Quando dici “scarponi da montagna” dici “suole Vibram”. Ma cosa significa questa sigla esotica, che all’estero si ostinano a pronunciare Vaibrem, non sapendo che l’origine del nome è tutta italiana? E quali sono i segreti del suo successo decennale?

Abbiamo dedicato un articolo a Gore-Tex, altro colosso dell’innovazione tecnologica applicata all’outdoor. Oggi passiamo dalle giacche alle scarpe, addentrandoci nei meandri di un brevetto che – partito dalle Alpi – ha conquistato il mondo.

Suole Vibram: la storia

Le origini di un mito

1935, Punta Rasica (m 3305), Val Masino, Valtellina. Un accademico del CAI, Vitale Bramani, sta scalando il picco insieme a 9 amici, quando il meteo cambia improvvisamente.

Gli scalatori hanno ai piedi pedule di canapa, come chiunque all’epoca, e rimangono bloccati in parete, senza riuscire a fare presa sulla roccia. Passano le ore, la temperatura si abbassa. 6 di loro muoiono di freddo, mentre Bramani si salva per miracolo.

Che senso ha morire per delle scarpe?, si chiede Bramani. L’allenamento e il coraggio non hanno alcun valore, se poi la suola scivola e sfugge al nostro controllo. Come si possono evitare altre tragedie inutili in montagna, permettendo a chi è preparato di godersi pareti e cime?

Serve una rivoluzione che parta dai piedi. Anzi, dai piedi dei piedi: le suole. È lì che si nasconde il tallone di Achille di quelle vecchie pedule, completamente prive di grip (trazione).

Servirebbe un materiale in grado di fare presa tanto sulla roccia quanto sul fango, nella neve e sui ghiaioni… un maetriale resistente, ma “prensile”, che prevenga slittamenti e non si consumi troppo in fretta. Ma chi poteva avere la tecnologia per una simile rivoluzione?

Bramani è italiano, e sa che c’è un’unica azienda che ha già sviluppato delle soluzioni esattamente per gli stessi problemi. Si trova a Milano, e si chiama Pirelli.

Insieme a Leopoldo Pirelli, Vitale Bramani progetta allora una suola fatta della gomma dei celebri pneumatici, ma con un battistrada ridisegnato per la montagna, a “carro armato”. Deve sfruttare l’attrito di ogni angolo di roccia, ma anche fare in modo che i detriti defluiscano, senza “fare uno zoccolo”.

Ma la mescola sperimentale all’inizio non convince la comunità degli alpinisti. Un po’ perchè la gente era ancora abituata ai vecchi metodi, e un po’ perchè quelle prime versioni beta non avevano realizzato al meglio l’idea di Bramani.

Suole Vibram: la consacrazione tra Pizzo Badile e K2

I primi, timidi successi convincono l’alpinista-imprenditore ad investire i suoi risparmi in una fabbrica a Varese, e qui inizia la sua campagna di conquista tecnologica.

1937, Pizzo Badile (3308 m), val Bregaglia, al confine tra Svizzera e Italia. Il celebre alpinista Ettore Castiglioni della Val di Non raggiunge la cima scalando la parete nord-ovest. È una prima via assoluta. Il suo compagno di cordata è Vitale Bramani, e ai loro piedi ci sono scarponi con suole da pneumatico.

Ormai la sua invenzione sta – letteralmente – prendendo piede nel mondo degli amanti della montagna. Bramani decide di battezzare quelle suole con il suo stesso nome: VItale BRAMani, Vibram (e non Vaibrem!).

Ma serve una scintilla per dare fuoco alla miccia ed entrare nella storia. E la scintilla arriva nel ’54. Le grandi potenze alpinistiche mondiali sembrano volersi spartire le cime più alte e ardue del pianeta. Anche gli italiani vogliono una fetta di gloria, e prendono di mira il K2. Si tratta della seconda vetta della terra, ma probabilmente la più complessa da raggiungere.

L’impresa sarà a dir poco epica, con risvolti drammatici e quasi romanzeschi, che sporcheranno la carriera del giovanissimo del gruppo, un certo Walter Bonatti, per decenni. Fino al definitivo e doveroso ristabilimento della verità.

Ma non è il ventenne Bonatti a raggiungere quella cima inviolata, bensì Lacedelli e Compagnoni. Che – serve dirlo – portano in cima al mondo anche il nome e il logo ottagonale delle Vibram.

