Abbiamo scritto molte guide negli ultimi mesi, ma quella che vi proponiamo oggi riguarda un argomento un po’ diverso, ovvero i nuovi obblighi di legge per chi frequenta la montagna d’inverno.
Già da un po’ di tempo se ne parlava e ora è diventato ufficiale. La legge che riguarda la sicurezza nelle discipline sportive invernali entrerà in vigore il primo gennaio del 2022.
Queste nuove modifiche valgono sia per chi fa ciaspolate ed escursioni, per chi ama sciare, e per qualunque altro sport in zone dove c’è il rischio di valanghe.
Ci sono diversi punti che affronteremo in questo articolo, ma diciamo subito che quello più rilevanti per gli escursionisti è l’introduzione dell’obbligo di avere con sé il dispositivo Artva, la sonda e la pala da valanga.
Credo ci siano decine di appassionati di montagna che non sanno esattamente cosa siano questi materiali appena citati, perché di solito è attrezzatura che solo gli “esperti” portano in montagna.
É il caso di chi pratica sci-alpinismo, ovvero quella disciplina che prevede di risalire una montagna portando sulle spalle degli speciali sci, più leggeri dei classici da discesa, e poi, una volta arrivati a destinazione, indossarli e scendere appunto sciando.
É una pratica che richiede un’ottima conoscenza della neve e un’attenta analisi delle sue condizioni, perché il rischio di rimanere coinvolti in una valanga è spesso ben presente.
Questo vale anche per chi esce da una pista da sci per fare appunto il “fuori-pista”.
Ma per il classico escursionista, che magari usa le ciaspole, è sempre necessario conoscere in modo approfondito come si comporta la neve? E avere tutto quel materiale?
La risposta, probabilmente, è “dipende”. Dipende infatti moltissimo dalla situazione, da dove siamo.
L’escursionismo con le ciaspole è una pratica sempre più diffusa perché permette di camminare in ambienti innevati e godere delle meraviglie dei paesaggi invernali.
É una disciplina adatta anche a principianti, anche se in molte situazioni è in effetti necessario avere un minimo di conoscenza dei vari rischi e informarsi prima di partire.
Vediamo allora di capirne di più sull’introduzione di questi nuovi obblighi.
Indice
Tutti gli obblighi della nuova legge
Dicevamo che sono interessati molti appassionati di montagna, in particolare chi:
- scia su piste da discesa
- scia fuori pista
- fa sci-alpinismo
- fa escursioni
- fa escursioni con le ciaspole
E le nuove norme non riguardano solo l’Artva, ma molto altro.
Per chi va a sciare
Un punto fondamentale che viene trattato in questa nuova modifica è che ogni sciatore che frequenta le piste da sci da discesa deve necessariamente fare un’assicurazione di responsabilità civile.
Questo è stato introdotto perché gli incidenti sulle piste sono più frequenti di quanto si immagini. La velocità che talvolta si raggiunge comporta seri rischi se ci si scontra con un altro sciatore.
Nella cronaca non mancano i casi di infortuni molto gravi e addirittura di morte causata da questi impatti.
Certo è che questo comporta un ulteriore spesa in uno sport che è già di per sé molto costoso. Ma è facile trovarsi d’accordo con questa misura, che in effetti protegge tutti.
Altro punto di cui già si parlava e che, se non sbaglio, era già previsto, è il divieto di sciare in stato di ebbrezza. Proprio come avviene quando si guida un’auto, anche sulle piste da sci non si può sciare se abbiamo alzato troppo il gomito.
Sono previsti controlli da parte delle forze dell’ordine e veri e propri test, fatti con etilometri. I limiti dovrebbero essere gli stessi della guida, e sono previste multe salate, che arrivano anche a 1000€.
Sembra difficile da immaginare, ma gli sciatori che esagerano ci sono eccome. Vuoi perché magari si è in ferie o ci si sta divertendo, ci si ferma volentieri alle varie baite e si tende a bere più del solito.
Ma questo può essere rischioso, non solo per chi beve ma soprattutto per l’incolumità degli altri. Meglio quindi lasciare l’alcol a fine giornata.
Infine viene introdotto anche l’obbligo di indossare il casco per i minori di 18 anni.
Su questo punto sono decisamente d’accordo. Io stesso ho avuto una brutta esperienza quando a 17 anni, mentre imparavo ad andare sullo snowboard, sono caduto all’indietro e ho battuto la testa. Risultato: trauma cranico e una notte in ospedale.
Non posso quindi che essere d’accordo con questo obbligo, che anzi estenderei anche agli adulti.
