Le 3 strisce di Adidas sono un segno immediatamente riconoscibile, un po’ come accade per il simbolo delle Nike, anche per Adidas non serve neanche più mettere il nome sotto al logo, tanto tutti capiscono immediatamente di quale azienda si tratta.

Ovviamente la maggior parte delle persone la conosce per le sneaker e per l’abbigliamento sportivo.

C’è ancora qualcuno che non sa che Adidas è molto forte anche nel settore del running su strada.

Il catalogo delle loro scarpe è molto lungo, e le Energyboost sono parte di questo.

Nella linea “Boost” troviamo diversi modelli e a volte non è semplicissimo capirne le differenze.

Un po’ come ha fatto Salomon nella linea Sense, scarpe da trail che sono molto diverse tra loro, ma che sono accomunate dal quel termine.

Non andiamo troppo a fondo della questione, perché non è l’obiettivo di questo articolo, ma sappiate che di Boost ce ne sono molte, per usi diversi.

In questo caso abbiamo il classico paio di scarpe Adidas che possono essere usate per tutti gli allenamenti normali, ovvero quelli più lenti.

Per altri usi bisogna invece orientarsi verso scarpe diverse.

Le Adidas Energy Boost sono scarpe affidabili, che per certi versi ci ricordano altre Boost come le Solar, ma non sono altrettanto veloci.

Buone per tutti?

Proviamo a capirne un po’ di più in questa recensione.

Caratteristiche principali delle Adidas Energy Boost 3

Per conoscere davvero il comportamento di una scarpa da running di solito si fanno diverse cose.

Ovviamente la si prova, questo è il modo migliore per sapere come vanno. Ma si guarda anche ai dettagli nascosti nella scarpa stessa, che include l’intersuola, la tomaia e la suola.

Parti che vedremo tra un momento.

Ma prima di tutto, il peso. In questo caso non siamo di fronte a scarpe particolarmente leggere, perché sulla bilancia il dato è di circa 320 grammi.

Davvero tanti per una scarpa da running. Ma ai piedi si sono rivelate migliori di quello che ci aspettavamo.

Altro punto da considerare prima di vedere il resto, è che queste sono scarpe classificate come neutre. Quindi non adatte a chi ha seri problemi di pronazione, che dovrebbe invece cercare delel scarpe cosiddette “stabili.

Vediamo allora tutte le parti di questo modello.

Tomaia

L’ampiezza in punta è standard, non abbiamo chissà quale spazio, ma neanche fastidi provocati dai bordi che toccano il piede.

Il materiale usato è il classico mesh, che in questi anni si rivela sempre di più come il più adatto alla corse.

Non solo è leggero e resistente, ma offre anche un buo livello di aerazione.

Infatti in questo modello la traspirabilità è abbastanza buona, non si avranno problemi nelle giornate calde d’estate.

In generale il comfort è davvero buono, fatto salvo per i lati della scarpa che a volte si fanno sentire un po’.

Intersuola

In questo modello abbiamo uno stacco di 31.5 mm sul retro, il che le colloca sicuramente nella categoria massimaliste.

Sembra che rispetto al modello precedente sia stata aggiunta un po’ di ammortizzazione nell’intersuola, il che rende queste scarpe particolarmente confortevoli.

Lo si sente in particolare sul tallone, zona che i cosiddetti “hell-striker”, cioè quelli che appoggiano prima questa parte, usano molto.

Quindi ideale per questo tipo di runner, ma anche per tutti gli altri che beneficeranno di un impatto morbido anche nel resto della scarpa.

Il differenziale tacco-punta, quindi la differenza di altezza tra queste due parti, è di 10 mm. Oramai ci sono tantissime scarpe, con drop diversi.

Si va dai 12-13 di alcune (poche, a dire il vero) allo zero delle scarpe Altra, tanto per fare un esempio.

Se avete appena iniziato a correre, 8-10 mm vi andranno benissimo. Volendo si può provare con drop inferiori in futuro.

Nonostante ci sia ammortizzazione e sia morbida, troviamo in questo modello anche abbastanza reattività forse proprio grazie al Boost che dà il nome alla scarpa.

Questo è probabilmente l’aspetto migliore di questa linea di scarpe. Si tratta di una schiuma che lavora davvero bene nel mantenere un ottimo equilibrio tra morbidezza e reattività.

Quest’ultima permette di avere più spinta e più energia di ritorno, ottimo per aiutarci a correre più facilmente.

Quindi una scarpa che se da un lato è indicata per ritmi lenti, dall’altro non ci farà sentire noiose le nostre corse.

Per concludere la parte intersuola, queste scarpe sono anche molto stabili.

Suola

La suola delle Adidas Energy Boost si è rivelata essere molto buona. Non ha dato segni di cedimento sull’asfalto e anche sul bagnato è andata bene.

Forse non tra le più durature, perché rispetto a molte altre ha un’ampia superfice esposta.

Il che di solito significa usura più rapida, ma su questo ancora non possiamo esprimerci.

Costo

Le Adidas Energy Boost si trovano dai 110€ in su, un prezzo che non è affatto male.

Conclusioni sulle Adidas Energy Boost 3

Ricapitoliamo i vantaggi di questo modello:

  • comfort: davvero molto buono in questo caso
  • traspirabilità: elevata, non si faranno sentire nei giorni più caldi
  • peso: nonostante non siano affatto leggere, non danno alcun fastidio
  • suola: si è rivelata affidabile
  • stabilità: non è una scarpa di categoria stabile, ma i vari sistemi di Adidas portano a pensare che quasi lo sia

In conclusione per chi sono adatte queste scarpe?

Le Adidas Energy Boost 3 sono scarpe molto affidabili, che definirei quasi classiche, nel senso che sono perfette per un uso quotidiano, per farci anche molti chilometri ad un passo rilassato.

Molto simili alle SolarBoost, che però sono più traspiranti e sono più adatte ad allenamenti leggermente più veloci.

Non adatte a chi invece cerca una scarpa da performance e da gara, per il quale bisogna cercare altrove.

Ideali per i runner che usano molto il tallone in fase di appoggio, perché saranno ben protetti in questo caso.

Anche chi ha problemi di iper-pronazione si troverà molto bene in queste scarpe.

E sicuramente indicate per tutti i runner di peso superiore ai 75kg, che nel mondo podistico vengono considerati pesanti, che potranno sfruttare al massimo le caratteristiche di questa scarpa.