Continuiamo la nostre recensioni dei migliori caschetti da arrampicata e alpinismo.
Un dispositivo di protezione che è sicuramente essenziale per questo tipo di attività, il casco è certamente una delle parti fondamentali delle nostra attrezzatura da montagna. E affidarsi a marchi conosciuti, affidabili, che hanno molta esperienza alle spalle è uno dei modi per garantirci di avere tra le mani un modello che fa il suo dovere.
Nel nostro articolo generale su come scegliere il casco avevamo recensito anche un paio di modelli della Black Diamond. Si tratta di un’azienda che opera nel settore da molti anni, e che non si occupa solo di caschetti ma anche di molto altro materiale ed equipaggiamento da montagna.
Oggi quindi ci concentreremo sui prodotti di questo marchio, per capire tra questi quali possono essere adatti alle nostre attività di scalata.
Ma prima un paio di considerazioni.
Indice
Le migliori offerte
I migliori modelli
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I caschi da arrampicata e alpinismo
Se pensate che per proteggere bene la testa basti un caschetto qualsiasi, dovrete ricredervi. I caschi di buona qualità sono dispositivi realizzati con tecnologie avanzate, che riescono ad unire protezione e comfort in un prodotto dal peso contenuto.
Ne esistono a decine quando si parla di attività sportive, ma hanno caratteristiche diverse a seconda dello sport che pratichiamo. Alcuni coprono l’intera testa, per garantire protezione a 360°, come è il caso di chi fa downhill in mountain bike, oppure sono aperti sulla parte anteriore ma sono più lunghi nella parte posteriore e in parte coprono anche le orecchie, come nel caso di quelli per chi fa snowboarding.
Un primo modo per sapere se un casco è buono è quello di controllare se è stato testato. É probabilmente la cosa più importante da fare prima di acquistarne uno. Esiste una specifica certificazione che viene riportata sui prodotti che hanno passato dei particolari test e che quindi vengono considerati idonei.
Ripassiamo quindi cos’è la certificazione.
La certificazione
La certificazione è un aspetto estremamente importante quando parliamo di attrezzatura da montagna. Come accade per altri tipi di materiale, come gli imbraghi, le corde, i moschettoni, anche i caschi devono necessariamente riportare l’indicazione che sono stati testati secondo questa certificazione e rispettano quindi determinati standard di sicurezza.
Esistono due organismi che effettuano questi test e infatti sui prodotti possiamo trovare due diversi tipi di codice: il primo è quello europeo e viene identificato con la sigla EN 12492. Il secondo è invece quello che si riferisce alla International Climbing and Mountaineering Federation (UIAA), ovvero UIAA 106. In entrambi i casi sappiamo di avere acquistato un prodotto sicuro perché ha superato alcuni test in cui viene messa alla prova la resistenza agli impatti, ad esempio quello che potrebbero provocare dei sassi che cadono dall’alto, o i traumi di un colpo dato alla parete che stiamo scalando.
Sia chiaro che nessun casco può garantirci di resistere sempre, in qualsiasi condizione. Quello che riescono a fare è attutire l’impatto, diminuiscono quindi le conseguenze negative che potrebbe avere sulla testa, ma non sempre possono garantire di evitare infortuni.
Possono però fare una bella differenza: se ad esempio immaginiamo un sasso della grandezza di una mela, che cade dall’alto perché smosso da un altro climber, il suo impatto sulla nostra testa potrebbe essere devastante, con conseguenze anche fatali. Con il casco invece potremmo riportare un trauma, ma ci salverebbe la vita.
Ecco perché prima di comprare un casco dobbiamo avere la certezza che riporti la certificazione e che sia omologato. Non significa necessariamente dover spendere troppo, come vedremo nella sezione delle recensioni più sotto quando parleremo dei dettagli dei prodotti Black Diamond.
Comfort
Se acquistiamo un casco di una marca conosciuta come la Black Diamond è difficile che sia scomodo. Sono prodotti di ottima qualità, non solo per quanto riguarda la resistenza agli impatti e alle caratteristiche tecniche in generale, ma anche proprio per il comfort che offrono.
La parte interna è strutturata in modo da essere morbida a contatto con i capelli e la testa, con inserti imbottiti nei punti di maggior contatto.
É vero che ognuno ha la testa di forma leggermente diversa e non sempre un casco lo si sentirà comodo. Diciamo che però in linea generale non è probabile che accada.
Ventilazione
Caschi da arrampicata completamente chiusi non se ne vedono in giro. Un motivo c’è. Quando pratichiamo attività fisica produciamo calore e sudore, che devono uscire per non ritrovarsi con un temperatura corporea troppo elevata. Questo vale per l’abbigliamento che indossiamo, dalla maglietta alla giacca, che devono offrire traspirabilità, ma vale anche per la testa. Ecco perché i caschetti vengono realizzati con apposite aperture sui lati, sulla fronte e sul retro.
