neutra” funzioni bene ma, se abbiamo delle problematiche particolari, è consigliabile guardare altrove per non rischiare di avere problemi durante la corse e di peggiorare la situazione di partenza.

Secondo l’ American Academy of Orthopaedic Surgeons, ci sono tre categorie di scarpe da corsa:

  • Scarpe ammortizzate. Queste sono consigliate per le persone che tendono a supinare, appoggiano la maggior parte del peso sulla parte esterna di ciascun piede durante la corsa o per coloro che hanno archi alti o piedi rigidi.
  • Scarpe di stabilità. Queste aiutano le persone che tendono a iperpronare, a caricare più peso all’interno di ciascun piede o che hanno archi che potrebbero cedere.
  • Scarpe per il controllo del movimento. Queste forniscono la massima stabilità per le persone che sono iperpronatori gravi o hanno i piedi piatti.

I migliori modelli

NEW BALANCE - SCARPA 1500 GRIGIA
  • Prodotto nel Regno Unito
  • Materiale esterno di alta qualità in pelle nabuk e pelle liscia
  • Tecnologia ENCAP-: guscio in poliuretano con un nucleo in EVA che garantisce ammortizzazione e stabilità durature
Nike Lunarglide 7, Scarpe Sportive, Uomo, Nero (Black/White-Blue Lagoon-Volt), 42.5
  • Tomaia in mesh per una traspirabilità ottimale
  • L'intersuola in schiuma morbida offre un'ammortizzazione leggera e reattiva
  • La suola in gomma offre un'eccellente trazione
Mizuno Wave Inspire 17, Scarpe da Corsa Uomo, Bpearl 10077c Violetblue, 44.5 EU
  • MIZUNO Schiuma energizzante nella zeppa del tallone per una grande ammortizzazione e resilienza
  • Doppio ventaglio Mizuno Wave appositamente progettato per l'iperpronazione
  • Interno ondulato superiore che consente un movimento fluido del corpo
New Balance Fresh Foam 860 v12 Running Shoe - Garnet/Pink Glo - 6.5 - Regular
  • L'ammortizzazione dell'intersuola in schiuma fresca è progettata con precisione per offrire una guida ultra ammortizzata e leggera
  • Tomaia in mesh ingegnerizzato con ricamo strategico per il supporto
  • Medial post aiuta a controllare la pronazione
Brooks Adrenaline GTS 22, Scarpe da Corsa Uomo, Nero/Nero/Ebano, 45.5 EU
  • Calzata morbida e sicura
  • Supporto intelligente
  • Ammortizzazione morbida e uniforme

La nascita delle scarpe da corsa stabili

La categoria delle scarpe da corsa stabili è stata concepita all’inizio degli anni ’80, quando l’industria delle calzature sportive era ancora agli albori. A quei tempi, la maggior parte delle scarpe utilizzava una costruzione primitiva dell’intersuola che prevedeva l’incollaggio di una tomaia in rete su un pezzo di schiuma fustellata di bassa qualità e un foglio di gomma sulla suola.

Sulle scarpe da corsa, i bordi arrotondati della parte superiore del tallone erano spesso più larghi della sottile intersuola in schiuma EVA.

Questo perché le prime scarpe da corsa utilizzavano una costruzione a tavola, a differenza del design contemporaneo che consente di posizionare la tomaia su una base dell’intersuola molto più ampia e stabile.

Tutti i corridori pronano indipendentemente dall’altezza dell’arco con la differenza che alcuni lo fanno più di altri. Quindi a quei tempi, il suddetto movimento di rotolamento causava l’appiattimento dell’intersuola inferiore sul lato mediale.

Aggiungendo questi aspetti al fatto che vi era una miriade di corridori inesperti che, presi dall’entusiasmo della nuova moda della corsa, si riversavano sulle strade, ecco che si verificava una lunga scia di infortuni. Inoltre, anche l’intersuola mediale appiattita faceva scivolare pericolosamente il piede verso l’interno, anche da fermo. Con il tempo abbiamo assistito alla nascita di diversi dispositivi specializzata nel dare al piede maggiore stabilità e sistemi di supporto sul lato interno delle intersuole.

