Il nome Saucony suonerà familiare anche a chi di corsa non se ne intende.

Infatti il brand americano è da qualche anno sbarcato nel mondo dell’abbigliamento casual, soprattutto con calzature tipo sneaker che stanno avendo un ottimo successo di vendite.

Ma per i runner Saucony rimane sinonimo di scarpe da corsa.

Sono molti i modelli che questo marchio propone per la strada, come le Ride, le Triumph, le Endorphin… Ma per chi non lo sapesse, Saucony è presente anche nel mondo del trail running, da diversi anni ormai.

Non sempre ha creato scarpe valide in questo settore, ma esempi di buoni modelli ci sono, come le Xodus, ma soprattutto le Peregrine, di cui parliamo oggi.

Si tratta di una scarpa che è arrivata alla sua 12esima edizione e che si caratterizza per essere una delle migliori soluzioni per uscite medio-brevi, su terreni anche molto tecnici.

Non ha deluso con la versione 11, e sicuramente non lo farà con questa. Ma andiamo a capirne un po’ di più di questa scarpa.

Saucony Peregrine 12 Scarpa Running da Trail per Donna Giallo 35.5 EU
  • Materiale: Sintetico
  • Materiale Interno: Sintetico
  • Altezza Tallone: 26.5 mm

Peso

Una scarpa che per essere da trail non pesa affatto, essendo 275 grammi.

Molti modelli arrivano tranquillamente a 300 grammi e anche oltre, soprattutto quelli che hanno uno stacco elevato, molta ammortizzazione e garantiscono eccellente protezione.

Le Saucony Peregrine 12, come vedremo, non sono scarpe troppo ammortizzate, ma sono fatte davvero bene e proteggono efficacemente.

Tomaia

Con il termine tomaia si indica la parte alta della scarpa, ovvero quella che avvolge il piede dall’alto e sui bordi per tenerlo dentro alla calzatura.

In questo caso è realizzata in mesh, un materiale che viene spesso impiegato nelle scarpe da running e che ha tra i suoi vantaggi il fatto di essere molto traspirante e di asciugarsi abbastanza rapidamente.

Quindi ideale anche nelle calde giornate estive, quando si suda davvero moltissimo.

Le Saucony Peregrine 12 si caratterizzano per essere fantastiche per quanto riguarda la tenuta del piede. La sensazione è quella di avere i piedi ben fasciati e avvolti saldamente.

Questo aiuta moltissimo quando siamo impeganti su tratti tecnici o ripidi, perché altrimenti il piede tenderebbe a muoversi troppo, o a scivolare all’interno della scarpa.

Cosa che nelle Peregrine 12 non avviene. Ci si sente sicuri e si possono affrontare praticamente tutti i tipi di terreno senza alcuna difficoltà.

Intersuola

Le Peregrine non sono mai state scarpe alte e super-ammortizzate.

Come dicevo prima, si collocano nella categoria di scarpe per giri veloci e per sentieri anche molto difficili. E questo di solito implica avere molta stabilità sotto i piedi.

Stabilità che è data anche dall’altezza del piede da terra, motivo per cui quelle più stabili sono, solitamente, quelle con uno stacco inferiore.

Il comportamento di questa intersuola, che è in Eva e viene denominata PWRRUN, con anche materiale TPU, è quanto di meglio si possa trovare per affrontare tratti complicati. Infatti l’ammortizzazione, seppur buona, è abbastanza rigida se paragonata ad altre scarpe.

Ma è proprio questa rigidità che, assieme allo stacco basso e al drop basso che produce una rullata sicura, stabile, anche comoda, seppur non soffice come potrebbe essere una Hoka Speedgoat, tanto per fare un esempio.

Il drop, cioè la differenza di altezza che esiste tra avampiede e tallone, è di 4 mm. Quindi una scarpa per chi non teme drop bassi.

Ricordo che il drop influisce sul modo di correre perché drop bassi facilitano un appoggio di mesopiede (parallelo al terreno) o di punta, mentre drop alti di solito incoraggiano ad atterrare con il tallone come primo punto di appoggio.

Suola

Dicevo di quanto sia importante la stabilità.

E a determinare questa caratteristica incide molto anche l’aderenza che troviamo sotto la pianta.

Anche qui le Peregrine non deludono, anzi! La suola è eccezionale e si è rivelata estremamente valida anche nelle versioni precedenti.

Si tratta di una mescola che davvero sembra possa aggrapparsi a tutto, o quasi. Eccellente sia sulle rocce che sull’erba, ma anche sul bagnato e sul fango.

La sua capacità di attaccarsi così efficacemente dipende anche dai tasselli che la compongono.

Sono alti circa 5mm, e distanziati l’uno dall’altro. Questo permette di incidere a fondo il terreno sottostante e anche di eliminare parte del fango che inevitabilmente finirebbe per accumularsi e appesantire il nostro passo.

Ma se si vuole ancor più grip sui terreni morbidi, quindi quando c’è presenza di acqua, si può optare per la versione ST, che significa proprio “soft terrain” e presenta tasselli ancor più lunghi (6,5mm!) e ancor più distanti l’uno dall’altro, per la massima aderenza possibile.

In definitiva abbiamo una suola che è estremamente efficace, magari non durevole come altre più rigide, ma sicuramente di un livello superiore rispetto a tante altre “concorrenti” che non riescono ad avere le stesse abilità.

Conclusioni sulle Saucony Peregrine 12

Quello che ci ha colpito maggiormente di questa dodicesima edizione è:

  • l’aderenza, che è eccellente e permette di correre in grande sicurezza anche sui tratti più impegnativi
  • la stabilità, che sembra essere addirittura migliorata rispetto alle 11 e non fa temere alcun sentiero
  • la protezione sotto i piedi, che pur non essendo ai livelli di alcune scarpe massimaliste è più che decente

Il segreto delle Saucony Peregrine 12 sta nella loro agilità, protezione, stabilità e aderenza.

E anche questa nuova versione dimostra di non aver perso tutto quello che negli anni si era costruito.

Si tratta di una scarpa eccellente che non è detto piacerà a tutti.

Probabilmente chi ama la sensazione di cuscino morbido non diventerà un fan delle Peregrine e potrà magari scegliere altri modelli, a costo di perdere stabilità e agilità.

Ma questa scarpa soddisferà moltissimi trail runner che cercano il modello perfetto per gli allenamernti brevi, da fare quasi esclusivamente su sentieri e non su sterrati o pezzi di asfalto, dove durerebbe molto poco.

Molti la usano anche per farci allenamenti e gare molto lunghe, come quelle oltre i 30 o 40 km, perché la qualità è davvero molta e l’ammortizzazione, sebbene sia un po’ rigida, lavora molto bene nel dare protezione.

In ogni caso, una scarpa che merita di essere provata.

Saucony Peregrine 12 Scarpa Running da Trail per Donna Giallo 35.5 EU
  • Materiale: Sintetico
  • Materiale Interno: Sintetico
  • Altezza Tallone: 26.5 mm