Se siamo persone che sudano molto, valutiamo bene la ventilazione di un casco al momento dell’acquisto. Anche qui bisogna dire che di solito quasi tutti i modelli hanno sufficiente aerazione, ma è anche vero ci sono modelli più ventilati di altri. E quindi bisognerà fare attenzione affinché abbia molte bocchette per “respirare” come deve.
Durabilità
Non vale per tutti i modelli, ma generalmente se prendiamo un casco con calotta esterna rigida durerà di più rispetto ad un altro fatto solo in schiuma. Il classico caschetto economico ma buono, ad esempio l’Half Dome che vedremo dopo, è completamente rivestito da materiale rigido all’esterno. Invece il Vision ha solo la parte sommitale coperta dall’ABS (materiale plastico rigido) il che lo rende leggermente meno durevole perché più esposto a danni sulle zone laterali.
Il Vision è però più leggero dell’Half Dome, quindi dipende sempre a cosa vogliamo dare priorità: alla durata e al prezzo? Alla leggerezza?
Altri consigli generali sui caschetti
Ricordiamo alcune cose ovvie, ma che vale sempre la pena citare visto che si parla della nostra sicurezza.
Sicuramente il consiglio più importante che ci sentiamo di darvi è di mettere il casco tutte le volte che potete. Questo vuol dire indossarlo anche quando ci si sta avvicinando ad una parete, perché il rischio di caduta sassi potrebbe esserci ben prima di quello che pensiamo.
Potrebbe addirittura essere una buona lasciarlo sulla testa anche quando si discende un sentiero particolarmente scosceso, o un ghiaione. Ricordo anni fa quando un compagno di escursione, che per puro caso aveva ancora il casco addosso dopo una lunga ferrata, rotolò proprio su un ghiaione e finì col battere la testa su un sasso di grosse dimensioni. Non si fece nulla proprio perché aveva il caschetto. Gli rimase solo lo spavento.
Quando poi si arrampica o si percorre una ferrata dobbiamo metterlo sempre. Non ci sono scuse valide per lasciarlo sullo zaino. I caschi hanno raggiunto ormai un livello di comfort eccellente, anche quando dobbiamo portarli per molte lunghe ore. Non possiamo affermare che ci dia fastidio. Basta abituarsi alla sua presenza.
Nel momento in cui lo indossiamo stiamo attenti a non senza lasciare scoperta la fronte mettendola troppo alzato. Regoliamo la manopola posteriore per stringere o allentare e quindi stabilizzarlo. Poi controlliamo che anche le cinghie sotto il mento siano ben allacciate.
Quando torniamo a casa assicuriamoci di non riporlo vicino a fonti di calore o sostanze/detergenti che potrebbero rovinarlo. E non mettiamolo sotto ad altra roba pesante. Per pulirlo basta usare un panno e del sapone neutro. Per asciugarlo non lasciamolo al sole, ma in una zona ventilata.
Quando è meglio cambiarlo? Meglio dopo 5 anni, anche se usato poco. La durata di vita di un caschetto potrebbe non dipendere da quanto è stato usato. Ad esempio il sole a lungo andare rovina le plastiche con cui è realizzato, le indebolisce. Quindi se uno vuole stare tranquillo lo deve cambiare.
Se invece ha subito un urto importante durante una salita, allora va cambiato di sicuro e subito. A volte bastano anche traumi che possono sembrare di scarsa rilevanza per farlo diventare una protezione quasi inutile.
Se il casco viene usato molto di frequente è bene, prima di partire da casa, se dedichiamo 2 minuti per dargli un’occhiata veloce. Ci sono difetti sulle cinghie? Sulla calotta? Può succedere di non accorgersi di alcuni tagli o botte che potrebbe aver preso la volta prima.
Il marchio Black Diamond
Quelle della Black Diamond è una storia che sembrava dover finire presto.
Le sue origini risalgono agli anni ’60, quando un climber di nome Yvon Chouinard si mise a fabbricare chiodi per arrampicare. Lo faceva per uso personale, perché le aziende non erano molte all’epoca. E poi voleva qualcosa di veramente affidabile, costruito secondo le sue esigenze e che avesse le caratteristiche ideali.
Riuscì a farla diventare una professione quando in molti si accorsero che effettivamente questo fabbro era in gamba e che produceva attrezzatura di qualità. Yvon assunse del personale a trasformò la sua officina in un’azienda vera e propria, la Chouinard Equipment Ltd.
Fin qui tutto bene. Ma ad un certo punto si ritrovò invischiato in alcune cause legali (non dovute alla qualità dei suoi prodotti) che lo costrinsero a dichiarare bancarotta.