Ormai il marchio di Varese ha un suo capitolo nella storia dell’alpinismo, e chiunque – dal professionista al principiante alla prima escursione – sa bene che Vibram è sinonimo di tenuta, qualità, tecnologia.

Non solo alpinismo: forze dell’ordine, eserciti, lavoratori, amanti della moda (ebbene sì!) oggi portano ai piedi quelle suole nate da una tragedia d’alta quota. Sono più di 1.000 i produttori di calzature in tutto il mondo a “montare” le Vibram sui loro prodotti.

Suole Vibram: tutto quello che c’è da sapere

Come ha fatto questo gioiello italiano a resistere agli assalti di tanti concorrenti internazionali in tutti questi anni?

Gomma vulcanizzata

Bene, le suole Vibram sono state le prime suole per scarpe realizzate con gomma vulcanizzata.

La vulcanizzazione della gomma è un processo inventato dall’inglese Charles Goodyear (sì, sempre di pneumatici si tratta) nel 1855.

Consiste nell’aggiunta nella gomma di zolfo e altri additivi – una miscela chiamata elastomero. Questo processo ha luogo in fase di riscaldamento della gomma, ed è alla base non solo delle ruote della nostra auto, ma anche di utensili di uso comune.

La vulcanizzazione permette di ottenere un materiale elastico, resistente alle abrasioni e soprattutto alla trazione. Ecco che si crea una gomma anti-usura, che reagisce bene sia al caldo che al freddo. Cosa indispensabile sulla strada… o sul sentiero.

Oggi le suole in gomma vulcanizzata sono piuttosto comuni… ma proprio grazie a Vibram, che è il marchio che ha guidato il cambiamento quasi un secolo fa. Ed è lecito chiedersi se senza Bramani indosseremmo ancora scarpe con suole in feltro.

Ma il segreto delle Vibram non è solo la mescola. La famosa struttura a carro armato rappresenta l’altra metà di quella rivoluzione tecnologica. Oggi quei tasselli rettangolati separati da canalette “di scolo” sono usati ovunque, ma – ancora una volta – proprio grazie all’azienda italiana.

Vale la pena notare che Vibram si è espansa in diversi mercati sin dal suo lancio. Ad esempio è entrata nel mercato dell’abbigliamento casual con suole in EVA leggere.

Le suole Vibram sono ancora principalmente in gomma, ma le loro collezioni Ecostep ed Ecostep EVO utilizzano il 30% di gomma riciclata. Mentre la suola Vibram N-Oil è realizzata con il 90% di materiali naturali.

Caratteristiche della suola Vibram

Ci sono molti vantaggi nell’avere suole Vibram sulle tue scarpe. Il vantaggio numero uno è la durata: le suole Vibram sono di sicuro le suole per scarpe più resistenti del pianeta.

Possono durare anni e persino decenni, se non indossi le scarpe così spesso. In realtà non si degradano nel tempo: l’unico modo per consumare le suole è indossarle su terreni accidentati.

Inoltre, le suole Vibram di solito presentano tasselli molto profondi, di circa 5 mm. E questo fa durare più a lungo la scarpa, senza sacrificare troppo le prestazioni.

Certo, dopo un paio d’anni potresti non avere lo stesso livello di aderenza e trazione che avevi all’inizio, ma puoi sempre reciclarle per camminate meno impegnative o come scarpe da lavoro.

Inoltre, è davvero facile sostituire le suole Vibram. Il marchio lavora con i calzolai di tutto il mondo e puoi trovare un professionista che ti risuola gli scarponi quando la suola Vibram originale si consuma troppo.

Un altro enorme vantaggio di avere scarponi con suole Vibram è una performance straordinaria. Non deludono mai: c’è un motivo per cui le suole sono costose: prestazioni costanti e fuori dalla norma.

Longevità

Come già detto, le suole Vibram sono incredibilmente resistenti e questo è uno dei loro principali punti di forza, fin dagli anni ’30.

Ad un certo punto, questa azienda produceva anche suole per il mercato del lavoro, quindi veri e propri dispositivi per la sicurezza individuale. Il che la dice lunga sulla loro affidabilità.

Non è però possibile indicare la durata esatta di una scarpa con suola Vibram. Dipende principalmente da quanto e come la indossi. Se sono i tuoi scarponi da trekking preferiti che indossi ogni fine settimana, puoi pensare a un cambio dopo due/tre anni.