L’elevata incidenza di infortuni in quell’epoca, certamente aggravata dal design e dalla costruzione scadente delle scarpe da corsa, portò alla nascita del paradigma che vede l’ iperpronazione o il tipo di arco plantare come causa principale di infortuni.

Ora però siamo nel 2022 e le intersuole delle scarpe da corsa sono diventate molto avanzate, sia dal punto di vista del design che del materiale e quindi questi discorsi sono superati e desueti.

I piedi piatti possono causare lesioni durante una corsa?

C’è un acceso dibattito su questo argomento, con diversi punti di vista che cercano di fare affidamento su teorie scientifiche che si rivelano spesso molto contraddittorie. Uno studio condotto nel 2013, che ha fornito informazioni apparse anche in precedenti rapporti, ha dimostrato che esiste una correlazione tra piede piatto e un’elevata possibilità di infortunio, sebbene essa sia molto piccola.

È generalmente implicito che i corridori con i piedi piatti siano soggetti a lesioni e quindi abbiano la necessità di avvalersi di calzature specifiche o quantomeno di scarpe che possano mitigare questi frequenti infortuni. Ciò non è però vero in termini assoluti perché anche i corridori con un’altezza dell’arco regolare non sono a prova di infortuni come vediamo costantemente nel mondo del running.

Non esiste quindi uno studio affidabile o una ricerca peer-reviewed (con un’ampia dimensione del campione, controllo e metodologia coerente) che dimostri che i corridori dai piedi piatti sono più inclini agli infortuni rispetto ai corridori che non li hanno. L’importante è affidarsi a scarpe dalla notevole stabilità e con il controllo del movimento. Inoltre, ricordiamo che non tutte le scarpe di stabilità sono uguali.

Anche la flessibilità muscolare è una caratteristica dei piedi che può causare un’eccessiva pronazione durante la corsa. Una possibile motivazione di questa relazione potrebbe essere la seguente: l’instabilità di un piede eccessivamente flessibile può causare un’eccessiva pronazione durante una corsa. Questo, a sua volta, può causare lesioni al ginocchio o nella zona degli arti inferiori.

Inoltre, se una persona ha i piedi piatti,  va verificato se necessita di cure mediche o se è sufficiente indossare solette correttive o scarpe stabili. Allo stesso tempo anche contratture del tendine d’Achille e obesità sono cause abbastanza comuni che ti possono portare ad iniziare a soffrire di piedi piatti da adulto. 

Ho bisogno di scarpe da corsa speciali per i piedi piatti?

La probabilità che un corridore abbia bisogno di scarpe da corsa adeguate per i piedi piatti è piuttosto bassa. E’ necessario però avere accortezza nello scegliere delle scarpe in grado di correggere in una certa misura  la pronazione. Si può anche optare per scarpe da corsa per la falcata neutra con un buon supporto per l’arco plantare che, inoltre,  ci permettono di utilizzare anche delle solette correttive.

I migliori 7 modelli di scarpe da corsa per i piedi piatti

New Balance 1500 v2

NEW BALANCE - SCARPA 1500 GRIGIA
  • Prodotto nel Regno Unito
  • Materiale esterno di alta qualità in pelle nabuk e pelle liscia
  • Tecnologia ENCAP-: guscio in poliuretano con un nucleo in EVA che garantisce ammortizzazione e stabilità durature

New Balance 1500 v2 è una variante di scarpa mista che ha sorpreso tutti i runner grazie alla sua leggerezza (221 g) e ultra-stabilità. Questa scarpa contiene nell’intersuola Revlite un materiale ammortizzante con un’ottima risposta. Allo stesso modo, troviamo una struttura realizzata utilizzando una gomma dotata di maggiore intensità per controllare la pronazione e dare stabilità all’arco plantare. Tuttavia, anche i corridori neutrali potranno utilizzare il modello 1500 v2 senza problemi.

La vestibilità si avvale del tessuto iper-performante Fantom Fit ed è molto traspirante e piacevole al tatto.  Ideale per gli allenamenti quotidiani se ti piace il drop di  6 mm che la rende ottima per i segmenti veloci. Per le gare, il modello 1500v2 funziona molto bene sulle lunghe distanze. 