Sembrava che tutto dovesse finire lì. Invece i suoi dipendenti riuscirono a rilevare la ditta e le diedero il nome Black Diamond. Nel frattempo Yvon aveva già fondato un’altra azienda, destinata a anche questa a fare la storia: Patagonia. Entrambe le aziende crebbero e diventarono quello che sono oggi, tra le migliori del settore montagna.
Perciò si può davvero dire che per tutti i protagonisti di questa vicenda alla fine andò tutto per il meglio.
Ad oggi Black Diamond produce moschettoni, imbraghi, bastoncini da escursionismo e trail running, piccozze, ramponi, dispositivi di assicurazione,, lampade frontali, zaini e molto altro ancora.
I caschi da arrampicata Black Diamond
Come molte altre aziende del settore, anche Black Diamond usa alcune tecnologie dedicate che troviamo su alcuni loro prodotti sleezionati. Nel caso dei caschetti abbiamo principalmente la tecnologia MIPS.
Il sistema MIPS
Il sistema MIPS è stato ideato per evitare alcuni impatti alla testa. Senza entrare troppo nel dettaglio di come agiscono le forze in questi casi, basterà dire che il MIPS riesce ad evitare che gli urti obliqui o angolati provochino un movimento rotazionale che può danneggiare il cervello. In pratica riesce a indirizzare questi colpi in maniera diversa, così da proteggere la testa. Lo fa grazie ad uno strato interno in plastica, leggermente staccato dalla calotta, che si muove indipendentemente dal resto del casco.
Un po’ complicato da descrivere, ma a detta di Black Diamond questa tecnologia è efficace. Il concetto era già conosciuto nel mondo dello sci e del ciclismo, ed è stato quindi introdotto anche per l’alpinismo, con ottimi risultati in termini di sicurezza.
Come scegliere il casco Black Diamond giusto
Valgono regole simili alle altre marche: dipende da cosa vogliamo privilegiare, che sia la leggerezza, o la resistenza, o la ventilazione, il comfort… di cui abbiamo parlato prima.
Possiamo dire che generalmente se intendiamo fare arrampicata dovremo puntare alla leggerezza. Si potrebbe pensare che il casco non possa incidere più di tanto sul peso generale e sulla fatica, ma come dicevamo anche le più piccole differenze si sentono. In parete ogni grammo conta e quindi va da sé che meno peso abbiamo e più facilmente saliamo.
Puntare ai caschi leggeri di solito significa spendere un po’ di più. Possiamo fare un paragone, anche se non molto pertinente, con le bici da strada: quelle con il telaio in carbonio, superleggere, sono quelle col prezzo più elevato. Lo stesso vale per i caschi: i materiali che pesano di meno ma che riescono comunque a garantire resistenza sono quelli più costosi. Ma offrono chiaramente un vantaggio.
Per l’alpinismo vale quanto abbiamo detto per l’arrampicata. Si possono usare gli stessi caschi o simili.
Diverso è invece il caso delle vie ferrate dove non è necessario prestare troppa attenzione al peso, non è indispensabile come per l’arrampicata. Inoltre scegliendo un casco più pesante è facile anche risparmiare. Sono infatti quelli che generalmente costano di meno, e sono anche resistenti. Perfetti quindi per i principianti ma anche per chi ha già esperienza.
Chi ama la speleologia dovrà invece cercare un caschetto resistente a graffi e urti, visto che in grotta se ne ricevono molti. Altro aspetto da considerare è la facilità di agganciare una lampada frontale. A questo proposito i caschi hanno delle clip apposite sulla fronte e sulla parte posteriore, ma alcuni modelli nascono con uno specifico aggancio rigido, come vedremo più sotto quando recensiremo i caschi nel dettaglio. E questo agevola moltissimo quando si è in grotta, mantiene la lampada bel salda e ferma e velocizza le operazioni.
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Ecco alcune offerte di Amazon. Per le nostre recensioni invece vedi più sotto.
I 5 migliori caschi Black Diamond
Ora vediamo finalmente i migliori caschi da arrampicata e alpinismo della Black Diamond. Ne abbiamo selezionati 5, eccoli tutti qui di seguito.
Black Diamond Half Dome
Un caschetto che è molto competitivo sotto l’aspetto del rapporto qualità-prezzo, l’Half Dome è uscito la prima volta molti anni fa ed è diventato un classico per molti climber. La cinghia sottogola è stata rivista e migliorata, ed anche il design generale ha subito una leggera ripassata.
Mantiene però le caratteristiche che l’hanno reso popolare negli anni, ovvero la schiuma EPS nella parte interna che offre comfort elevato e la calotta rigida esterna in AbS che assicura una più che buona resistenza agli impatti. Dotato di 4 clip per facilitare l’aggancio di un’eventuale lampada frontale.