Se invece stiamo parlando di scarpe che trascorrono la maggior parte della loro vita nel tuo armadio e le indossi solo poche volte all’anno, allora sei a posto per il prossimo decennio, come minimo.

Non vuoi cambiare scarpe, perchè ti ci trovi molto bene? Quando noti che le suole si sono consumate così tanto che non ti senti più stabile, è il momento di farle risuolare.

Vibram Arctic Grip

Vibram Arctic Grip è una suola molto popolare nel mondo scarponi da trekking e alpinismo invernale. Si tratta del sistema di trazione più avanzato di sempre in casa Vibram.

Le suole sono realizzate interamente in gomma senza inserti in metallo, un approccio completamente nuovo alla progettazione di suole che hanno una grande trazione sul ghiaccio.

Le suole Arctic Grip sono progettate specificamente per grandi prestazioni sul ghiaccio, ma sono comunque caratterizzate dalla qualità e dalla durata Vibram di base.

La qualità principale del design di queste suole sono i tasselli larghi: con una superficie di contatto più ampia hai più stabilità e aderenza su terreni scivolosi.

Sul mercato si trova anche l’Arctic Grip All-Terrain: di cosa si tratta? È praticamente una versione aggiornata della suola originale Arctic Grip. La versione All-Terrain è combinata con l’ultimo modello e mescola di Vibram, l’XS Trek Evo. Questo consente alle suole di comportarsi meglio su terreni asciutti, mantenendo prestazioni eccezionali su superfici bagnate e ghiacciate.

Invece di indossare i tuoi scarponi Vibram solo in pieno inverno, ora puoi indossarli anche nel tardo autunno e all’inizio della primavera. Con prestazioni costanti della scarpa indipendentemente da meteo e terreno.

Suola Vibram e sostenibilità ambientale

L’azienda italiana è in prima linea sul fronte delle pratiche sostenibili.

Le suole Vibram Eco ne sono un ottimo esempio: riciclando i loro sottoprodotti e i materiali post-consumo, sono in grado di ridurre al minimo i rifiuti complessivi derivati dalla produzione.

Inoltre, Vibram ha un codice etico e una politica di tolleranza zero per tutti i fornitori che violano il codice in qualsiasi modo.

Richiedono inoltre ai loro partner commerciali di adottare politiche che minimizzino gli infortuni sul lavoro, promuovano ambienti di lavoro sicuri e puliti e garantiscano che tutti i lavoratori siano adeguatamente compensati.

Inoltre, l’azienda si impegna a ridurre al minimo il proprio impatto ambientale. Stanno lentamente convertendo le loro fabbriche all’energia rinnovabile: la fabbrica italiana principale sta già utilizzando il 100% di energia rinnovabile.

L’azienda sta inoltre implementando varie pratiche che alla fine li porteranno a zero rifiuti, compresa la riduzione dei rifiuti di consumo per ufficio e l’eliminazione dei rifiuti pericolosi.

Vibram: un marchio alpinistico prestato alla moda

Negli ultimi anni il mondo dell’abbigliamento maschile è stato dominato da due tendenze sovrapposte: calzature voluminose e oversize e un mix di abiti casual e vestiti da lavoro.

Questa new wave cerca quindi di unire stile e utilità, cool e pratico. Inevitabilmente la Vibram è stata tirata in ballo.

Infatti nessun marchio sembra trarre maggiori benefici da questo nuovo trend nell’attrezzatura tecnica. Vibram è ormai diventato uno dei brand preferiti da modaioli e stilisti, con collaborazioni con il rapper/designer Kanye West, Nike, Supreme

Stivali da trekking bassi in raso, scarpe da lavoro low-cut con cinturino e scarponi accuratamente usurati dalle intemperie… tutta roba che finora si vedeva solo in fabbrica e sui sentieri, e che ora trova il suo spazio anche in passerella o in strada a New York.

Vibram si è concentrata sugli sport di montagna nei suoi primi anni di vita e ha iniziato a sperimentare suole per scarpe extra-montagna solo negli anni ’50.

Oggi l’azienda produce una media di 35 milioni di suole all’anno, collaborando con più di 1.000 diversi marchi e spedendo il suo prodotto in più di 120 paesi. Montagna, certamente, ma non solo.

La loro vera svolta nella moda è però arrivata nei primi anni 2000, grazie all’aiuto di un altro marchio italiano non esattamente sconosciuto: Prada.