L’obbligo Arva per le ciaspolate
Per chi ama fare le ciaspolate sulla neve sarà obbligatorio avere con sé l’attrezzatura che citavamo prima, ovvero:
- il dispositivo Artva
- la sonda da valanga
- la pala da neve
Se incontrassimo un agente di Polizia o della Forestale e fossimo sprovvisti di tali materiali, andremmo incontro a delle sanzioni che possono arrivare a 150€. Non troppo esagerate, per fortuna, ma sicuramente non piacevoli!
Ma forse non sempre avremo bisogno di questo kit, infatti molto dipende dal livello di rischio delle valanghe. Come si misura? Vediamolo assieme.
Come si misura il rischio valanghe
Il rischio di valanga è misurato secondo una scala che i diversi paesi europei hanno stilato assieme, è quindi internazionale e viene usata anche al di fuori dell’Europa, con alcune modifiche.
Livello 1: quando il pericolo è minimo, la neve è consolidata e il rischio sussiste solo su alcuni punti molto esposti, di solito classificati con pendenza maggiore di 40°
Livello 2: quando il distacco di una valanga è leggermente più probabile, ma solo dove ci sono forti pendii, in genere sui 30°
Livello 3: qui il pericolo aumenta anche dove il terreno non è troppo inclinato, e sono più probabili valanghe di dimensioni considerevoli
Livello 4: il rischio è elevato, la neve non è consolidata ed è molto probabile che ci sia un distacco, anche dove non c’è molta neve
Livello 5: chiaramente la situazione più pericolosa, dove è molto facile che le valanghe siano presenti
Indicativamente, se nel bollettino meteo viene indicato un rischio valanghe di livello 3, è bene non recarsi nelle zone a rischio. Anche con un rischio di livello 2 potremmo però avere probabilità di essere travolti, se ci troviamo vicino a punti ripidi.
Il consiglio è quindi di evitare il più possibile di mettersi in situazioni di pericolo, magari si può cambiare il nostro itinerario con uno più semplice.
Cosa fare in caso di valanga
I materiali di cui abbiamo parlato prima servono ad aumentare le probabilità di trovare viva la persona sommersa da una valanga.
Quando siamo presenti in una situazione del genere (speriamo non capiti mai) e abbiamo il materiale giusto con noi, possiamo davvero fare la differenza.
In generale le operazioni da fare sono le seguenti:
- usare l’Artva
- estrarre la sonda e individuare la persona
- usare la pala per scavare e liberare la persona
Più facile a dirsi che a farsi, ma esistono diversi corsi, anche brevi, organizzati dal C.A.I. e da guide alpine professionali che possono fare al caso nostro, soprattutto se siamo alle prime armi con l’ambiente innevato.
Saper usare correttamente questi strumenti è fondamentale.
Come scegliere l’attrezzatura obbligatoria
Abbiamo parlato di cosa bisogna fare in caso di valanga, ma ora vediamo brevemente anche come scegliere questi materiali.
Il dispositivo Artva
L’Artva o Arva è un dispositivo elettronico. É un acronimo che sta ad indicare “Apparecchio di Ricerca in Valanga”, poi aggiornato in ARTVA, cioè “Apparecchio di Ricerca Travolti in Valanga”.
Abbiamo già parlato ampiamente di questo strumento in un nostro articolo che trovate a questo link, ma per riassumere brevemente possiamo dire che trasmette o riceve un segnale che permette di individuare una persona sepolta sotto la neve.
Questo avviene per mezzo di onde magnetiche, perché il dispositivo della persona travolta dalla valanga trasmette un segnale e la sua posizione.
Un buon dispositivo che vi consigliamo è l’Arva Evo 5:
- Allarme U-turn
- Gestione delle interferenze
- Altoparlante con suono modulato
La pala
A cosa serve la pala? A salvare chi è stato sommerso da una valanga.
Proprio così, perché nel caso in cui dovessimo assistere ad un incidente del genere, possiamo aiutare il malcapitato cercando di estrarlo dalla neve.
Con le mani sarebbe un’operazione difficile e lunga, mentre la pala ci permette di accorciare i tempi e quindi aumentare le probabilità di salvare la persona.
Chiaro che portarsi appresso una pala non suona molto semplice… Il peso e l’ingombro potrebbero essere davvero eccessivi. Ma ci vengono incontro le varie aziende di attrezzatura da alpinismo, costruendo pale che sono ultra leggere, facili da usare e che soprattutto sono molto compatte, in modo da poterle riporre nello zaino o agganciate all’esterno.
L’impugnatura è importante, dev’essere semplice ed efficace. Il peso ovviamente ridotto al minimo, ecco perché si utilizzano materiali come la plastica ma soprattutto l’alluminio, che riesce a fornire eccellente resistenza pur mantenendo il peso molto basso.