Nike Lunarglide 7

Nike Lunarglide 7, Scarpe Sportive, Uomo, Nero (Black/White-Blue Lagoon-Volt), 42.5
  • Tomaia in mesh per una traspirabilità ottimale
  • L'intersuola in schiuma morbida offre un'ammortizzazione leggera e reattiva
  • La suola in gomma offre un'eccellente trazione

Il modello Nike Lunarglide 7 ha un profilo leggermente più morbido rispetto al precedente, con un’ammortizzazione progettata principalmente per la linea Lunarlon. Le transizioni sono molto morbide e decise, la caviglia ha una base più ampia e c’è una morbidezza che si percepisce in tutta la scarpa e che ti garantisce di avere sempre il piede ben confortevole. Il supporto per l’arco plantare è buono e si possono aggiungere tranquillamente delle solette, una novità rispetto alla versione precedente. Il modello Lunarglide 7 è l’ideale per la maratona o per gli allenamenti a ritmi medi.

Mizuno Wave Inspire 17

Mizuno Wave Inspire 17, Scarpe da Corsa Uomo, Bpearl 10077c Violetblue, 44.5 EU
  • MIZUNO Schiuma energizzante nella zeppa del tallone per una grande ammortizzazione e resilienza
  • Doppio ventaglio Mizuno Wave appositamente progettato per l'iperpronazione
  • Interno ondulato superiore che consente un movimento fluido del corpo

Attualmente esistono due versioni di Wave Inspire 17. Il primo è lo standard Inspire con una tomaia in engineered mesh e l’altra variante ha una tomaia in maglia più spessa, chiamata “Waveknit”.

L’intersuola della Inspire 17 raggiunge un equilibrio raffinato e familiare tra ammortizzazione e fermezza favorevole al supporto. Nonostante sia una scarpa da “stabilità”, si comporta come un trainer neutrale di supporto.

A differenza di altri modelli come la Wave Horizon 5 o della Wave Sky 5, la familiare piastra Wave fa ancora parte dell’intersuola di Inspire 17.

Questa piastra in TPE aggiunge molta stabilità sotto i piedi mentre gli strati di schiuma forniscono l’imbottitura necessaria. L’avampiede ha una chiara tendenza alla stabilità ed è ammortizzata con una suola in gomma soffiata per atterraggi più fluidi. L’Inspire 17 ha, inoltre, un tassello interno per mantenere la linguetta al suo posto, una caratteristica utile che era assente sui modelli precedenti.

Questa scarpa si può quindi considerare ottima per le persone che hanno i piedi piatti.

Asics Gel Kayano 28

Anche se il design della Asics Gel-Kayano non ha tenuto il passo con il resto del settore delle scarpe da corsa, risulta comunque molto diversa rispetto ai modelli precedenti di qualche anno fa. Il perno mediale si è ridotto di dimensioni, spingendo così la Kayano più vicino al territorio di scarpe da ammortizzazione neutre.

L’intersuola non ha perso il materiale più solido, né ha abbandonato il settore in plastica dell’area mediale. I corridori che cercano una scarpa stabile tradizionale troveranno comfort nella calzata e nella sensazione di Kayano.

Questa plastica conferisce rigidità e supporto alla struttura del mesopiede. Sulla Kayano 28, la tecnologia Trusstic è riposizionata nell’intersuola superiore e questo nuovo design contribuisce al processo di transizione.

Considerando l’intersuola posizionata medialmente, la Kayano ha un’ ammortizzazione maggiormente orientata verso il lato Gel più morbido. La differenza di morbidezza rispetto al passato non è molta ma si nota.

L’avampiede Flytefoam Blast è più morbido della 27 oltre ad essere di grande supporto. Nel complesso,la Kayano 28 è abbastanza comoda per le è l’ideale per corse quotidiane e su lunghe distanze ma per corse senza l’assillo del tempo.

La tomaia è disponibile in molte larghezze, ha una vestibilità morbida e rispecchia la taglia indicata. 