Vibram ha infatti collaborato con Prada per lanciare la sua innovativa collezione Prada Sport, che presentava una gamma di scarpe di moda, ma con suole Vibram adatte anche ai picchi dolomitici.

Da quella collezione, l’azienda si è ulteriormente inserita nel mondo della moda. Marchi come Maison Margiela, Mark McNairy, Giorgio Armani e Thom Browne si sono tutti rivolti a Vibram, per il design high-tech e la qualità senza pari.

Un’etichetta indipendente nota agli amanti della moda è Our Legacy, marchio svedese famosa per le strane reinterpretazioni del minimalismo scandinavo.

Dal 2014 Our Legacy vende versioni delle sue Mono Runner con suola Vibram: un tipo di scarpa di design (discutibile!) che vedi ai piedi su artisti, direttori creativi e amanti della vita notturna.

Virgil Abloh, celebre designer e imprenditore recentemente scomparso, con la sua etichetta Off-White ha lanciato la moda di sneaker ingombranti in pelle premium, scamosciata e spessa suola Vibram.

Il successo crescente di Vibram non riguarda solo l’estetica di una suola o la sua durata: è un segnale del crescente interesse dell’industria delle sneaker per autenticità, praticità, affidabilità.

Anche un’iconica casa di lusso come Maison Margiela, che ha accesso a qualsiasi materiale o metodo al mondo, ha utilizzanto le suole Vibram per le sue nuove linee di sneakers autunno-inverno.

In definitiva, Vibram non sarà forse la stella più luminosa di questi prodotti di fascia alta. È semplicemente la piattaforma ultra-robusta su cui i designer costruiscono sneakers sempre più performanti.

Ma il logo ottogonale giallo, piccolo e dimesso della casa italiana fa sapere a una persona che ciò che sta acquistando è frutto di un’esperienza di quasi un secolo di strada, montagna e officine.

Le migliori offerte di prodotti con suola Vibram

Chiariti i motivi del successo delle suole Vibram, diamo un’occhiata alle offerte che si trovano su Amazon. Nel capitolo successivo proporremo invece le nostre recensioni dei migliori modelli che utilizzano questa tecnologia secondo noi.

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Le 5 migliori scarpe con suola Vibram

Vibram 5 Fivefingers V-Trail 2.0

Partiamo con una provocazione.Venerate, odiate, derise, esaltate, le “Cinque Dita” sono state l’esperimento più controverso di casa Vibram.

Le abbiamo viste tutti, ma provate in pochi. Si tratta esattamente di quello che promette il nome: una sorta di calzino con cinque alloggiamenti dove inserire le dita dei piedi… e una suola Vibram dalle prestazioni eccezionali.

Lo scopo? Ricreare la sensazione della corsa naturale, ovvero della corsa a piedi nudi. Un tipo di corsa che qualcuno essere il modo migliore per evitare infortuni e andare avanti per centinaia di km senza affaticare troppo il corpo.

Non è questa la sede per analizzare questa teoria, ma sicuramente chi è interessato a questo tipo di scarpa radicale può puntare alle V-Trail 2.0. Un modello da trail running, ma anche da escursionismo, che promette prestzioni da carroarmato in un formato da piuma.

Solo per amanti del naturalismo spinto!

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Vibram Fivefingers V-Trail 2.0 M, Scarpe da Corsa Uomo, Verde Ivy Black, 40 EU
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Scarpa Zodiac Plus GTX

Uno dei modelli più venduti del noto brand italiano, lo Zodiac Plus GTX è uno scarpone che si rivolge a escursionisti e alpinisti esigenti.

I punti di forma sono stabilità e trazione su terreni scivolosi, dove lascia indietro gran parte dei rivali (indovinate qual è il segreto nascosto nella suola…).

La tomaia è in pelle Perwanger scamosciata di 1,8 mm di spessore, flessibile e duratura. Questa morbida guaina si adatta bene al piede, rendendo questi scarponi davvero comodi su ogni tipo di terreno.

L’intersuola semi-rigida e il collo alto impediscono di avere un’andatura rilassata e naturale, ma aiutano ad affrontare con stabilità e sicurezza pendii e traversi irregolari.

Va sottolineato poi che questo modello ha la massima stabilità torsionale per il suo peso, una caratteristica che spesso si trova solo negli scarponi da alpinismo più pesanti.