Alcune si possono mettere in posizione di “zappa”, così da essere usate proprio come una zappa e togliere neve più velocemente.
Esistono molte tipologie di pala da valanga, ma una che vi consigliamo è questa della Ortovox, marca che si è sempre distinta per materiali molto buoni:
- Materiale rigido Ortovox.
- Pala da campeggio ed escursionismo, unisex, per adulti
- Di alta qualità e design sportivo.
La sonda da neve
La sonda da valanga è un oggetto indispensabile.
Si tratta essenzialmente di un bastoncino che introdotto nella neve ci aiuta ad individuare la persona sommersa. In pratica il bastone viene fatto penetrare nella neve e ci permette di “sentire”, colpendolo, se un oggetto o una persona è sotto di noi.
Detta così può sembrare quasi un’operazione pericolosa. Infatti mi è capitato di sentire qualcuno preoccuparsi del fatto che per sbaglio potremmo colpire il malcapitato sul volto. Magari su un occhio?
Ma è un rischio sicuramente minore rispetto a morire soffocati… non credete?
La sonda è di solito fatta di alluminio, acciaio o carbonio e ha il grande vantaggio di poter essere ripiegata su sé stessa, proprio come alcuni tipi di bastoncini da trekking.
Quindi il suo trasporto è facilissimo, e anche questa può essere alloggiata all’esterno dello zaino.
Quale prendere? Questa della Climbing Technology va molto bene:
- Rinvii in confezione da 6 pezzi
- Sonda composta da sei elementi in lega leggera diametro 12 mm premontati
- Sistema di aggancio veloce con cordino in kevlar
Scegliere le ciaspole
Anche qui abbiamo già tutto quello che vi serve per decidere, infatti abbiamo una guida dettagliata su come trovare le ciaspole più adatte a noi (trovate l’articolo cliccando qui).
Ma se non avete tempo di leggerlo, vi consigliamo le ciaspole che vedete qui sotto.
Per chi è alle prime armi, le Morpho Trimove possono andare più che bene:
- Racchette da neve snowboard con cinturino alla caviglia
- Due fibbie a cricchetto, due cinghie tacca, senza pad
- Include Twin Tip
Se invece avete un po’ di esperienza potete stare su un prodotto leggermente migliore, ovvero le Tubbs Flex TRK:
- Design compatto
- Modello preferito dagli escursionisti su trail
- Aumenta la trazione
Infine, per le donne c’è un prodotto specifico, le Atlas Elettra:
- L' innovativa Wrap ppro legame può essere rimossa in 2 maniglie su adattare perfettamente qualsiasi scarpa
- Grazie a SLS sospensione ammortizzazione ideale propri e massimo comfort su lunghi imprese
- Punte frontale, telaio guide laterali e dalla forma 3d delle dare aggressive querungen in terreno steilem sicura
Conclusioni
Come dicevo prima, non posso che essere d’accordo con l’introduzione delle nuove leggi riguardanti l’obbligo del casco fino ai 18 anni, il divieto di sciare in stato di ebbrezza e anche sull’obbligo di stipulare un’assicurazione per responsabilità civile.
Trovo che siano misure sensate, che andranno, spero, a diminuire il numero di incidenti sulle piste da sci.
Dove invece ho qualche dubbio, come espresso anche dal Club Alpino Italiano (trovate l’articolo qui) è sull’obbligo di avere pala, sonda e Arva quando si sta camminando o ciaspolando.
Queste nuove modifiche di legge sembra siano “interpretabili”, non molto chiare. Infatti la legge dice che questi obblighi ci sono solo quando ci sono evidenti rischi di valanghe.
Ma per chi è solito frequentare la montagna d’inverno è facile capire come non sia sempre possibile stimare questo rischio. Dipende da molti fattori, quali la quantità di neve, la temperatura, l’inclinazione del terreno, etc.
Credo sia anche difficile per degli agenti controllare questo tipo di attività, perché comporterebbe la loro presenza proprio sui sentieri di montagna. Certo, la Forestale c’è, ma mi pare poco fattibile che effettui controlli di questo tipo.
In ogni caso anche noi di MontagnaMadeInItaly, per quanto dubbiosi, osserveremo le nuove norme.
Norme che ovviamente non vanno a sostituire il buon senso, valgono sempre e comunque le classiche indicazioni che ogni frequentatore di montagna in inverno deve osservare, ossia prestare attenzione alle previsioni meteo e al rischio valanghe, essere ben equipaggiati per ogni evenienza e quando non ci si sente sicuri tornare indietro.
Molto meglio tornare a casa sani e salvi, per scalare una montagna c’è sempre tempo!