New Balance Fresh Foam 860 V12

New Balance Fresh Foam 860 v12 Running Shoe - Garnet/Pink Glo - 6.5 - Regular
  • L'ammortizzazione dell'intersuola in schiuma fresca è progettata con precisione per offrire una guida ultra ammortizzata e leggera
  • Tomaia in mesh ingegnerizzato con ricamo strategico per il supporto
  • Medial post aiuta a controllare la pronazione

La New Balance 860V11 è stata finalmente aggiornata con un’intersuola Fresh Foam. Tuttavia, il processo di riprogettazione non ha alterato i fondamenti e l’860 aveva ancora un perno mediale più solido che rendeva l’intersuola interna maggiormente di supporto.

La Fresh Foam 860 V12 si basa sulla stessa intersuola Fresh Foam della V11, quindi offre una corsa identica.

A proposito, la solida intersuola a tripla densità rende la corsa ammortizzata e neutra e l’intersuola risulta essere abbastanza comoda per la maggior parte delle corse. Una combinazione di gomma dura e morbida sulla suola conferisce aderenza e sensazioni favorevoli alla transizione. L’intersuola rigida è utile anche per le corse a ritmi più elevati.

Mi piacciono anche gli aggiornamenti apportati alla tomaia dell’860V12 che è composta da una rete in un unico pezzo che è ricamata per un effetto visivo e funzionale. Per come la vediamo, l’860V12 è un miglioramento decisamente notevole rispetto all’860V11.

Per riassumere, la New Balance Fresh Foam 860V12 è una scarpa versatile che piacerà alla maggior parte dei corridori e potrà rivelarsi ottimale per coloro che hanno i piedi piatti.

Brooks Adrenaline GTS 22

Brooks Adrenaline GTS 22, Scarpe da Corsa Uomo, Nero/Nero/Ebano, 45.5 EU
  • Calzata morbida e sicura
  • Supporto intelligente
  • Ammortizzazione morbida e uniforme

La Brooks Adrenaline non è più quella di una volta ma si è trasformata in una scarpa completamente diversa. In primo luogo, ha abbandonato il perno mediale più solido e ha adottato le “guide”, gergo adottato da Brooks per pareti laterali rialzate dell’intersuola. In tal modo, è uscita dal tradizionale universo di scarpe di “stabilità”. La GTS 21 ha chiuso il cerchio, non solo è diventata più morbida, ma si è anche sbarazzato del crash pad del tallone.

La Brooks Adrenaline GTS 22 è simile al GTS 21 ma con un paio di aggiornamenti degni di nota. L’intersuola è più solida di prima, così come il Guiderail interno.

Ciò può essere sia un bene che un male. Da un lato, l’intersuola più solida è più di supporto rispetto alla versione precedente. D’altra parte, il materiale di schiuma più solido situato sotto l’arco tende a creare un punto caldo di pressione.

Nonostante l’intersuola riconfigurata, si tratta comunque di un comodo paio di Adrenaline che possono essere utilizzate come scarpe da ginnastica giornaliere o per le lunghe distanze. La soletta morbida aggiunge un’ammortizzazione confortevole sotto il piede e la suola in gomma più morbida sull’avampiede rende anche gli impatti con il terreno e le transizioni meno stridenti.

La suola interamente in gomma fa quello che sa fare meglio: aderisce efficacemente mentre lavora in modo coeso con l’intersuola e può aiutare i corridori con i piedi piatti.

HOKA ONE ONE Arahi 5

Combinando un drop basso, una costruzione leggera e un’ammortizzazione reattiva, HOKA ONE ONE Arahi 5 è un diverso tipo di scarpa di stabilità.

Nonostante il suo design più minimale, la scarpa offre stabilità e ammortizzazione nella parte centrale del piede, fornendo l’assorbimento degli urti extra di cui hanno bisogno i corridori con il piede piatto.

Per chi ha a che fare con l’iperpronazione, Arahi 5 dispone anche della tecnologia J-Frame di HOKA , che impedisce al piede di scivolare eccessivamente verso l’interno.

Infine, la scarpa ha una tomaia in mesh traspirante ed è disponibile in diversi colori.