Come già detto, gli Zodiac Plus hanno poi un grip eccezionale in una varietà di condizioni e terreni. Neve dura o sciolta, fango, roccia o erba bagnata… in tutte queste situazioni puoi essere sicuro che è la scelta che fa per te.

Queste scarpe montano suole Vibram Drumlin, una mescola di gomma che è più solida della media, e quindi sarà più adatta a mordere le superfici morbide e sarà anche più resistente all’usura.

Lo Zodiac non è certo uno scarpone ultraleggero, ma durerà molto più a lungo della media grazie ai materiali più robusti utilizzati.

La fodera in Gore-Tex funziona in modo efficace e permette ai piedi di respirare bene e di rimanere asciutti in tutte le situazioni climatiche.

In conclusione, un modello adatto a chi fa molte escursioni con zaini pesanti o chi si muove su terreni accidentati e rocciosi.

Hoka Mafate Speed 3

La casa francese è nota per le sue intersuole alte e soffici, che mettono in sordina ogni tipo di asperità del terreno. Nelle Mafate Speed 3 queste nuvole montano un carroarmato, per un mix fuori dagli schemi.

Si tratta di scarpe da trail running (che non sfigurano certo come scarpe da escursione semplice) estremamente comode e ammortizzate. Ottime per le discese più ripide ed aspre.

La tecnologia Vibram delle suole aggredisce a dovere ogni tipo di terreno, dallo sterrato alle salite e discese su sentieri di montagna.

Il differenziale tacco-punta è di 4 mm, così da incoraggiare un appoggio sulla parte centrale della pianta, il che è un bene perché può ridurre i rischi di infortunio.

Ideali per chi cerca eccellente ammortizzazione, leggerezza, comfort e trazione e vuole camminare o correre per ore riducendo il senso di affaticamento muscolare. Perfette quindi anche per gli ultrarunner: il fatto di aver migliorato lo spazio in punta permette di indossarle per giornate intere (e anche di più) senza avere fastidi.

Hoka Mafate Speed 3 (Dazzling Blue/Desert Sun, Fraction_43_And_1_Third)
  • Materiale: Sintetico
  • Materiale Interno: Sintetico
  • Altezza Tallone: 33 mm

La Sportiva TX4

La rinomata serie TX di La Sportiva mixa caratteristiche di scarpette da arrampicata, scarponi da alpinismo e scarpe da corsa in montagna. In questa dinastia, spiccano le scarpe da avvicinamento TX4, ovviamente con suole Vibram.

Le TX4 offrono una straordinaria combinazione di protezione, peso ridotto e durata, e sono adatte a tutto, dall’arrampicata fino alle lunghe escursioni con carichi pesanti.

La gomma in Vibram utilizzata è di altissima qualità e tra le più “appiccicose” sul mercato, sia per il fuori sentiero che per l’escursionismo.

Inoltre, la TX4 è realizzata con un’ampia punta per un comfort eccezionale.

La Sportiva TX4 GTX, Scarpe da Trekking Uomo, Opal/Jasmine Green, 43.5 EU
  • Scarpa da uomo in pelle impermeabile resistente
  • Uomo
  • EU 37.5/EU 39/EU 39.5/EU 40/EU 40.5/EU 41/EU 41.5/EU 42/EU 42.5/EU 43/EU 43.5/EU 44/EU 44.5/EU 45/EU 45.5/EU 46/EU 46.5/EU 47/EU 47.5

Scarpa Phantom Tech

Modello molto tecnico e orientato all’alpinismo d’alta quota, il Phantom Tech di Scarpa riesce anche a non essere pesante e ingombrante come altri modelli in questa fascia.

L’intero catalogo Phantom di Scarpa può risultare misterioso, perchè è difficile distinguere le differenze tra i vari modelli. Per riassumere, il Tech è la versione top di gamma della linea Phantom, e uno degli scarponi più popolari tra gli scalatori esperti.

È un prodotto completo per il ghiaccio tecnico e le salite su terreno misto: leggero, aerodinamico, preciso. In un unico pacchetto ottieni l’isolamento termico Primaloft, la membrana impermeabile HDry proprietaria di Scarpa e una suola Vibram resistente sia su ghiaccio che su roccia.

A completare la costruzione c’è una ghetta integrata con una cerniera a tenuta stagna lungo il lato dello scarpone, che non interferisce con la flessione del piede.

 

Photo by Angshu Purkait on Unsplash