Non è leggero come casco, ma di certo non glielo si può rimproverare. Dopotutto offre molto ad un prezzo relativamente basso. Un modello ideale per le ferrate, ma anche abbastanza versatile per essere portato quando si arrampica o per vie alpine.
Disponibile nelle colorazioni arancione, bianco, grigio e blu.
Black Diamond Vapor
Il nome dà un indizio sulla caratteristica più evidente di questo modello: è un casco leggerissimo. Ma il peso non è l’unica freccia che ha al suo arco, ci sono anche la ventilazione, davvero ottima, e il comfort che è decisamente buono.
Il peso minore è stato raggiunto grazie all’adozione di policarbonato sulla parte sommitale, mentre tra questa e la parte interna, realizzata in schiuma EPS, hanno posto un sottile strato di kevlar e delle barre di carbonio per aumentarne la protezione.
La ventilazione riesce ad essere di livello superiore grazie ad un design molto particolare che prevede grandi aperture, specialmente nella parte posteriore.
Le clip per le lampade frontali possono essere rimosse e messe a piacere. Disponibile in ben 6 diverse colorazioni: rosso, bordeaux, bianco, verde, grigio e azzurro.
Il Vapor è indicato per chi non bada al prezzo e vuole il massimo da un casco, per arrampicare al meglio.
Black Diamond Vision
Passiamo ora al caschetto più resistente in casa Black Diamond, si tratta del Vision. Questa particolare robustezza è ottenuta per mezzo di un mix di materiali altamente efficaci, che posti assieme lo rendono molto sicuro: la schiuma EPP, quella EPS per la parte interna del casco, e l’ABS per la calotta esterna.
Altro pezzo forte di questo prodotto è il sistema MIPS (Multidirectional Impact Protection System) che come accennato più sopra è un innovativo metodo per evitare traumi causati da colpi obliqui. Il casco è quindi provvisto di una sottile calotta interna (la parte di colore giallo) che può muoversi indipendentemente dal resto della struttura.
Il sistema di regolazione è il classico di questa azienda, ovvero composto da una cinghia in plastica che corre sulla nuca e che può essere aggiustata per stringere o allentare.
É poi dotato di clip per la frontale, ma a differenza di altri caschi qui sono di profilo molto basso per evitare di impigliarle accidentalmente.
Questo modello è disponibile solo nel colore nero.
Black Diamond Vector
Il casco perfetto per le vie molto lunghe? Sicuramente questo Vector. Offre moltissima protezione, garantita da un rivestimento completo in policarbonato che lo rende resistente a graffi e urti. Nonostante il look più “chiuso” rispetto ad altri modelli, il Vector riesce a mantenere ottimi livelli di ventilazione.
Disponibile in colore giallo o bianco.
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Black Diamond Kid’s Tracer
Da anni ormai ci sono moltissimi corsi di arrampicata per i bambini, così che anche i più piccoli possano sperimentare i primi facili passi in questa bellissima disciplina. Black Diamond ha allora iniziato a produrre anche un caschetto dedicato a loro.
Questo Kid’s Tracer è tutto ciò che serve per non far stare in pensiero i genitori, che già si preoccupano abbastanza visto che l’arrampicata non è proprio come il calcio o altri sport meno rischiosi.
La calotta esterna è fatta in policarbonato; la parte interna è invece in morbida schiuma EPS. Dotato di aperture coperte da retine, per evitare l’ingresso di insetti o sporco, questo caschetto è leggero e sicuramente molto comodo.
Presenta una manopola posteriore per la regolazione delle tensione, facile da usare e di grandi dimensioni. Incluse nella confezione troviamo anche degli adesivi per personalizzare il caschetto a proprio piacimento.
Conclusioni sui caschi Black Diamond
Eccoci alla fine di questo guida sui modelli della Black Diamond.
É passato molto tempo da quando Yvon Chouinard ha aperto la sua officina per produrre i primi attrezzi da arrampicata, ma anche se poi l’azienda è passata ad altri è rimasta la sua impronta ben visibile: la volontà di creare prodotti sempre all’avanguardia, sempre più leggeri, senza comprometterne la sicurezza e il comfort.
Non possiamo che consigliare questi caschetti, sia a chi è esperto di alpinismo sia a chi ha appena iniziato. I 5 modelli sopra esposti coprono tutte le situazioni e le diverse preferenze che i climber possono avere.
Ricordatevi che a proposito di caschi, oltre alla guida generale su come sceglierli, abbiamo anche altre guide per marchio come quella sui migliori caschi della Petzl.
Non ci resta che augurarvi, come sempre, buona salita!